Andrea Barin in dialogo
Dopo un certo periodo di silenzio espositivo, Andrea Barin ritorna in galleria con una nuova produzione che segna il passaggio dal monocromo al colore senza però rinnegare il lavoro del passato.
Comunicato stampa
Dopo un certo periodo di silenzio espositivo, Andrea Barin ritorna in galleria con una nuova produzione che segna il passaggio dal monocromo al colore senza però rinnegare il lavoro del passato. Questo nuovo percorso si fonde al lavoro precedente. La svolta non è unicamente formale ma anche concettuale, poiché riflette un rinnovato rapporto con la memoria ed il tempo.
Queste opere recenti si concentrano sulla rappresentazione di ambienti intimi e raccolti: interni di studi d’artista, opere d'arte e oggetti della quotidianità, luoghi carichi di stratificazioni visive e affettive. In questi spazi, vengono ritratte opere di maestri storicizzati del Novecento, quadri, sculture, frammenti, a volte appartenenti alla sua stessa collezione. Non si tratta di una semplice operazione di catalogazione visiva, ciò che avviene durante la creazione dell'opera è un processo di appropriazione, in cui la pittura si fa lo strumento per comprendere, analizzare e infine "possedere" queste immagini.
Questa mostra segna quindi un ritorno che è anche un nuovo inizio.