Alice Neel | Piotr Uklański | Paul Pfeiffer

Informazioni Evento

Luogo
PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI - LINGOTTO
Via Nizza 230, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da martedì a domenica
Pista 500 dalle 10 alle 21
Pinacoteca Agnelli dalle 10 alle 19
FIATCafé500 dalle 10 alle 21, accesso gratuito.

Vernissage
31/10/2025

ore 18 su invito

Biglietti

Intero Pinacoteca € 10. Ridotto € 8 gruppi, over 65, convenzionati.
Intero Pista 500 € 4. Ridotto € 2.
Combo Pinacoteca + Pista 500 € 12. Ridotto € 8.

Artisti
Piotr Uklański, Alice Neel, Paul Pfeiffer
Curatori
Sarah Cosulich, Pietro Rigolo
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

Due mostre e un progetto espositivo sulla Pista 500 di Paul Pfeiffer: la prima grande personale italiana dedicata a Alice Neel (Marion Square, PA, 1900 – New York, 1984) I Am the Century e il progetto espositivo di Piotr Uklański (1968, Varsavia, Polonia) Faux Amis, parte di Beyond the Collection, che prevede inoltre due interventi al Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando e al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti di Torino.

Comunicato stampa

La Pinacoteca Agnelli annuncia la propria programmazione espositiva per l’autunno 2025, che da venerdì 31 ottobre, in contemporanea con Artissima e con l’art week torinese 2025, sino a lunedì 6 aprile 2026 presenta al pubblico due nuovi progetti espositivi inediti: la prima grande personale italiana dedicata a Alice Neel (Marion Square, PA, 1900 - New York, 1984) I Am the Century e il progetto espositivo di Piotr Uklański (1968, Varsavia, Polonia) Faux Amis, parte di Beyond the Collection, che prevede inoltre due interventi al Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando e al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti di Torino.

Dal 1 giugno 2025 sono entrati in organico due nuove professionalità, che arricchiscono e completano il team curatoriale della Pinacoteca Agnelli e che affiancheranno la direttrice Sarah Cosulich e il capo curatore, in carica da gennaio, Pietro Rigolo (1981, Pordenone): Nicola Trezzi (1982, Magenta), con un incarico come curatore, e Raphaële Sevrain (1998, Parigi), nel ruolo di assistente curatrice.

ALICE NEEL. I Am the Century
Da venerdì 31 ottobre 2025 a lunedì 6 aprile 2026, Pinacoteca Agnelli presenta la prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista americana Alice Neel (Marion Square, PA 1900 - New York 1984), una delle più significative pittrici del XX secolo. Alice Neel. I Am the Century è curata da Sarah Cosulich e Pietro Rigolo, e offre una prospettiva coinvolgente sull’opera dell’artista mettendo in luce il suo sguardo pionieristico e il suo interesse verso l’umanità in tutte le sue forme.

Alice Neel è una delle grandi pioniere del 1900, pittrice rivoluzionaria il cui approccio alla ritrattistica ha toccato - molto in anticipo rispetto ai tempi in cui è vissuta - fondamentali questioni umane, sociali e politiche. Grazie al suo stile pittorico unico, caratterizzato da un modo spontaneo, ma anche preciso, di trasmettere la natura e il profondo carattere dei suoi modelli, il lavoro di Alice Neel ancora oggi influenza generazioni di artisti. Fondendo realismo e surrealismo, con uno sguardo severo e pennellate enfatiche, Neel è riuscita a leggere l’animo umano nelle sue pieghe più nascoste.

Seguendo una linea temporale cronologica che abbraccia sette decenni del 20esimo secolo, I Am the Century alla Pinacoteca Agnelli approfondisce l’idea di Alice Neel come “cronista della vita” e dei suoi dipinti quali rappresentazioni della “commedia umana”. Strutturata in sei capitoli che si intrecciano con la sua biografia, il progetto evidenzia la relazione unica dell’artista con i soggetti e le loro storie di vita, dalla nascita alla morte, attraverso la crescita fino all’età adulta, lo sviluppo della sessualità, la creazione di relazione e legami, ma anche la formazione di una coscienza civica e politica.

