Muore a Mergozzo in Piemonte Eva Sørensen, l’artista delle sculture in granito verde

L’artista danese, giunta in Italia negli anni Sessanta, aveva scelto il comune piemontese come sua casa nel 1977, innamoratasi del suo granito verde. Nel 1982 aveva partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia rappresentando la Danimarca

Lo scorso 31 dicembre è scomparsa a 80 anni Eva Sørensen, artista danese giunta in Italia negli anni Sessanta e da oltre quarant’anni cittadina onoraria di Mergozzo, comune piemontese che aveva scelto come casa. Sørensen era diventata famosa in tutto il mondo per le sue sculture in granito verde di Mergozzo e per i suoi disegni a china che Vincenzo Agnetti definì “sculture bidimensionali”: i solchi della pietra e le sue trame, reali e disegnate, svelavano così l’intimo e segreto legame tra Uomo e Natura. I funerali di Eva Sørensen si terranno sabato 4 gennaio alle ore 14:30 nella Chiesa Parrocchiale di Mergozzo.

Eva Sorensen, Untitled, 1972; cm 50 x 35, inchiostro di china su carta

Eva Sorensen, Untitled, 1972; cm 50 x 35, inchiostro di china su carta

EVA SØRENSEN. LA SCULTURA E L’ITALIA

Nata nel 1940 a Herning, in Danimarca, Eva Sørensen arriva in Italia giovanissima, agli inizi degli anni Sessanta. Stabilitasi a Milano, entra in contatto con artisti del calibro di Piero Manzoni, Lucio Fontana, Enrico Castellani, che in quegli anni stavano definendo una nuova linea di pensiero e di linguaggio legata al rapporto tra idea e immagine, opera concreta ed esperienza concettuale. Nella scultura Eva Sørensen trova subito il suo medium, sperimentando prima con la terracotta, poi col gres, e arrivando al bronzo e al granito: diversi gli interventi di grande formato, realizzati in Italia e pensati per spazi pubblici, sempre procedendo nel segno di un’astrazione organica e di un’investigazione sullo spazio e la materia. Tra le mostre a lei dedicate, risale al 1976 l’antologica organizzata dal museo di Aarhus e Koldinghus, un anno prima del suo trasferimento a Mergozzo. Nel 1978 espone le sue sculture al Parco Sempione a Milano, con presentazione di Pierre Restany, e al Museo Ordrupgaard di Copenhagen. Nel 1982 partecipa alla Biennale di Venezia esponendo disegni e sculture nel Padiglione danese. Le opere di Eva Sørensen si trovano nelle Raccolte d’Arte del Fondo Ny Carlsberg e nel Fondo Statale d’Arte Danese, e sono in musei e istituzioni pubbliche di numerose città in Danimarca.

LA SCOMPARSA DI EVA SØRENSEN. IL RICORDO DELLA GALLERISTA RAFFAELLA DE CHIRICO

“Era proprio il gennaio del 2011, mia sorella ed io andammo a Verbania a prendere i disegni di Eva Sørensen per l’apertura della galleria, con una macchina senza riscaldamento, impaurita per quel salto nel vuoto che mi aspettava e che ha significato una rivoluzione da ogni punto di vista…”, scrive su Facebook Raffaella De Chirico, gallerista che in Italia ha rappresentato Eva Sørensen. “Lavorare con lei ha coinciso con i miei inizi in autonomia e ne ha accompagnato costantemente il viaggio. Ora lei ci ha lasciati e davvero la sua morte chiude un ciclo della mia vita. Buon viaggio Eva, è stato un onore e un privilegio lavorare con te, ho fatto del mio meglio. Tu hai vissuto davvero come hai voluto e questa è la cosa più importante, d’altronde sei un Acquario”.

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Redazione

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