Verona cerca un dirigente musei a tempo indeterminato. Ma dal bando spuntano delle anomalie

Il concorso, lanciato dal Comune di Verona, è volto all’assegnazione di un posto di “Dirigente nei servizi culturali – direzione musei” a tempo indeterminato. Le prove si svolgeranno il prossimo 16 marzo, in ritardo rispetto ai tempi previsti inizialmente, a causa di un’indagine aperta dalla Procura lo scorso settembre 2021.

Si terranno il prossimo 16 marzo le prove – scritta e orale – per individuare il prossimo direttore dei musei civici di Verona, la rete di musei che annovera il Museo di Storia Naturale, il Museo Lapidario Maffeiano, il Museo Archeologico al Teatro Romano, l’Anfiteatro Arena, il Museo di Castelvecchio, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta, la Casa di Giulietta, le Arche Scaligere, la Pinacoteca della Loggia del Consiglio presso il Palazzo della Prefettura, la Cappella dei Notai presso Palazzo della Ragione, la Chiesa di San Giorgetto e la Chiesa di San Domenico. Il bando, lanciato lo scorso agosto, prevede la nomina di un direttore incaricato a tempo indeterminato, ai quali vengono richiesti, “capacità direzionale ed attitudine al coordinamento di gruppi di lavoro, orientamento alle soluzione di problemi complessi ed alla gestione delle emergenze e della sicurezza, capacità organizzative nell’individuare le priorità nella programmazione ed attuazione degli interventi previsti, capacità decisionali e di negoziazione, leadership, organizzazione e gestione delle risorse umane e finanziarie”, oltre a “elevate attività specialistiche inerenti alle competenze nei beni culturali e nei luoghi e istituzioni museali di diversificate tipologie”, e ancora “conoscenza della tutela, gestione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali e delle collezioni civiche, dei criteri espositivi e delle strategie rivolte all’incremento delle collezioni, alla ricerca, alla promozione e comunicazione”. L’iter amministrativo ha tuttavia subito rallentamenti e incidenti di percorso, che hanno fatto storcere il naso a molti, facendo sorgere dubbi sulla trasparenza del concorso e su anomalie difficilmente giustificabili.

Palazzo Maffei, Verona. Sala Intermezzo d'autore. Photo © Luca Rotondo

Palazzo Maffei, Verona. Sala Intermezzo d’autore. Photo © Luca Rotondo

IL CONCORSO PUBBLICO DEI MUSEI CIVICI DI VERONA

Nel bando, infatti, viene esplicitato anche che “verrà tenuto in particolare conto del personale che ha esercitato funzioni dirigenziali all’interno dell’ente valorizzando inoltre l’attività dirigenziale svolta nel posto messo a concorso”. A settembre 2021, il movimento civico Traguardi aveva rivolto un’interrogazione al Consiglio Comunale sulla stesura del testo che sembra favorire smaccatamente la figura di Francesca Rossi, attuale dirigente del polo museale veronese dal 2017; “il dubbio è che si tratti di un bando ‘sartoriale’, cucito su misura insomma, per restringere la possibilità che arrivino candidature esterne”, scriveva sul sito di Traguardi l’assessore comunale Tommaso Ferrari. La Procura, nel frattempo, ha ricevuto un esposto in merito al concorso e aperto un’indagine. Le date delle prove vengono fissate per il 16 dicembre 2021, ma si prospetta una seconda anomalia: la commissione chiamata a giudicare i candidati al momento della comunicazione non è stata ancora nominata. La nomina avviene il 2 dicembre e prevede solo tre esterni, tra i quali non compaiono figure di esperti o storici dell’arte autorevoli. Altro incidente di percorso? A pochi giorni dalla data prevista, le prove vengono annullate per dei non ben chiariti “motivi organizzativi” e rischedulate per il 16 febbraio successivo con il cambio di un membro all’interno della commissione giudicatrice. Giuliana Tomasella, professoressa ordinaria del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, viene sostituita da Daniele Jallà, ex presidente ICOM. Se la prima viene considerata in conflitto di interesse con Francesca Rossi (era stata moderatrice al convegno “Giornata di studi per il centenario della nascita di Licisco Magagnato” coordinato proprio dalla Rossi, tenutosi il 9 dicembre 2021 al Palazzo della Gran Guardia di Verona), anche il secondo ha tenuto una conferenza durante suo il mandato.

Verona

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IL CONCORSO PUBBLICO DI VERONA E LE ANOMALIE DI SISTEMA

Le anomalie, insomma, riguardano il percorso entro il quale si è svolto il concorso da agosto ad ora, le persone coinvolte, il conflitto di interessi. Ma anche i contorni della figura che lo stesso bando punta ad individuare, visto che un ruolo così autorevole – nelle cui mani sarebbe accentrata la direzione dei musei più importanti della città – dovrebbe essere oggetto di rotazione, permettendo di accumulare nel tempo professionisti eterogenei che possano portare esperienze diversificate. Anche, presumibilmente, provenendo da territori al di fuori di quello scaligero (se non dall’estero come comunemente si fa ormai in tutti i grandi musei italiani), senza per questo compromettere la valorizzazione e l’offerta culturale della città. Che non sia il caso di fermarsi un attimo e di riscrivere un bando prendendo a modello quelli che davvero hanno funzionato?

IL CONCORSO PUBBLICO DI VERONA: LA REPLICA DI GIULIANA TOMASELLA

Nell’articolo pubblicato “by Redazione” in data 4 marzo 2022 si riferisce di un concorso bandito dal Comune di Verona per l’assegnazione di un posto di “Dirigente nei Servizi culturali – Direzione Musei”, citando anche il nome della sottoscritta. Vi si dice infatti che la nomina della commissione (che mi vedeva tra i componenti) “avviene il 2 dicembre e prevede solo tre esterni, tra i quali non compaiono figure di esperti o storici dell’arte autorevoli.  Ne deduco che per l’anonimo estensore essere professore ordinario nel settore storico artistico e insegnare da molti anni Museologia e storia del collezionismo non costituisce sufficiente titolo per fare parte di una commissione per dirigente museale di un’amministrazione locale. Così come non costituisce titolo il fatto di dirigere da sei anni il Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova che coordina 13 musei e innumerevoli collezioni dipartimentali, comportando un notevole carico gestionale e organizzativo. Nemmeno lo costituisce la partecipazione a varie commissioni scientifiche di musei. Risultando in ogni caso estranea all’iter procedimentale della predetta procedura concorsuale, tanto ho ritenuto doverosamente evidenziare in un’ottica di trasparenza scientifica.

https://www.comune.verona.it/ 

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