Sala delle Erme e Antichità

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NAZIONALE
Via San Vitale 17, Ravenna, Italia
Date
Il
Vernissage
25/01/2014

ore 18

Generi
inaugurazione
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Inaugurazione nuova sala.

Comunicato stampa

Nelle rinnovate sale presso il primo chiostro del Museo nazionale, sabato 25 gennaio alle ore 18 si inaugura la SALA DELLE ERME E ANTICHITA’ con esposte numerose preziose sculture dell’età classica. Le cinque erme ripescate in mare vicino a Ravenna, dove rimasero per più di due secoli dopo il loro naufragio nel XVI secolo, tornano ad essere esposte in una nuova sala ad esse dedicata. Sono state restaurate ed hanno rappresentato Ravenna nella mostra Restituzioni 2013 a Napoli di Intesanpaolo ed ora sono valorizzate dal nuovo allestimento curato dalla soprintendente Antonella Ranaldi. Le erme ci consegnano i ritratti di eroi e filosofi della Grecia antica, Milziade, Carneade, Epicuro, Dioniso. Particolarmente apprezzate dagli antiquari del XVI secolo, soprattutto l’erma di Milziade, furono scelte da Pirro Ligorio per la perduta biblioteca di Alfonso II a Ferrara, allestita intorno al 1573 nel castello estense. Partirono da Roma per Ferrara ma non arrivarono mai a destinazione perché naufragate presso Ravenna, nell’Adriatico. Qui recuperate molto più tardi, del tutto fortuitamente da alcuni pescatori nel 1936 confluirono nelle collezioni del Museo nazionale. La loro storia narra degli eroi, uomini illustri e filosofi della Grecia antica, rappresentati per celebrarne le virtù nella ritrattistica scultorea greca e nelle copie romane, passando per la riscoperta del mondo antico nel XVI secolo, attraverso il collezionismo estense da Roma a Ferrara. Oltre alle erme sono esposte straordinarie sculture rimaste ignorate, perché dimenticate per lungo tempo nei depositi del museo, solo per citarne alcune, Anfione e Zeto, Zeus Serapide, il Sileno dormiente, il frammento di statua panneggiato qui identificato con la musa Polimnia, i capitelli con festoni e puttini, insieme ad opere già note e conosciute che arricchiscono la collezione lapidaria del primo chiostro.