Interzone #2 – Ivana Spinelli

  • NOMOS

Informazioni Evento

Luogo
NOMOS
Viale Gorizia 52, Roma , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra è visitabile su prenotazione a partire dal 1 ottobre, dal lunedì al venerdì
dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00.

Vernissage
30/09/2015

ore 18,30

Contatti
Telefono: +39 0694365200
Artisti
Ivana Spinelli
Curatori
Christian Caliandro
Generi
arte contemporanea, personale

Il secondo progetto espositivo di Interzone, concepito e realizzato da Ivana Spinelli, si intitola Décou(r)âge: con questa puntata ci spostiamo in un territorio al confine tra il testo, la decorazione, la pittura e il linguaggio.

Comunicato stampa

La serie di tre mostre INTERZONE, curata da Christian Caliandro presso gli spazi Nomos, luoghi di vita professionale, di scambio creativo e di ricerca sul presente, si propone di svolgere una riflessione articolata sui temi legati alla storia individuale e collettiva, al rapporto con la memoria - e soprattutto ai diversi modi in cui il tempo si concretizza nello spazio.
Il secondo progetto espositivo, concepito e realizzato da Ivana Spinelli, si intitola Décou(r)âge: con questa puntata ci spostiamo in un territorio al confine tra il testo, la decorazione, la pittura e il linguaggio. La mostra parte dal découpage, tecnica nata nel Medioevo e diffusa a partire dal Settecento dai mobilieri veneziani come tecnica per velocizzare la decorazione di mobili laccati (in Italia era infatti conosciuta come “lacca povera”, o anche “arte povera”); tecnica semplice e diffusissima, impiega una varietà di colle, carte, pennelli e motivi decorativi. Da qui l’artista costruisce un complesso e raffinato gioco di parole: In questo modo le parole (découpage- découragé-déco-courage-âge), che normalmente definiscono l’identità di oggetti, persone, contesti – i “nomi” delle cose – e a ben guardare la nostra stessa posizione nella realtà e nel mondo, tendono a farsi sfumate e indefinite. Così, all’interno di questo gioco, le definizioni si sovrappongono e si fondono l’una con l’altra, rendendo possibile – e desiderabile – il passaggio da un concetto all’altro, opposto (coraggio-scoraggiamento) entro i limiti di una parola che è (quasi) la stessa. Lavoro dopo lavoro, vediamo e sentiamo all’opera uno slittamento. Questo processo, se da una parte sottrae le nostre certezze, dall’altra ci offre possibilità e prospettive nuove: Décou(r)âge dimostra dunque come proprio l’assenza di confini precisi (e solo questa assenza) sia in grado di costruire una significativa apertura di sguardo: “Ciò che appartiene a un gioco linguistico è un’intera cultura” (Ludwig Wittgenstein,Lezioni di estetica, 1938).
Il motivo a découpage dipinto ad acquerello, scomposto nei singoli petali, riprodotto sulle scatole che a loro volta contengono i libri, accostato alle citazioni, crea un ambiente che al tempo stesso riflette su se stesso e sul senso intero della decorazione: dall’idea del découpage si raggiunge dunque una sorta di non-decorazione, strutturata come una rete di relazioni e di significati. Come recita uno dei testi citati in mostra: “Un testo, teoretico e scientifico o letterario, è un punto di contatto tra momenti differenti nello spazio e nel tempo, tra livelli diversi, tra gradi, forme e configurazioni dei processi del pensiero. Un testo è un’entità mobile, velocità assoluta. Il pensiero e la scrittura, come il respiro, non possono essere costretti nel modello della linearità o nei confini della carta stampata, ma si spostano verso l’esterno, al di là delle restrizioni, in una rete di incontri con le idee, gli altri, i testi. Il significante linguistico è solo uno dei punti della catena degli effetti, non il suo centro o la sua fine“ (Rosi Braidotti, Il postumano, Derive Approdi 2014).

Ivana Spinelli (1972) vive tra Berlino e l’Italia, dove dal 2012 insegna all’Accademia di Belle Arti. Tra le mostre personali più recenti: Kaboom, doppia personale (Artcore, Bari 2014); Baustelle (BeoProject, Belgrado (2013); Art Goes City (Postaja Raumau, Slovenj Gradec 2013); Loverrs/Fuckerrs (OltreDimore Gallery, Bologna 2012). Tra le pubblicazioni che includono sue opere: Manon Slome, The Aesthetics of Terror (Charta 2009); Raffaele Gavarro,Caos #2, Global Fight Club di Matthias Reichelt, Distilleryed, 2011. Nel 2012 è stato pubblicato dalla Revolver Books di Berlino il suo libro di disegni Global Sisters - The Contradictions of Love. www.ivanaspinelli.net

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INTERZONE è parte del Programma Cultura di Nomos Value Research che nel 2015 ha come tema dominante il rapporto spazio/tempo. Un tema di grande importanza per chi si occupa di impresa, per chi ogni giorno cerca di sviluppare un programma e di definire progetti da condividere con altri. Tutto si regge sul rapporto spazio, tempo e azione; elementi fortemente interconnessi, dove lo spazio sembra dare origine agli altri due. Chi progetta spazi, come imprenditore, architetto o artista non può non porsi ogni volta una domanda: ma questo spazio che tempo genera? Questo vale per un’impresa, così come per un territorio. Ecco dunque il punto di partenza del Programma Cultura di Nomos per il 2015.