La mostra indaga l’evoluzione dello stile dell’artista nel tempo, enfatizzando indirettamente come la sua pratica rivoluzionaria si confronti con i canoni storico artistici della ritrattistica e con la tradizionale prospettiva maschile, di cui si trova rappresentazione anche all’interno della Collezione Permanente della Pinacoteca Agnelli.

La mostra Alice Neel. I Am the Century è sviluppata in stretta collaborazione con l’Archivio Alice Neel.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione che vuole dare una lettura critica e profonda dell’umanesimo di Alice Neel costruendo un viaggio attraverso la sua vita artistica e personale. La pubblicazione include testi di accademici e artisti, arricchiti da numero esteso di illustrazioni, fotografie d’archivio e documenti.

PIOTR UKLAŃSKI. Faux Amis
Pinacoteca Agnelli presenta un nuovo capitolo del programma Beyond the Collection dedicato alla Collezione Permanente del Museo attraverso il progetto espositivo di Piotr Uklański. La mostra Faux Amis, aperta al pubblico da venerdì 31 ottobre 2025 a lunedì 6 aprile 2026 all’interno dello Scrigno della Pinacoteca, si completa con due interventi dell’artista presso il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando e il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti a Torino.

Invitato a proporre un progetto di interazione con la Collezione Permanente della Pinacoteca, l’artista polacco sceglie di interagire con l’intero spazio dello Scrigno, in un gioco – a tratti provocatorio - di assonanze, rimandi e relazioni con le sue opere pittoriche, installative e fotografiche. Il titolo della mostra Faux Amis (falsi amici), espressione francese che descrive due parole che, in lingue diverse, suonano simili ma hanno significati molto differenti, anticipa come Uklański contrapponga le sue opere a quelle di Bernardo Bellotto, Henri Matisse, Pierre-Auguste Renoir, Antonio Canova ed Edouard Manet. L’artista delinea similitudini che spesso si basano sul genere pittorico e su richiami formali e iconografici, rimandando a letture della storia complesse e stratificate. Con un approccio da lui stesso definito “cannibalistico”, Uklański setaccia la storia dell’arte e trova sostentamento in secoli di arte prodotta da artisti e artiste che lo precedono. Faux Amis sottolinea il ruolo dello studio e della conoscenza della storia dell’arte nelle pratiche contemporanee e presenta inaspettati punti di vista sui capolavori della Collezione Permanente.

La mostra si estende fuori dalle mura della Pinacoteca e include due interventi dell’artista presso due istituzioni torinesi: il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando e il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti nel quartiere di San Salvario. Adottando un approccio alla storia della scienza simile a quello utilizzato nei confronti della storia dell’arte per la Pinacoteca Agnelli, Uklański mette in relazione la collezione anatomica del Museo con un gruppo di opere che fa riferimento alla corporeità umana e al simbolismo del sangue. Al Museo della Frutta, invece, caratterizzato da centinaia di riproduzioni in cera di specie e tipologie diverse di mele, pere, tuberi e ortaggi realizzati dallo scienziato botanico Francesco Garnier Valletti, le rappresentazioni tridimensionali di varietà di frutta entrano in dialogo con le nature morte di Uklański, a loro volta fantasmi di dipinti che oggi possono essere solo immaginati.

