Nelle Marche il borgo medievale di Corinaldo si trasforma per le festività natalizie. Le immagini 

Tra i sette borghi più belli d'Italia, Corinaldo ospita spettacoli di musica, teatro e installazioni luminose per tutta durata del periodo natalizio, valorizzando il centro storico 

Noto per la sua imponente e ben conservata cinta muraria del XIV Secolo che racchiude tutto il centro storico, Corinaldo è un borgo in provincia di Ancona, incoronato tra i sette più belli d’Italia. 

In occasione delle festività natalizie, il fascino storico viene valorizzato ospitando inizitive, installazioni luminose, mostre e spettacoli teatrali all’interno della rassegna Gran Natale (e visibile sino al 6 gennaio 2026). Ecco tutti gli appuntamenti da non perdere. 

Le iniziative culturali per il “Gran Natale” di Corinaldo 

Accanto agli eventi allaperto, la cultura assume un ruolo centrale nella rassegna. Si parte con il Teatro Carlo Goldoni che ospiterà spettacoli di prosa e concerti, mentre la Biblioteca Comunale accoglierà i piccoli lettori con testi animati e laboratori.
Gli amanti dellarte potranno visitare la mostra Mirabilia Marche, dedicata a Claudio Ridolfi e al Seicento marchigiano. Per gli appassionati di fotografia, invece, potranno approfondire memoria e identità territoriale con la mostra del 40° Concorso “Mario Carafòli”

Oltre agli spettacoli e alle mostre, le imponenti mura medievali diventano la quinta del presepe artistico-meccanico della Contrada di Santa Apollonia, nonché gli allestimenti luminosi che ogni anno trasformano il borgo in un mosaico di scorci inediti.

Il borgo di Corinaldo nelle Marche: la storia 

Corinaldo nasce probabilmente agli inizi del secondo millennio, nel periodo dell’incastellamento che caratterizza molti centri dell’area marchigiana. Collocata tra i fiumi Cesano e Misa, in una posizione strategica tra la Marca di Ancona e lo Stato di Urbino, la città diventa ben presto oggetto di contesa tra guelfi e ghibellini. Dopo una fase guelfa, passa sotto il controllo del concittadino ghibellino Nicolò Boscareto, nominato vicario imperiale da Ludovico il Bavaro.

Il cambio di schieramento provoca, il 18 agosto 1360, la distruzione totale del centro per mano dell’esercito pontificio guidato da Galeotto Malatesta. La città viene ricostruita nel 1367 grazie all’autorizzazione concessa da Papa Urbano V e, attorno al 1400, gli abitanti ampliano la cinta muraria per rafforzarne la difesa, forse con il contributo di Francesco di Giorgio Martini.

Corinaldo e la crescita delle attività artigianali 

Nel Quattrocento Corinaldo affronta nuovi assedi — tra cui quelli di Braccio da Montone e Sante Garelli — che vengono respinti anche grazie alle fortificazioni. Successivamente il capitano Antonello Accattabriga si insedia nel Cassero, imponendo un duro controllo fino alla sua cacciata nel 1448; la rocca viene poi demolita nel 1464. Rientrata stabilmente nello Stato Pontificio, la città si distingue nel 1517 per aver resistito all’assedio di Francesco Maria Della Rovere, ottenendo per questo il titolo di Città da Papa Leone X, confermato nel 1786 da Pio VI.

Tra Seicento e Settecento Corinaldo si trasforma grazie alla costruzione di palazzi nobiliari, edifici civili e chiese che ridefiniscono il centro storico, caratterizzato dall’uso diffuso del cotto. In questi secoli la città vede crescere attività artigianali, scambi culturali e nuove committenze artistiche, configurandosi come un importante centro di produzione e rinnovamento architettonico della regione.

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Redazione

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