Artribune Podcast: Donato Piccolo parla nei nostri Monologhi al Telefono
Protagonista del nuovo appuntamento della serie “Monologhi al Telefono”, l’artista Donato Piccolo accompagna l'interlocutore verso una complessa riflessione, dove arte, scienza e tecnologia si intrecciano
In questa intervista al telefono l’artista Donato Piccolo (Roma, 1976) racconta il suo lavoro e, riflettendo sulla propria ricerca, definisce come “pro-visual art” l’arte che non si limita a utilizzare il mezzo digitale ma lo reinventa. “Io non uso le app, le modifico”, afferma, rivendicando una pratica che supera l’uso passivo della tecnologia.
Per l’artista, scienza, dati e algoritmi non sono soltanto strumenti tecnici. Oltre a essere impiegati come semplici generatori di effetti digitali, diventano mezzi capaci di indagare la realtà e di generare conoscenza. Le sue opere sono dispositivi intelligenti che trasformano materiali, segnali e macchine in esperienze percettive, esplorando il confine tra umano e artificiale.
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Il monologo di Donato Piccolo
Nel corso dell’intervista immagina un futuro in cui gli artisti non operano più soltanto sulla Terra, ma anche in habitat spaziali, insieme agli astronauti, pionieri di un nuovo umanesimo tecnologico. Attraverso la metafora delle nuvole, Piccolo invita a riflettere sul tempo, sulla reversibilità e sulla fusione tra natura e tecnologia.
L’artista Donato Piccolo
L’artista ha esposto recentemente nella mostra antologica L’arte del pensiero meccanico, allestita a Palazzo Santa Margherita di Modena e curata da Lorenzo Respi per la Fondazione AGO Modena Fabbriche Culturali. L’esposizione ha riunito oltre cinquanta opere animate da robotica e intelligenza artificiale. Nella stessa occasione è stato presentato il cortometraggio Untitled #1, diretto da Giacomo Piperno, in cui l’opera Video Machine Mobile AKA Crab diventa protagonista accanto all’attrice Lisa Lippo Pagliai, in una narrazione che indaga i temi della memoria, della tecnologia e della comunicazione.
Donatella Giordano
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