Il più antico museo per bambini del mondo lo trovi a Brooklyn. E per i suoi 125 anni si regala un nuovo giardino
Il Brooklyn Children’s Museum fu fondato nel 1899 con l’idea, avveniristica per l’epoca, di coinvolgere i più piccoli in un processo di apprendimento interattivo e fondato sul divertimento. Oggi ha fatto scuola, e continua a rinnovarsi come spazio di quartiere, all’insegna della piena accessibilità

Data al 1899 il più antico museo per bambini del mondo. E per visitarlo bisogna raggiungere il quartiere di Crown Heights, nel cuore di Brooklyn, dove fu fondato su proposta del Brooklyn Institute of Arts and Sciences (oggi Brooklyn Museum), occupando gli spazi della Adams House.

La storia del Brooklyn Children’s Museum
Qualche anno più tardi, all’inizio del Novecento, il museo si era già rivelato un successo: nel 1905, il numero di presenze mensili toccò la cifra record di 13mila visitatori. Così, sempre sotto la gestione del Brooklyn Institute e con il sostegno di fondi amministrativi, nel 1929 inaugurò una nuova ala ospitata presso la Smith House, mentre i dipendenti impiegati nella struttura crescevano velocemente. Nel 1939 il museo aveva accolto più di 9 milioni di persone in 40 anni di attività.
Più tardi, nel 1975, il Brooklyn Children’s Museum avrebbe trovato una nuova casa in prossimità di Brower Park, andando incontro, nei decenni a seguire, a diversi ampliamenti e ristrutturazioni, fino ai lavori da oltre 40 milioni di dollari che nel 2005 hanno permesso di raddoppiare gli spazi per ricevere 400mila visitatori ogni anno. Alla fine del 2024, il museo ha celebrato 125 anni di vita, traguardo tanto più importante perché arrivato in uscita dal momento di crisi che qualche tempo prima aveva portato alla chiusura della sede distaccata di Dumbo dopo appena tre anni dall’inaugurazione.

Apprendere divertendosi. L’idea all’origine di un museo per bambini
A garantirgli il percorso che ha attraversato oltre un secolo di storia è stato innanzitutto lo spirito che ha guidato l’impresa sin dall’inizio: la volontà di offrire ai più piccoli un’offerta culturale adatta alle loro specifiche fasi di sviluppo, coltivando forme di apprendimento che contemplino il divertimento e destino la curiosità. Un’idea oggi condivisa dai numerosi musei per bambini aperti in tutto il mondo, ma indubbiamente innovativa per l’epoca in cui furono definite le linee guida del progetto di Brooklyn.
Per perseguire questo scopo, oggi il museo ospita mostre e programmi dedicati alle arti visive, alla musica e allo spettacolo, alle scienze naturali e alle culture del mondo. Promuove iniziative dedicate agli usi e ai costumi delle diverse comunità che convivono nel quartiere (e più in generale a New York) e ha recentemente ampliato l’offerta con l’esperienza dalla sala Nature’s Engineers, con una programmazione mensile per educare i bambini alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Ogni attività è mirata a stimolare l’interazione con i contenuti presentati e la collaborazione tra i componenti della famiglia, a incoraggiare il pensiero laterale e la possibilità, per i bambini, di pensarsi come attori del cambiamento all’interno della comunità.

La collezione permanente del Brooklyn Children’s Museum
Il museo dispone anche di una collezione permanente, frutto di donazioni private ricevute sin dai suoi primi anni di vita: oggi comprende circa 30.000 oggetti di storia naturale e cultura che spaziano dal Paleolitico fino ai giorni nostri, a creare un’enciclopedia delle culture di tutto il mondo. E al museo dei bambini, gli oggetti diventano strumento di apprendimento esperienziale, basato sull’utilizzo di tutti i sensi e sulla sollecitazione della curiosità. Tutti sono invitati a esplorare, sbagliare, porre domande e usare l’immaginazione, per essere in futuro cittadini del mondo riflessivi, critici, gentili e impegnati.
Un nuovo giardino per il Brooklyn Children’s MuseumDa quasi due anni, a dirigere il museo c’è Atiba Edwards. Sotto la sua supervisione, in concomitanza con il 125esimo anniversario sono iniziati i lavori per la riqualificazione del giardino e degli spazi esterni del museo, che regaleranno circa 1.800 metri quadrati all’aria aperta attrezzati con aree di ristoro e relax, installazioni interattive, sentieri e zone adibite ad attività museali outdoor. L’investimento è pari a 15 milioni di dollari e il progetto è firmato dallo studio Gans and Company, che con la collaborazione di architetti paesaggisti ha ideato anche un sistema verde improntato alla biodiversità; una volta completato, il nuovo giardino interattivo ospiterà una mostra permanente intitolata Earth Science Exhibit. L’inaugurazione è prevista per il 2026.
Livia Montagnoli
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