Beyond the Collection è il progetto della Pinacoteca Agnelli che dal 2022 si propone di riattivare la Collezione Permanente del museo. Attraverso il coinvolgimento di artiste e artisti contemporanei e la collaborazione con altre prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, alcune opere della collezione diventano il punto focale di nuovi allestimenti e di nuove narrazioni, che possano rileggere il patrimonio storico attraverso le tematiche della contemporaneità.
NUOVO TEAM CURATORIALE
Dal 1° giugno 2025 si sono unite al team della Pinacoteca Agnelli due nuove professionalità che arricchiscono e completano il nucleo curatoriale accanto alla direttrice Sarah Cosulich e al capo curatore Pietro Rigolo (1981, Pordenone), rientrato in Italia a gennaio 2025 dopo anni al Getty Research Institute di Los Angeles: Nicola Trezzi (1982, Magenta), nominato curatore, in arrivo dal CCA – Center for Contemporary Art di Tel Aviv-Yafo, e Raphaële Sevrain (1998, Parigi), nel ruolo di assistente curatrice. Con questi ingressi, la Pinacoteca dimostra il suo dinamismo curatoriale e la sua capacità di riportare in Italia talenti che si sono formati all’estero, affermandosi come polo dal respiro internazionale e punto di riferimento per il sistema dell’arte contemporanea.

BIOGRAFIE ARTISTI
ALICE NEEL
Nata nel 1900 a Merion Square, Pennsylvania, Neel ha vissuto a Philadelphia e all’Havana prima di stabilirsi a New York (dove ha vissuto fino alla sua morte nel 1984) diventando parte del milieu artistico del quartiere di Harlem. Ha dipinto figurativamente per tutta la sua vita, spesso usando le persone “intorno a lei” come soggetti, modelli e muse. Per Neel questo significava ritrarre sia le persone che vivevano a Harlem, che sconosciuti, amici e gli intellettuali che condividevano la sua vicinanza al Partito Comunista. Ritrattista in un’epoca dominata dall’Espressionismo Astratto, Neel dedicò attenzione speciale ai soggetti femminili che dipinse spesso nudi e incinta. L’aspetto introspettivo del lavoro di Neel, la sua capacità di catturare l’essenza dei suoi soggetti e la loro anima, l’hanno resa oggi una delle artiste più apprezzate e rispettate del ventesimo secolo.
Il suo lavoro è stato di recente oggetto di retrospettive al Metropolitan Museum of Art di New York, al Guggenheim Museum Bilbao e al Centre Pompidou di Parigi. È parte delle collezioni permanenti di istituzioni quali l’Art Institute of Chicago; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden a Washington, DC; il Metropolitan Museum of Art; Moderna Museet a Stoccolma; Museum of Contemporary Art a Los Angeles; il Museum of Fine Arts a Houston; il Museum of Modern Art a New York; la National Gallery of Art a Washington, DC; il Philadelphia Museum of Art; la Tate Modern di Londra; il Walker Art Center a Minneapolis in Minnesota; il Whitney Museum of American Art a New York.

PIOTR UKLAŃSKI
Nato nel 1968 a Varsavia, Polonia, Uklański vive tra Varsavia e New York, dove si è contraddistinto insieme a una generazione di artisti, come Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Elizabeth Peyton​ e Rirkrit Tiravanija, che furono i protagonisti della vibrante scena di New York negli anni Novanta. Profondamente interessato al potere intrinseco delle immagini, una posizione che è reminiscente dei suoi studi - pittura all’Accademia di Belle Arti di Varsavia e fotografia alla Cooper Union di New York, Uklański non si è mai legato a un particolare linguaggio artistico mentre ha sempre impiegato la sua identità quale vero e proprio medium del suo lavoro.
L’opera di Uklański è stata oggetto di mostre personali in istituzioni quali Secession a Vienna; Musée d’art moderne et contemporain a Strasburgo; Zachęta Galleria Nazionale d’Arte di Varsavia; il Bass Museum of Art a Miami; Dallas Contemporary; e il Metropolitan Museum of Art a New York; ha partecipato a diverse mostre ricorrenti tra cui le biennali di San Paolo, Istanbul, Venezia, la Biennale del Whitney e documenta a Kassel e Atene. Il suo lavoro è parte delle collezioni del Metropolitan Museum of Art; il Museum of Modern Art e il Solomon R. Guggenheim a New York; la Tate Modern di Londra; il Walker Art Center di Minneapolis; il Museum of Contemporary Art di Chicago; il Museo d’Arte Moderna di Varsavia; e la Pinault Collection a Parigi e Venezia.

