Carmelo Nicotra – Le ragioni della leggerezza

  • BOCS

Informazioni Evento

Luogo
BOCS
Via Grimaldi 150, Catania, Italia
Date
Dal al

visite su appuntamento +39 328 866 47 36

Vernissage
28/12/2018

ore 18

Artisti
Carmelo Nicotra
Curatori
Lorenzo Bruni
Generi
arte contemporanea, personale
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Lo spazio BOCS di Catania presenta la mostra personale di Carmelo Nicotra a cura di Lorenzo Bruni. Il progetto è caratterizzato da tre nuove grandi sculture pensate per l’occasione che per le forme levigate, geometriche e i colori pastello sembrano interrogarsi sulla “eredità modernista”.

Comunicato stampa

Lo spazio BOCS di Catania presenta venerdì 28 dicembre alle ore 18,00 la mostra personale di Carmelo Nicotra a cura di Lorenzo Bruni. Il progetto è caratterizzato da tre nuove grandi sculture pensate per l’occasione che per le forme levigate, geometriche e i colori pastello sembrano interrogarsi sulla “eredità modernista”. Allo stesso tempo indagano le caratteristiche del ready made di natura “duchampiana” visto che nascono da elementi di mobili vintage senza cadere nell’idea di “presentare l’assente”. La conformazione delle singole sculture, che si situano in un equilibrio estenuante e innaturale tra oggetto nuovo e la ri-attivazione di un oggetto del quotidiano, provoca nell’osservatore una sensazione di inquietudine che influisce sulla percezione dell’ambiente circostante, ma anche sull’ipotetico ruolo che dovrebbe ricoprire l’opera d’arte in una società globale e immateriale che non produce più merci, bensì servizi.

Carmelo Nicotra ha sviluppato una particolare attenzione alla scultura sociale a partire dall’osservazione della città di Favara vicino ad Agrigento, dove vive e lavora, in cui le case del centro storico abbandonate a sé stesse crollano rivelando le pareti interne colorate di rosa e azzurro che normalmente sono protette allo sguardo esterno, mentre nuove costruzione – a volte abusive – di stile eclettico nascono ovunque. Questo approccio lo porta ad attivare per la mostra a Catania un dialogo con il contenitore espositivo non soltanto per mezzo delle sue tre sculture, anche tramite tre nuovi interventi minimali quanto al limite con la dimensione performativa. Quello che emerge così riguarda una riflessione più ampia sul tempo e la temporalità delle forme nello spazio reale e la loro persistenza e influenza nella coscienza collettiva.

La mostra allo spazio BOCS di Catania è stata ideata da Carmelo Nicotra per assolvere a due compiti ben precisi. Il primo è far emergere le linee guida che hanno caratterizzato fino ad adesso la sua ricerca oltre a individuare dei punti di svolta essenziali. Il secondo è quello di creare una attenzione inedita verso il contenitore architettonico di BOCS visto che dopo 10 anni di attività si sta preparando a lasciarlo per diventare altro. I due obbiettivi appena descritti sono stati affrontati dall’artista creando una intima interconnessione tra essi. Il risultato è una misurazione dello spazio fisico per mezzo di opere apparentemente minimaliste che rivelano la necessità di ripensare nel profondo le categorie estetiche con cui giudichiamo gli oggetti del quotidiano in quanto belli o kitch. Di conseguenza la mostra provoca un forte strabismo tra doverla percepire come un’installazione unitaria oppure come un insieme di singole sculture autonome.

BIO
Carmelo Nicotra nasce ad Agrigento nel 1983, vive e lavora a Favara (AG).
Nel corso della sua esperienza di ricerca, l’artista ha individuato una precisa linea di indagine che parte dall’osservazione per arrivare alla registrazione e archiviazione delle dinamiche (sociali e politiche) che regolano la comunità in cui è cresciuto. In particolare, la sua attenzione si concentra sullo studio dei rapporti tra uomo e territorio, inteso come “luogo architettonico, sociale e antropologico”.
Con l’intento di scrivere una sorta di storia visiva della Favara contemporanea, attenta al dato estetico quanto a quello contenutistico, la ricerca artistica di Carmelo Nicotra sperimenta più mezzi (pittura, scultura, installazione, disegno, audio, video e graphic design) e si estende fino a includere lo studio della lingua (il dialetto del posto), delle tradizioni locali, del patrimonio orale, delle usanze e credenze popolari. Allo stesso tempo, la sua produzione mostra un nitido interesse nei confronti della cronaca quotidiana (ad esempio, rispetto ai mutamenti sociali e architettonici di un contesto urbano), indagata con un approccio quasi scientifico, e trasferita con un linguaggio che alterna immediatezza comunicativa e poetica concettuale.