La mostra è visitabile su prenotazione a partire dal 1 ottobre, dal lunedì al venerdì
dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00.
06.94365200
[email protected]
www.nomosvalueresearch.it

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INTERZONE: three exibitions on space/time

curated by Christian Caliandro
2_Ivana Spinelli, Décou(r)âge

Nomos Value Research, Viale Gorizia 52- 00198 Rome
Opening: Wednesday, September 30, 2015, 18:30

INTERZONE, the series of three exhibitions , curated by Christian Caliandro, at Nomos spaces - which are places of life, of creative exchange and research on present time- it is proposed to carry out an articulated reflection on issues about individual and collective history, to the relationship with memory - and especially the different ways in which time is concretized in space.
The second exhibition, conceived and developed by Ivana Spinelli, is titled Décou(r)âge: in this occasion we move into a territory situated at the borders between text, decoration, painting and language. The exhibition starts from the decoupage, a technique invented during the Middle Ages and widespread in the eighteenth century by the Venetian furniture makers as a technique to speed the decoration of lacquered furnitures (in Italy was in fact known as "lacquer poor" or "poor art"); a simple and widespread technique, which employs a variety of glues, papers, brushes and decorative motifs. Starting from here the artist builds a complex and sophisticated pun: thus the words (découpage- découragé-déco-courage- âge), which normally define the identity of objects, people, situations, and, on closer view, our own position in the reality and the world, tend to be blurred and indefinite. So, in this game, definitions overlap and merge with each other, making possible - and desirable - the passage from one concept to another, opposite (dare-discouragement) within the limits of a word that is (nearly) the same. Work after work, we see and hear a shift happening. This process, while subtracts us certainties, at the same moment offers us new possibilities and perspective: therefore Décou(r)âge shows how just the lack of exact boundaries (and only this lack) is able to build a significant opening of look: "What belongs to a language game is a whole culture" (Ludwig Wittgenstein, Lectures on Aesthetics, 1938).

The decoupage pattern painted in watercolor - broken up into individual petals and reproduced on boxes that in turn contain books and juxtaposed to quotations - creates an environment that reflects at the same time on itself and on the whole sense of decoration: from the idea of decoupage is reached then, a kind of non-decoration, structured as a network of relationships and meanings. As stated in one of the texts cited in the exhibition: "A text, theoretical and scientific or literary, is a point of contact between different moments in space and time, between different layers, between grades, shapes and configurations of thinking processes. A text is a mobile entity, absolute speed. Thinking and writing, as breathing, can not be forced into the model of linearity or within the borders of the printed paper , but they move to the outside, beyond the restrictions, in a network of meetings with ideas, others , texts. The linguistic signifier is only one of the points on the chain of effects, not its center nor its end "(Rosi Braidotti, The posthuman, Derive Approdi 2014).

Ivana Spinelli (1972) lives in Berlin and Italy, where since 2012 teaches at the Academy of Fine Arts. Among the most recent solo exhibitions: Kaboom, double staff (Artcore, Bari 2014); Baustelle (BeoProject, Belgrade (2013); Art Goes City (Postaja Raumau, Slovenj Gradec 2013); Loverrs / Fuckerrs (Gallleria+ OltreDimore Gallery, Bologna 2012). Among the publications that include her works: Manon Slome, The Aesthetics of Terror (2009 Charta ); Raffaele Gavarro Chaos # 2; Global Fight Club by Matthias Reichelt, Distilleryed, 2011. In 2012 hes book of drawings Global Sisters - The Contradictions of Love was published by Revolver Books in Berlin. www.ivanaspinelli.net

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INTERZONE is a part of the Culture Programme of Nomos Value Research which in 2015 has as its main theme the relationship between space and time. An issue of great importance to anyone involved in business, for people who every day try to develop a program and define projects to share with others. Everything is based on the relationship between space, time and action; strongly interlinked elements, where the space seems to giving rise the other two. Who projects spaces, as a entrepreneur, architect or artist can not ask every time a question: what kind of time is generated by this space? This applies to an enterprise, as well as for a territory. Here is the starting point of the Culture Programme of Nomos for 2015.