The Times They Are A-Changin’. Il concilio Vaticano II
Mostra d’arte e videostoria.
Comunicato stampa
«Ci sono voci che vogliono andare indietro rispetto al Concilio.
Questo si chiama essere testardi.»
— Papa Francesco
Sessant’anni fa, l’8 dicembre 1965, si concludeva il Concilio Vaticano II, aperto tre anni prima da
Giovanni XXIII e proseguito sotto Paolo VI.
Con oltre 2500 vescovi provenienti da tutto il mondo, il concilio ha rappresentato un evento di portata
epocale, destinato a trasformare profondamente la fisionomia del cattolicesimo, il rapporto con le altre
Chiese cristiane e con le religioni, nonché il dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo.
Per comprendere e ricomprendere il Vaticano II, e nell’ambito delle iniziative del Giubileo 2025, la
Fondazione per le Scienze Religiose (FSCIRE) ha allestito negli spazi di Palazzo Pepoli un’esposizione
dedicata, aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2026.
“The Times They Are A-Changin’.
Il Concilio Vaticano II
Mostra di arte e videostoria”
Il vernissage avrà luogo giovedì 16 ottobre 2025, alle ore 17.00, presso la piazza coperta di Palazzo Pepoli. Interverranno il prof. Alberto Melloni, segretario di FSCIRE, e S.E.R.ma il Card. Matteo Maria Zuppi,
Arcivescovo metropolita di Bologna, la cui presenza intende segnare anche due ricorrenze personali: il
settantesimo genetliaco e il decennale del suo episcopato.
L’eco del concilio: il percorso espositivo tra memoria e rinnovamento
La mostra accompagna il visitatore attraverso i principali momenti dei lavori conciliari, collocandoli nel
contesto storico, politico e culturale degli anni tra il 1958, l’anno precedente alla convocazione, e il 1965.
Una timeline disegnata sul pavimento, concepita come una mappa metropolitana, guida il pubblico lungo
tre direttrici storiografiche parallele: la storia internazionale, le tappe del Vaticano II e la produzione
artistica coeva.
L’esposizione comprende documenti ufficiali, fotografie, materiali audiovisivi delle Teche Rai e altri archivi
internazionali, oltre a diari e memorie personali dei vescovi, restituendo il vissuto dei protagonisti e
l’ampiezza dell’evento.
Accanto a queste fonti storiche trovano posto opere di artisti che hanno segnato la scena del secondo
Novecento. Si tratta di lavori non pensati per illustrare la storia o la teologia del Vaticano II, ma realizzati
negli stessi anni del concilio: la loro coeva contemporaneità li rende capaci di evocare, con linguaggi diversi,
il clima culturale e spirituale del tempo.
In questa prospettiva, il percorso presenta alcune realizzazioni di: Giacomo Manzù, Gianni Colombo,
Mimmo Rotella, Carla Accardi, Bruno Munari, Alberto Burri, Piero Manzoni, Mario Schifano, Remo
Bianco, Jannis Kounellis, Tano Festa, Alberto Biasi, Arnaldo Pomodoro, Emilio Isgrò, Lucio Fontana, Carol
Rama, Dadamaino e Yves Klein.
Infine, una colonna sonora – a partire dal celebre brano di Bob Dylan che dà titolo alla mostra –
completa l’esperienza immersiva richiamando l’atmosfera culturale e sociale degli anni Sessanta.
La realizzazione della mostra è stata resa possibile anche grazie al sostegno del Gruppo Hera, che
conferma il proprio impegno a favore delle iniziative culturali e della valorizzazione del patrimonio storico
e artistico del territorio.
Pepoli. Interverranno il prof. Alberto Melloni, segretario di FSCIRE, e S.E.R.ma il Card. Matteo Maria Zuppi,
Arcivescovo metropolita di Bologna, la cui presenza intende segnare anche due ricorrenze personali: il
settantesimo genetliaco e il decennale del suo episcopato.
L’eco del concilio: il percorso espositivo tra memoria e rinnovamento
La mostra accompagna il visitatore attraverso i principali momenti dei lavori conciliari, collocandoli nel
contesto storico, politico e culturale degli anni tra il 1958, l’anno precedente alla convocazione, e il 1965.
Una timeline disegnata sul pavimento, concepita come una mappa metropolitana, guida il pubblico lungo
tre direttrici storiografiche parallele: la storia internazionale, le tappe del Vaticano II e la produzione
artistica coeva.
L’esposizione comprende documenti ufficiali, fotografie, materiali audiovisivi delle Teche Rai e altri archivi
internazionali, oltre a diari e memorie personali dei vescovi, restituendo il vissuto dei protagonisti e
l’ampiezza dell’evento.