Il nuovo Vestibolo della Galleria Estense di Modena introduce a un museo più comprensibile e moderno

Come prima tappa di un nuovo approccio museografico, mirato a raccontare in modo coinvolgente e inclusivo la ricchezza delle collezioni d’arte legate alla storia degli Este, il museo modenese inaugura il nuovo allestimento del vestibolo d’ingresso. In attesa dell’annunciato ampliamento

Testi, immagini, modelli tridimensionali e cimeli. Tutto, nel nuovo allestimento dello spazio che accoglie i visitatori della Galleria Estense di Modena, contribuisce a rendere vivida l’idea della lunga storia – cavalcata tra alterne fortune – di uno dei maggiori musei italiani di impronta dinastica.

Il Vestibolo degli Estensi alla Galleria Estense di Modena

Su idea della direttrice Alessandra Necci, si è infatti lavorato, negli ultimi mesi, per offrire una nuova chiave di accesso alle collezioni del museo, ripensando la sala d’ingresso della Galleria modenese con l’ausilio di storici dell’arte, architetti, archeologi, restauratori e tecnici. Il nuovo spazio, ribattezzato non a caso Vestibolo degli Estensi, si svela al pubblico a partire dal 15 luglio; e d’ora in poi favorirà la fruizione dei contenuti da scoprire più avanti nel percorso attraverso un approccio museografico moderno e interattivo, incentrato su grandi personaggi del passato, splendori e drammi delle dinastie che si sono succedute a Modena, contribuendo ad arricchire le collezioni della Galleria Estense.

Le “nuove” Gallerie Estensi. Il cambio di passo per un museo più comprensibile e moderno

“All’inizio del mio mandato (nel gennaio 2024, ndR) ho detto che avrei posto l’accento sulla dinastia estense, della quale ho molto scritto, concentrandomi in particolare sulle figure femminili” spiega oggi Alessandra Necci “Sono quindi orgogliosa del lavoro compiuto dalle Gallerie estensi con questo allestimento permanente che mette gli Este al centro e che introduce i visitatori alla loro storia di politici e collezionisti”.  Il Vestibolo degli Estensi, prosegue la direttrice, “è una narrazione storica e artistica, che mette al centro protagonisti e collezioni per proseguire poi con l’Unità d’Italia e con la nascita del museo vero e proprio. Si tratta di un incipit, un cambio di paradigma, un preludio che proseguirà in futuro nelle sale successive e soprattutto negli spazi dell’ampliamento delle Gallerie Estensi”. Dopo la riqualificazione dell’Ex Ospedale Estense, diventato una nuova ala del Palazzo dei Musei alla metà del 2024, prosegue infatti l’intervento di ampliamento delle Gallerie Estensi per un’area di 2.700 metri quadri, finanziato con oltre 5 milioni di euro (da Pnrr, Ministero della Cultura e Fondazione Modena): sono in via di ultimazione i lavori che moltiplicheranno gli spazi per funzioni espositive, scientifiche, didattiche e di servizio.

Il Vestibolo degli Estensi alla Galleria Estense di Modena
Il Vestibolo degli Estensi alla Galleria Estense di Modena

L’accoglienza alla Galleria Estense di Modena. L’allestimento che porta nella storia

Intanto i visitatori possono già godere del nuovo Vestibolo. Il progetto è stato ideato e realizzato come giustapposizione di due percorsi ideali. Da un lato, c’è la galleria dei personaggi chiave che hanno segnato la storia del museo e delle sue collezioni: tra questi Borso d’Este (1413-1471) e il rifondatore della Modena moderna Francesco I d’Este (1610-1658), ma anche lo storico dell’arte Adolfo Venturi (1856-1941), che ebbe un ruolo decisivo nella rinascita della Galleria Estense e nell’organizzazione dei musei statali italiani. Dall’altro, una dettagliata linea del tempo che racconta gli episodi salienti del mecenatismo estense sullo sfondo dei fatti storici che ne hanno scandito oltre quattro secoli di potere e prestigio. Dall’età dell’oro del Rinascimento a Ferrara fino all’esilio dell’ultimo duca di Modena, Francesco V d’Austria-Este, in concomitanza con la nascita del Regno d’Italia. Si aggiungono tre modelli tridimensionali in scala che ricostruiscono l’aspetto del territorio ducale nelle sue varie fasi storiche, e delle antiche capitali Ferrara e Modena al loro apogeo; e ancora un imponente modello architettonico in scala del Palazzo Ducale di Francesco I d’Este, oggi sede dell’Accademia Militare. Mentre quattro cammei evocano le protagoniste femminili della dinastia, da Isabella d’Este (1474-1539) fino all’ultima regina cattolica d’Inghilterra, Maria Beatrice d’Este detta Mary of Modena (1658-1718).
Strumenti che aiutano a comprendere come una collezione principesca tra le più prestigiose conservate in ambito nazionale sia diventata il patrimonio pubblico che oggi tutti possono apprezzare.

Livia Montagnoli

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