BIOGRAFIE CURATORI
Pietro Rigolo (1981, Pordenone; vive e lavora a Torino) è capo curatore alla Pinacoteca Agnelli. Ha lavorato per 11 anni al Getty Research Institute (GRI) di Los Angeles, ricoprendo dal 2013 il ruolo di responsabile dell’archivio del curatore Harald Szeemann e di altre collezioni di arte moderna e contemporanea e, dal 2018 al 2024, la posizione di curatore.
Rigolo ha contribuito in maniera sostanziale alla crescita delle collezioni del GRI con oltre 200 acquisizioni. Ha co-curato le mostre Harald Szeemann: Museum of Obsessions (2018, presentata al Castello di Rivoli nel 2019) e Barbara T. Smith: The Way to Be (2023). Ha recentemente inaugurato l’esposizione $3 Bill: Evidence of Queer Lives.
I suoi scritti sono apparsi in pubblicazioni edite, tra gli altri, da Fondazione Nicola Trussardi, Castello di Rivoli, Pirelli HangarBicocca, Istanbul Biennale, Deutsches Historisches Museum, Getty Research Institute, e Institute of Contemporary Art Los Angeles.
Ha studiato all'Università degli Studi di Padova, allo IUAV di Venezia, e all'Ecole des Beaux-Arts a Parigi. Ha conseguito nel 2011 il Dottorato di Studi presso L'Università degli Studi di Siena.

Nicola Trezzi (1982, Magenta; vive e lavora a Torino) è curatore alla Pinacoteca Agnelli. In precedenza, tra il 2018 e il 2025, è stato direttore e curatore al CCA Tel Aviv-Yafo e, nell’ultimo decennio, ha curato e co-curato mostre in istituzioni quali il Palais de Tokyo a Parigi, l’Ujazdowski Castle Centre for Contemporary Art a Varsavia, il Kunsthaus Baselland a Muttenz/Basilea, l’HVMOCA a Peekskill, il Cluj Art Museum a Cluj-Napoca, il MNAC, Museo Nazionale d’Arte Contemporanea a Bucarest, il Tel Aviv Museum of Art. Ha ricoperto ruoli curatoriali nelle edizioni 2007, 2009, 2011 e 2013 della Biennale di Praga. Ex redattore per gli Stati Uniti di Flash Art International tra il 2007 e il 2014, ed ex direttore del programma MFA alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme tra il 2015 e il 2017, ha scritto per Il Sole 24 Ore, artnet, artpress e Monopol. Ha insegnato alla Yale School of Art di New Haven e presso Independent Curators International a New York. Trezzi ha ricevuto il master in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2006.

A partire da venerdì 31 ottobre 2025, Paul Pfeiffer (nato nel 1966 a Honolulu, Hawaii; vive e lavora a New York) presenta una nuova installazione site-specific sulla Pista 500 della Pinacoteca Agnelli, l’ex pista di collaudo FIAT sul tetto del Lingotto, che, dalla sua inaugurazione nel 2022 come spazio espositivo all’aperto, ha aperto nuove e inaspettate prospettive sull’ambiente urbano e sul paesaggio circostante. Il progetto di Pfeiffer, vincitore dell’edizione 2024 del Premio Pista 500 di Artissima, si affiancherà a quelli già visibili di Allora & Calzadilla, Rong Bao, Thomas Bayrle, Monica Bonvicini, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Francesco Gennari, Dominique Gonzalez-Foerster, Marco Giordano, Louise Lawler, Finnegan Shannon e SUPERFLEX.

