Vittoria Salabelle – San Gregorio

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO MULTIMEDIALE DEI MONTI LATTARI
80050 – piazza Roma, 15, Pimonte, Italia
Date
Dal al

lunedì – venerdì: 9:00-12:00, pomeriggio su prenotazione / sabato e domenica: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

Vernissage
05/08/2019

ore 18

Artisti
Vittoria Salabelle
Curatori
Serena Calò
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale dell’artista Vittoria Salabelle, a cura di Serena Calò.

Comunicato stampa

La mostra – promossa e sponsorizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Pimonte in occasione della XII edizione del Faito Doc Festival che si terrà dal 6 al 12 agosto sul monte Faito - sarà visitabile tutti i giorni per la durata del festival dalle ore 9:00 alle ore 12:00, nel pomeriggio su appuntamento.
San Gregorio - oltre ad essere stata scelta per il richiamo sia al suo carattere multimediale legato al mezzo espressivo utilizzato per la realizzazione dell’opera, sia alla consolidata tradizione del presepe vivente promossa ogni anno dal Comune di Pimonte - è una serie di lavori che l’artista ha dedicato alla sua città natale, Napoli. Protagoniste indiscusse del percorso di ricerca di Salabelle sono le mani, in questo caso quelle dei pastori realizzate dagli artigiani di San Gregorio Armeno, scartate perché imperfette o mutile. Dopo un meticoloso processo di catalogazione, Vittoria Salabelle giunge a una sintesi compositiva in cui la materia scultorea si fonde con la luce prodotta dallo scanner, medium digitale utilizzato per creare queste immagini. “La scelta di usare lo scanner in quanto strumento digitale che acquisisce (crea) l’immagine attraverso il contatto - le mani devono toccare il vetro dello scanner per far sì che la loro immagine emerga” dichiara l’artista, sottolineando l’importanza del senso del tatto in tutto il suo percorso: “L’estetica della gestualità diviene elemento predominante e concettuale della mia poetica espressiva. […] il tatto è inteso come uno strumento empirico: toccare per realmente conoscere e capire il mondo”. Il suo lavoro di integrazione tra analogico e digitale vuole mostrarci come la fisicità dell’oggetto non possa essere sostituita da alcuna tecnica digitale, ma che possa essere esaltata grazie ad un uso consapevole della tecnologia. Mani che cercano, che si incontrano, che toccano, mani rotte, stanche, cadenti, mani forti e delicate, bianche come neve e scure come ebano, fluttuano sospese tra la luce e l’oscurità, lasciando lo spettatore sospeso in un tempo e in un luogo indefinito. L’artista è riuscita a dare un senso di profondità unico a queste immagini di alto impatto visivo, quasi cinematografiche, non rinunciando ad una matrice fortemente pittorica, dove l’utilizzo della luce in contrasto con il fondo nero, ci svela ed esalta tutta la drammaticità della materia riprodotta, creando un perfetto accordo tra i richiami alla Napoli non solo della tradizione, dei pastori di San Gregorio Armeno e di Caravaggio, ma anche a una Napoli culla e fucina del Contemporaneo.

Biografia
Vittoria Salabelle nasce a Napoli nel 1987. Dopo gli studi artistici e la laurea in Design per la moda presso la facoltà di Architettura della Seconda Università degli Studi di Napoli, si specializza in Information Design
presso la Design Academy di Eindhoven. Il suo lavoro si basa sull’estetica, influenzata talvolta dalla poetica del caso, come lei stessa dichiara. Espone presso mostre e festival in Italia e in Europa; alcuni dei suoi lavori sono pubblicati su importanti riviste di arte e moda. Attualmente vive e lavora a Napoli.