William Farr – Attachment
RUBEDO presenta la prima mostra in Italia di William Farr: Attachment.
Comunicato stampa
RUBEDO è stata fondata da Filippo Formenti nel 2023 per continuare il suo percorso professionale nel
mondo dell'arte come consulente d'arte. RUBEDO vuole affermarsi come punto di convergenza per i
curiosi d'arte, offrendo il massimo livello di professionalità ai collezionisti che cercano consigli, agli artisti
che cercano entusiasmanti opportunità espositive e ai marchi che esplorano collaborazioni speciali.
RUBEDO si ispira all'alchimia e pertanto prende il nome dalla terza ed ultima fase del processo alchemico,
detta di ‘arrossamento’, in cui tutti gli elementi vengono finalmente uniti e trasmutati in oro.
Attachment segna lo sbarco in Italia del giovane artista Inglese, William Farr, il quale presenterà un corpo
inedito di tele concepite intorno ad una parola molto cara all'artista e capace di affrontare temi profondi
che vanno dalla psicologia alla storia dell'arte e, cosa ancora più importante, di abbracciare la sua intensa
esplorazione di forze opposte.
Proseguendo lo spirito alchemico che contraddistingue RUBEDO, quest'anno abbiamo collaborato con
Nuria du Chene, naso e fondatrice di NÛR Scent Studio, per creare una fragranza che rispondesse
direttamente alle opere di Farr creando un’esperienza olfattiva immersiva.
La mostra sarà visitabile fino al 27 Novembre, solo su appuntamento.
William Farr (n. 1992) William Farr (n. 1992) è un pittore britannico residente a Londra. Ha conseguito un
Master in Pittura al Royal College of Art (2024) e la sua prima mostra personale si è tenuta da Berntson
Bhattacharjee nel 2025. Nel suo lavoro, William Farr persegue una condizione di preghiera. I suoi dipinti
sono creati attraverso un processo meditativo e stratificato, cercando di produrre un'esperienza
immersiva di sublime intensità. Farr lavora con olio su tela di lino, utilizzando delicate miscele di pigmenti
per ottenere diverse profondità e traslucenza. Questo metodo crea un ritmo di pittura istintiva. I campi di
colore e tono risultanti cambiano al variare della luce, creando uno spazio fluido per l'interrogazione e la
contemplazione. Farr descrive la sua pratica come la creazione di una nebbia cerebrale, uno spazio che
trascende l'intenzione e il pensiero. Pur radicato nell'esperienza personale, il suo lavoro promuove una
connessione universale. Influenzato sia dal sublime romantico che dall'astrazione contemporanea, cerca
di evocare emozione e contemplazione. Attraverso lunghe sessioni di riflessione, mira a raggiungere un
“vuoto” dentro di sé, canalizzando istinto e disciplina.