L’intervento dell’artista è realizzato grazie alla collaborazione con Juventus e si intitola Vitruvian Figure (Juventus): l’opera si articola in un’installazione sonora immersiva accompagnata da un’immagine in grande formato esposta sul billboard in due diversi punti della Pista 500.

Fin dagli anni ’90, Paul Pfeiffer ha sviluppato una pratica artistica fortemente interdisciplinare, che comprende video, fotografia, suono, installazione e scultura. Uno dei temi centrali del suo lavoro è l’esplorazione di momenti destinati a un pubblico di massa, come eventi sportivi e religiosi, concerti e game show televisivi, spesso portando a interrogarsi su spettacolo, appartenenza e differenza. Pfeiffer analizza non solo l’esperienza dell’evento dal vivo, quando gli stadi si riempiono di tifosi, ma anche la sua estensione attraverso la trasmissione mediatica, che consente di raggiungere milioni di persone. In questi momenti, la nozione di individuo viene sospesa, sia per lo spettatore che per la star, seppur in modi opposti: mentre la celebrità viene elevata e isolata dal resto, lo spettatore si fonde nella massa, confondendosi con la folla per diventare parte di un tutto più grande.

Con Vitruvian Figure (Juventus), Paul Pfeiffer prosegue la sua indagine pluridecennale sul comportamento collettivo e lo spettacolo, rispondendo al contempo alla storia specifica della città e del Lingotto, un sito legato all’idea di performance e velocità, e alla nozione di produzione di un oggetto tecnologico di consumo di massa e simbolo di desiderio. L'opera incisiva di Pfeiffer, che stimola il pubblico sia a livello intellettuale che viscerale, mette in luce come il design degli edifici in cui ci riuniamo non sia solo una questione estetica, ma descriva (e prescriva) l’essenza della nostra identità culturale, il modo in cui ci vediamo, e ci relazioniamo gli uni con gli altri.

Il progetto composito di Paul Pfeiffer fa parte del programma di sculture all’aperto La Pista 500, una serie di progetti commissionati dalla Pinacoteca Agnelli ad artiste e ad artisti internazionali con l’obiettivo di dialogare con l’architettura dell’ex fabbrica FIAT del Lingotto, con il suo patrimonio e la sua storia, il paesaggio circostante e il contesto urbano. Le installazioni all’aperto abbracciano linguaggi scultorei diversi: installazioni ambientali, opere luminose o sonore e progetti di cinema espanso. Le opere accompagnano i visitatori in un’esplorazione poetica lungo la circolarità della pista, che si trasforma da circuito chiuso in un giardino aperto.

Paul Pfeiffer ha vinto nel 2024 il Premio Pista 500, nato in collaborazione con la fiera d’arte contemporanea Artissima, dove Pfeiffer era presentato dalla Thomas Dane Gallery. È stato selezionato da una giuria composta da Meriem Berrada, direttrice MACAAL — Musée d’Art Contemporain Africain Al Maaden, Marrakech, e Fatima Hellberg, direttrice, mumok Museum moderner Kunst, Vienna, affiancate da Sarah Cosulich e Pietro Rigolo, rispettivamente direttrice e capo curatore della Pinacoteca Agnelli. Il Premio Pista 500 quest’anno torna nella sua terza edizione, che vedrà offrire all’artista selezionata o selezionato tra quelli presenti ad Artissima l’opportunità di realizzare in futuro una nuova opera sul billboard della Pista 500.

In contemporanea con Artissima e con l’art week torinese 2025, da venerdì 31 ottobre 2025 sino a lunedì 6 aprile 2026, sono aperte al pubblico la prima grande personale italiana dedicata a Alice Neel (Marion Square, PA, 1900 - New York, 1984) I Am the Century e il progetto espositivo di Piotr Uklański (1968, Varsavia, Polonia) Faux Amis, parte di Beyond the Collection, che prevede anche due interventi al Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, Università di Torino, e al Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” di Torino.