Giulia Birindelli – Tradotto dal silenzio

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO SALES
Piazza Dante 2, int. 7 00185 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/11/2025

ore 18 solo su invito

Artisti
Giulia Birindelli
Curatori
Mirta d’Argenzio
Generi
arte contemporanea, personale

Il progetto presenta la più recente produzione dell’artista: il ciclo dei Gessi. I brevi testi che emergono e si dissolvono nei Gessi, che Giulia Birindelli intaglia sapientemente, appaiono e scompaiono per creare un dialogo mutevole tra opera e spettatore.

Comunicato stampa

Studio SALES di Norberto Ruggeri è lieto di presentare Tradotto dal silenzio la prima mostra personale in galleria di Giulia Birindelli (Roma, 1973) a cura di Mirta d’Argenzio.

Il progetto presenta la più recente produzione dell’artista: il ciclo dei Gessi. I brevi testi che emergono e si dissolvono nei Gessi, che Giulia Birindelli intaglia sapientemente, appaiono e scompaiono per creare un dialogo mutevole tra opera e spettatore.

Le lettere e le parole sembrano sul punto di svanire, immerse in un gioco di ombre e luci che ne modificano la percezione. Ogni quadro è costituito da parole che si manifestano con segni diversi: se una luce frontale tende a farle scomparire, una penombra diffusa permette alle parole di emergere, seppur sottilmente, dal fondo bianco.

Il progetto nasce dalla sua passione per la letteratura ed in particolare per i testi di Proust, da cui prende in prestito le brevi frasi che emergono dai Gessi. “In questa serie di gessi – scrive in catalogo Mirta d’Argenzio, curatrice della mostra – le parole sembrano affiorare, emergere dal fondo come boccioli che ci invitano a una meditazione diversa.” L’artista crea così l’atmosfera intima e raccolta di una stanza: un luogo sospeso tra silenzio e parola.

Come afferma Massimo Recalcati nel testo che accompagna la mostra: “Il candore dei Gessi ospita la parola sul punto di svanire, sul litorale che conduce la voce al suo silenzio. Tradurre il silenzio in parole è, infatti, un esercizio di poesia sublime: non si tratta di raggiungere la parola che vorrebbe annullare il silenzio, ma di custodirlo, di lasciarlo vivo e presente.”