Aleandro Roncarà – Non esistono più i conigli di una volta

Informazioni Evento

Luogo
​WHITELIGHT ART GALLERY
Via San Giorgio 12/a, Bologna, Italia
Date
Dal al

Martedì-Giovedì 9.30-15.30 Venerdì 10.00-13.00/17.00- 19.00 Sabato 16.00-19.00
In altri orari su appuntamento

Vernissage
26/10/2013

ore 18,30

Contatti
Telefono: +39 3495509403
Artisti
Aleandro Roncarà
Generi
arte contemporanea, personale
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I personaggi che vivono a Mondorondo dell’artista Aleandro Roncarà, vivono, respirano, sono immersi, sono essi stessi colore puro e à plat, diretti, iconici, semplici nel modo di divertire e rallegrare apparendo.

Comunicato stampa

Spazio San Giorgio dal 26 Ottobre al 9 Novembre 2013 presenta “Non esistono più i conigli di una volta”, mostra personale dell’artista Aleandro Roncarà.

Qualcuno come Matisse sosteneva che il colore ancor prima del disegno fosse una liberazione, Klein pensava addirittura che i colori siano i veri abitanti dello spazio.
I personaggi che vivono a Mondorondo dell’artista Aleandro Roncarà, vivono, respirano, sono immersi, sono essi stessi colore puro e à plat, diretti, iconici, semplici nel modo di divertire e rallegrare apparendo.
A Mondorondo tutto è fantasia e niente è violenza come sottolinea l’artista.
Erede del grafismo chiaro e conciso alla Keith Haring, Roncarà delinea le sue figure con contorni neri marcati e robusti, le linee nere diventano veri esoscheletri di pensieri, sostengono i personaggi, sono impalcature buffe e iridescenti, derivano da sogni e idee, da ritornelli di canzoni cantati all’alba, dopo aver fatto le ore piccole al bar sotto casa.
“Maaa il cielo è sempre più, POP!”
Ogni forma è sagoma evanescente, cartonata, fluttuante negli angoli della libera fantasia più sfrenata. Cuori vispi, fiori, stelle, ma anche spille, frecce, torte, latte, chiavi, corone, matite, drink, bottiglie, prese della corrente, perché proprio di colorata elettricità si tratta nei lavori di Roncarà.
I personaggi dagli occhi a metà, occhi che sembrano serrature aperte su praterie di possibilità, perchè l’enumerazione di oggetti e situazioni si moltiplicano, perché tutto è possibile e moltiplicabile.
Cervelli in festa, o enormi baffi, teste colorate, o scheletri colored, bocche a cuore, cappelli e grandi orecchini oro, sigarette pendenti sulle labbra o nasoni allungati e rotondeggianti. Uno nessuno e centomila.
I personaggi di Mondorondo sono abituati a visioni a tutto tondo, dallo spazio all’oceano, visioni inglobanti e totalizzanti, a 360 gradi, dove gli angoli e i confini non sembrano esistere, non sono sorpresi da un mondo iper glicemicamente colorato, il colore si fa concetto neon, il colore risplende sovrano e avvolge, inchioda e arresta lo sguardo, vorticosamente, risucchia.
Color in.
I quadri di Roncarà sono una performance visiva dello sguardo, lo fanno precipitare letteralmente nel caos del colore, tra forme e icone pop sostenute dai contorni neri ma libere di vagare con la totale assenza di gravità.
Nella totale assenza di gravità c’è però incastro e attrito tra i personaggi e gli oggetti che assumono quindi la valenza di divertenti pezzi pazzi di un puzzle a incastro, sono ben dosati, ben shakerati nella moltitudine, ognuno ha il suo spazio nel non-spazio, perché tutto è essenza, distillato super pop.