Due punti non fanno una retta. Impermanenze

Informazioni Evento

Luogo
AB23 - CHIESA DEI SANTI AMBROGIO E BELLINO
Contrà Sant'ambrogio 23, Vicenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì e venerdì 16.00–19.00 | Sabato e domenica 10.00–12.00 e 16.00–19.00
Visite guidate con l’artista: ogni sabato e domenica alle ore 16.30

Vernissage
31/10/2025

ore 18,30

Curatori
Petra Cason Olivares
Generi
arte contemporanea, collettiva

Due punti non fanno una retta. Impermanenze prende avvio dal concetto di Anicca, termine sanscrito che nel pensiero buddhista indica l’impermanenza: la natura transitoria e mutevole di ogni fenomeno.

Comunicato stampa

DUE PUNTI NON FANNO UNA RETTA. IMPERMANENZE
Frauke Neumann, Vanessa Sudiro, Angela Zanchettin
A cura di Petra Cason Olivares – NUMA contemporary
Nell’ambito del progetto First Step – Accademia di Belle Arti di Verona
Con il patrocinio del Comune di Vicenza
Nell’ambito della rassegna PORTA NOVA inCONTRA’ 2025
Spazio AB23 – Contra’ Sant’Ambrogio 23, Vicenza
Inaugurazione: venerdì 31 ottobre 2025, ore 18.30
Periodo espositivo: 1° – 16 novembre 2025
Orari di apertura
Mercoledì e venerdì 16.00–19.00 | Sabato e domenica 10.00–12.00 e 16.00–19.00
Visite guidate con l’artista: ogni sabato e domenica alle ore 16.30
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Il progetto

