151 milioni di euro dal Ministero della Cultura per sostenere le imprese culturali e creative del Sud Italia

“Cultura Cresce” è l’avviso pubblico che dà seguito all’istituzione del Fondo Imprese Culturali e Creative 2021-2027, istituito lo scorso marzo per sostenere chi fa impresa nel settore culturale nel Mezzogiorno. Obiettivo: sostenere la crescite del Sud attraverso la cultura

L’iter istituzionale per arrivare alla pubblicazione dell’avviso pubblico Cultura Cresce si è dipanato nell’ultimo anno, a partire dalla precisazione delle condizioni per il riconoscimento giuridico delle Imprese Culturali e Creative (qualifica istituita dall’art. 25 della Legge 27 dicembre 2023, n. 206), contenute nel Decreto 402 del 28 Ottobre 2024 del Ministero della Cultura. Nello stesso frangente, si prevedeva, infatti, anche la messa a punto di un Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese in questione, per favorire lo sviluppo del settore culturale e individuare strategie di coordinamento tra le amministrazioni pubbliche competenti nell’ambito di riferimento.

Dal Fondo Imprese Culturali e Creative all’avviso Cultura Cresce

Così, il 20 marzo scorso, un altro Decreto del MiC istituiva il Fondo Imprese Culturali e Creative 2021-2027, con specifica attenzione alle micro, piccole e medie imprese attive nei settori culturali e creativi nel Mezzogiorno.
Con una dotazione iniziale di 151,7 milioni di euro, il Fondo si configurava come una delle principali azioni finanziate attraverso il Programma Nazionale Cultura, per sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di imprese che operano nei settore della cultura, dell’arte, della creatività e del design, in quanto volano di crescita economica per il Sud. La gestione del Fondo – destinato a Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – era contestualmente affidata all’Autorità di Gestione del PN Cultura (FESR), nella figura di Nicola Macrì, con l’affiancamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea.

Gli obiettivi di Cultura Cresce

Naturale sviluppo dell’iter è ora l’avviso pubblico Cultura Cresce: “Ci sta a cuore l’accesso alla cultura da parte delle aree cosiddette “marginali”, interne e bisognose, attraverso la filiera dei libri, e la cura dei musei del territorio. “Cultura cresce” sono le parole d’ordine di chi non può immaginare che lo sviluppo delle aree meno avanzate e meno rappresentate d’Italia, e aggiungo del Mediterraneo, possa avvenire senza che la cultura e il Ministero della Cultura abbiano un ruolo centrale” ha sottolineato il Ministro Alessandro Giuli nell’introdurre il bando “L’investimento è notevole, con l’idea appunto di far fermentare le potenzialità ancora latenti”. Gli fa eco il Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Angelo Piero Cappello: “Con Cultura Cresce compiamo un passo importante nel rafforzamento dell’ecosistema culturale e creativo del Mezzogiorno, sostenendo imprese che rappresentano un motore decisivo di innovazione, coesione e sviluppo per i territori. Lavoriamo perché la creatività italiana trovi condizioni sempre più solide per crescere, radicarsi e competere, contribuendo al tempo stesso a una visione contemporanea e positiva dello sviluppo del nostro Paese”.

Chi sono i destinatari dell’avviso pubblico Cultura Cresce

Cultura Cresce si propone, innanzitutto, di promuovere la crescita sostenibile e la competitività delle imprese destinatarie dell’avviso pubblico. Da un lato, imprese che operano nella filiera culturale e creativa da almeno cinque anni, di cui si vuole sostenere il consolidamento; poi chi vuole crescere e investire nel settore, dunque imprese culturali e creative con meno di cinque anni di vita e persone fisiche che intendono intraprendere una nuova attività nell’ambito di riferimento. Ma anche imprese sociali, enti del Terzo settore, associazioni e fondazioni operanti nella filiera culturale e creativa e che svolgono attività economica. E più imprese – in numero minimo di tre fino a un massimo di cinque – per progetti aggregati.

I progetti ammessi e i termini delle agevolazioni

Sono ammissibili progetti di importo non superiore a 2 milioni e mezzo di euro (per imprese sociali e Terzo settore, l’importo massimo è fissato a 500mila euro), relativi a investimenti materiali e immateriali, opere murarie e capitale circolante, da realizzare, nelle regioni di cui sopra, nelle filiere di musica, audiovisivo, arti performative, teatro e danza, arti visive, architettura e design, letteratura ed editoria, moda, artigianato artistico, patrimonio culturale materiale e immateriale. I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda, e realizzati entro 24 mesi; devono, inoltre, favorire l’incremento di fatturato, la creazione di nuova occupazione e l’inclusione sociale di giovani e donne.
Le agevolazioni sono concesse nella forma combinata di finanziamento agevolato (prestiti) a tasso zero e di sovvenzioni a fondo perduto, per un importo non superiore all’80% della spesa complessivamente ammissibile. Con le agevolazioni, i titolari dei progetti finanziati potranno accedere anche a servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.

L’avviso è già consultabile online, ma le domande potranno essere presentate a partire dal 10 dicembre 2025 e dovranno essere inviate online attraverso la procedura messa a disposizione da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa che si occuperà di erogare le agevolazioni concesse e di verificare in un secondo momento le iniziative finanziate. I contributi sono concessi sulla base di una procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Livia Montagnoli

Consulta l’avviso pubblico Cultura Cresce

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