Massimo Scolari – Solca Mari Mossi
Una mostra che seleziona molte opere inedite, soprattutto oli, acquerelli e incisioni – prodotte tra gli anni Settanta e 2020, che approfondiscono insieme al tema degli archetipi anche quello dell’architettura delle montagne.
Comunicato stampa
Dal 19 novembre al 24 dicembre 2025 Massimo Scolari, che non esponeva alla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura di Milano dal 1992, torna nei suoi spazi con Solca Mari Mossi, una mostra che seleziona molte opere inedite, soprattutto oli, acquerelli e incisioni – prodotte tra gli anni Settanta e 2020, che approfondiscono insieme al tema degli archetipi anche quello dell’architettura delle montagne.
Pittore, scultore, designer e storico, Massimo Scolari è un artista nel senso rinascimentale del termine, che ha fatto dello studio degli archetipi figurativi la ricerca di una vita. Autore di oggetti iconici come l’Arca per la Triennale di Milano (1986), le Ali per la Biennale di Venezia (1991) – una monumentale scultura che oggi campeggia sul tetto dell’Università IUAV di Venezia –, Turris Babel per la Biennale di Venezia (2004), i mobili per Giorgetti tra gli anni Novanta e Duemila, il Segnalibro e matita a punta d’argento per Alessi – che ottiene la menzione d’onore al Compasso d’oro del 1998 –. Nel 2014 per il “significant contribuition to architecture as an art” gli è stato conferito l’Arnold W. Brunner Memorial Prize in Architecture dall’American Academy of Arts and Letters di New York.
I dipinti di Scolari in esposizione evocano paesaggi metafisici in cui, come scriveva Daniele Del Giudice, “l’oggetto c’è, ma come un dopo silenzioso, l’oggetto come un mito, immagine esemplare, forma autonoma, non certo prodotto inferiore delle attività intellettuali ma imitazione della verità”. Pieni di “attesa”, in una quasi totale assenza di presenze umane, i suoi paesaggi sono abitati da torri, piramidi, ali, fortezze e montagne che compongono visioni immaginarie e paesaggi cosmici.