La mostra Due punti non fanno una retta. Impermanenze a cura di Petra Cason Olivares e NUMA contemporary, e che avrà luogo dal 31 ottobre al 16 novembre nello spazio espositivo AB23 in Contra’ S. Ambrogio a Vicenza, si inserisce nel programma eventi di Foglie Giallo Biloba, la dodicesima edizione di First Step, progetto con cui l'Accademia di Belle Arti di Verona dal 2008 sostiene la crescita professionale dei propri studenti nel sistema dell’arte attraverso workshop, conferenze e mostre diffuse in gallerie d’arte, istituzioni e spazi espositivi presenti sul territorio veronese e nelle principali città limitrofe.
Due punti non fanno una retta. Impermanenze prende avvio dal concetto di Anicca, termine sanscrito che nel pensiero buddhista indica l’impermanenza: la natura transitoria e mutevole di ogni fenomeno.
Le opere di Frauke Neumann, Vanessa Sudiro e Angela Zanchettin sviluppano traiettorie differenti ma convergenti, tracciando un dialogo sensibile attorno al corpo, alla memoria e alla ricerca di connessione.
Attraverso linguaggi che spaziano tra installazione, fotografia, disegno e video, le artiste esplorano l’impermanenza del corpo e dell’identità, tra fragilità e forza rigenerativa, in una relazione simbiotica con il mondo naturale.
La mostra si muove tra dimensioni oniriche e autobiografiche: ricordi d’infanzia e autoritratti sospesi tra veglia e sogno, figure che si moltiplicano nello spazio evocando coscienze parallele e identità che si riflettono senza mai coincidere.
La memoria diventa materia viva, intrecciandosi al vissuto familiare e al contesto culturale, fino a trasformarsi in patrimonio condiviso.
Al centro delle ricerche delle tre artiste emerge la domanda sulla connessione vitale: quell’energia invisibile che attraversa gli esseri viventi, metafora di una comunicazione necessaria per orientarsi e sopravvivere in un presente dominato dall’isolamento e dalla frammentazione del linguaggio.
Il titolo della mostra, Due punti non fanno una retta, rovescia l’assioma geometrico trasformandolo in un gesto filosofico: la relazione non basta a garantire una direzione, l’incontro tra due esistenze non è destino ma possibilità sospesa.
La retta nasce solo se imponiamo un ordine; diversamente, i punti restano liberi, irriducibili all’obbligo di un unico percorso.
Due punti non fanno una retta. Impermanenze è dunque un percorso visivo e concettuale che parla di fragilità e resistenza, perdita e rinascita, corpi e memorie che, pur non tracciando una linea univoca, generano un campo di forze aperto e in continuo movimento.
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Il contesto – Il progetto First Step
Avviato nel 2008, First Step è un progetto promosso dall’Accademia di Belle Arti Statale di Verona, giunto quest’anno alla dodicesima edizione.
L’iniziativa offre ai giovani artisti l’opportunità di confrontarsi con il sistema dell’arte attraverso premi, workshop, conferenze e mostre diffuse in gallerie, istituzioni e spazi espositivi del territorio, creando un ponte tra formazione accademica e mondo professionale.
Dal 2024, NUMA contemporary è stata selezionata come realtà aderente al progetto First Step, curando mostre dedicate a giovani artisti individuati da una giuria di professionisti del settore, in un percorso che coniuga crescita artistica, visibilità e dialogo con il pubblico.
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NUMA contemporary
Fondata e curata dall’art manager Petra Cason, NUMA contemporary è dal 2020 un’associazione culturale con sede a Vicenza e una piattaforma dedicata alla produzione, promozione e condivisione dell’arte contemporanea.
Non è semplicemente un luogo che ospita arte, ma un motore che la produce, diffonde e connette con la vita sociale e culturale, favorendo il dialogo tra i linguaggi del contemporaneo, il territorio e ambienti non tradizionali.
Le attività principali di NUMA includono mostre, festival, eventi site-specific e produzioni curate in ogni fase del processo creativo.
La collaborazione con enti pubblici e privati consente di attivare progetti in location non convenzionali, innescando un confronto inedito tra contenuto e contenitore.
Tra le iniziative più significative, Gli Stati della Mente, festival che mette in dialogo arte e salute mentale, e gli Art Tour, percorsi esperienziali di scoperta dell’arte contemporanea in Italia e all’estero, con visite guidate a mostre di artisti come Marina Abramović, Yayoi Kusama, Maurizio Cattelan, Marcel Duchamp, Vivian Maier, Chagall, Monet, Carlo Scarpa e Mario Merz.
Tra i progetti in sviluppo, Art Sharing, un format che porta l’arte negli spazi aziendali attraverso prestiti temporanei di opere e incontri con gli artisti, promuovendo una cultura del benessere estetico e relazionale.
NUMA contemporary è una realtà indipendente, che costruisce percorsi, relazioni e connessioni.
Non solo produce eventi artistici, ma plasma una cornice in cui il contemporaneo diventa presente, tangibile e accessibile, unendo l’arte alle comunità, alle istituzioni e agli spazi del lavoro.
www.numacontemporary.com
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Informazioni pratiche
Mostra: Due punti non fanno una retta. Impermanenze
Artiste: Frauke Neumann, Vanessa Sudiro, Angela Zanchettin
Curatrice: Petra Cason Olivares – NUMA contemporary
Sede: Spazio AB23, Contra’ Sant’Ambrogio 23, Vicenza
Inaugurazione: venerdì 31 ottobre 2025, ore 18.30
Date: 1° – 16 novembre 2025
Orari: mercoledì e venerdì 16.00–19.00 | sabato e domenica 10.00–12.00 e 16.00–19.00
Visite guidate: ogni sabato e domenica alle ore 16.30
Ingresso libero
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Note biografiche delle artiste
Frauke Neumann (Flensburg, Germania, 1965), laureata in Economia e Commercio, Lingue e Lettere e Storia dell’Arte presso l’Università di Amburgo, vive e lavora a Verona da oltre trent’anni. Studentessa di Pittura e finalista del concorso First Step 12 dell’Accademia di Belle Arti di Verona, ha partecipato alla mostra collettiva ad ArtVerona 2025.
Il suo processo creativo, sia pittorico che tessile, si fonda sul riconoscere e ricordare le similitudini tra culture, epoche e mondi diversi, riflettendo il continuo cambiamento, la transitorietà e l’impermanenza della vita.
Vanessa Sudiro
Vanessa Sudiro è un'artista di origini venete, classe 2001, formatasi artisticamente presso l'Accademia di Belle Arti di Verona nel triennio di Decorazione e nel biennio di Atelier Direction - Mediazione Culturale.
Nel 2025 prende parte all'opening di OFFICINA CODE, collettivo del corso di Decorazione dell'Accademia di Belle Arti Verona. Partecipa alla 22° Edizione di Arteviva per la Vernice Art Fair di Forlì ed espone al MUMU per "Verde è il colore" a cura di Daniela Rosi. Col Collettivo Assestante l'artista partecipa alla Verona Art Week col progetto "Operazione Orsacchiotto - The Bear With the Talking Dress" in collaborazione con la sede Coin Excelsior di Verona.
La sua ricerca artistica nasce da un profondo legame con la natura, rielaborato attraverso una visione surreale volta a deformare i contorni del reale e far emergere tensioni interiori e collettive. Il centro del suo lavoro è il contrasto: fisico, identitario e percettivo. Indaga le dualità che abitano l'esperienza umana, tra ciò che è naturale e ciò che è costruito, tra il familiare e l'inquietante, tra ciò che si mostra e ciò che si nasconde, trasformandole in materia tattile e visiva. Ogni opera diventa così un punto di collisione tra realtà e immaginazione, in luogo in cui l'identità si mostra nella sua natura fluida, stratificata e in continuo mutamento.
Angela Zanchettin
Angela Zanchettin (Treviso, 2004) è un’artista formatasi presso il Liceo Artistico Statale Marco Polo e attualmente studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Verona.
Nel 2025 partecipa all’evento Stone Light Street presso l’Oasi di Ponton (VR) con l’opera "Katharsis" e al padiglione dell’Accademia di Belle Arti di Verona alla Fiera ArtVerona con l’opera "BRCA1".
La sua ricerca artistica si concentra sull’esplorazione dei valori umani e degli aspetti dell’esistenza spesso trascurati, indagando attraverso la scultura temi legati alla percezione emotiva, alla comunicazione e alla fragilità collettiva. Il suo lavoro si configura come un flusso di coscienza visivo, dove materia e forma diventano strumenti per rendere visibile ciò che è nascosto e per interrogare i limiti dell’esperienza umana. Centrale è il rapporto con la natura, intesa come parte attiva del nostro essere e luogo di connessione profonda tra corpo e ambiente.