Giorgio Conta – Imago Hominis

Informazioni Evento

Luogo
FORTE STRINO
SS42, 74, frazione Fraviano – 38029 , Vermiglio, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
12/07/2025

ore 17

Artisti
Giorgio Conta
Curatori
Gabriele Salvaterra
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra Imago Hominis porta nei suggestivi spazi del Museo Forte Strino a Vermiglio le sculture di Giorgio Conta, artista solandro, nato a Cles nel 1978 e residente a Monclassico.

Comunicato stampa

La mostra Imago Hominis porta nei suggestivi spazi del Museo Forte Strino a Vermiglio le sculture di Giorgio Conta, artista solandro, nato a Cles nel 1978 e residente a Monclassico che negli anni si è affermato nel panorama nazionale grazie a un lavoro che non si è limitato soltanto all’arte plastica ma che si è espresso nella pittura, nel disegno, nella grande installazione e nelle commissioni pubbliche.
La mostra, curata da Gabriele Salvaterra, è frutto della collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, seguendo la volontà da parte del Comune di Vermiglio e dell’Assessorato alla Cultura di valorizzare i più importanti esponenti espressivi dell’ambito locale, capaci però di avere un respiro internazionale.
Gli ambienti del Museo Forte Strino, massiccia fortificazione austroungarica del tardo Ottocento che si è trovata sulla prima linea del conflitto durante la Prima guerra mondiale, risuonano nel rapporto con le misteriose e frammentarie figure di Conta, una quindicina di lavori realizzati attraverso la tecnica dell’intaglio ligneo che tematizzano la condizione tipica dell’essere umano, in un equilibrio complesso tra tensione all’assoluto e contingenza terrestre.
Secondo il curatore Gabriele Salvaterra “nelle sculture di Conta create per addizione di singoli tasselli la compattezza del volume è a volte rotta da fessurazioni, tagli e tessere lignee che non collimano perfettamente. È in questa contrapposizione tra pieni e vuoti, tra finito e in-finito che si nasconde la vera anima dei lavori, un’apparizione immateriale che scaturisce dalla concreta materialità e riesce a essere percepibile tra gli incastri di volumi magistralmente intagliati. I personaggi di questa muta narrazione, grazie a essa, diventano veri e propri eroi in bilico tra umano e divino”.
Giorgio Conta si inserisce infatti chiaramente in un filone di ricerca figurativo “percepito come il veicolo più diretto e potente per esplorare la condizione umana. La materia, nel momento in cui prende forma, racconta storie che l’astrazione non mi consentiva di esprimere con la stessa intensità. Credo che questa scelta derivi da un’urgenza profonda di contatto con il reale, con la memoria, con l’identità. La figurazione, per me, non è una semplice rappresentazione, ma una forma di meditazione sulla presenza, sul tempo, sulla fragilità”.
Le opere, spesso frammentarie o costituite di parti autonome a sé stanti, non cercando semplicemente di restituire un senso di rovina ma provano, attraverso una strada per certi versi più lunga e sofferta, di ricostruire una totalità che porti in sé i suoi segni di complessità. Le sculture selezionate, prodotte a partire dal 2017 fino ai giorni nostri, coprono un ampio spettro dell’espressività di Giorgio Conta, mostrando anche le sue modifiche interne e l’evoluzione poetica che ha subito negli ultimi anni.
Il progetto è corredato da un catalogo di mostra che unisce gli scatti di allestimento in Forte Strino con immagini di studio ed è accompagnato da un testo critico del curatore, un’intervista con l’artista e le introduzioni di Michele Bertolini e Valentina Mariotti, Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Vermiglio.

Biografia: Giorgio Conta, scultore e pittore, nasce a Cles nel 1978 vive e lavora a Monclassico in Val di Sole (TN). Cresce in un ambiente stimolante e fin da giovanissimo entra in contatto con vari personaggi della cultura, tra cui il pianista Arturo Benedetti Michelangeli, amico di famiglia. Si è formato presso la scuola di scultura di Ortisei, dedicandosi anche al disegno e alla pittura.
Realizza opere monumentali in Italia e all’estero, fra le quali ricordiamo il monumento in bronzo di cinque metri di altezza per il Saint Mary Catholic Cemetery and Mausoleum di Chicago, il monumento per l’aeroporto di Fiumicino e quello raffigurante Padre Kino a Segno in Trentino. Nel 2010 è ricevuto da Papa Benedetto XVI al quale omaggia il bozzetto del gruppo bronzeo realizzato per il santuario di Pietralba (BZ).
L’artista trae l’ispirazione per le forme delle sue sculture soprattutto nella natura dei boschi e delle montagne che lo circondano.
Le sue opere sono state esposte in varie mostre personali e collettive e in eventi artistici come ad esempio: Lucca Center of Contemporary art a cura di Maurizio Vanni, al MUSA di Salò e a Expo 2015 a cura di Vittorio Sgarbi, alla Galleria civica di Trento su invito del MART, nella mostra del 2017 Legno | Lën | Holz Un itinerario nella scultura contemporanea e in varie situazioni nazionali e internazionali come Context Art Miami, Contemporary Istanbul, Palm Beach Modern+Contemporary Art Fair, Arte Padova, Arte Genova, GranArt, Museo Marino Marini a cura di Angelo Crespi, Art Verona, ArteForte, Lausanne Art Fair, ArtParma Fair, Milano Scultura e BAF Bergamo Arte fiera.
Di lui hanno scritto: Maurizio Vanni, Valerio Dehò, Luigi Marsiglia, Massimiliano Castellani, Renzo Francescotti, Paolo Levi, Stefania Severi, Mirko Gambaro, Maurizio Scudiero, Michele Lasala, Gabriele Salvaterra e Pupi Avati.
I suoi interventi pubblici, oltre a quelli precedentemente citati, si trovano a Milano, Saronno (VA), Bovisio (MI), Varsavia, Caltanissetta, Roma, Padova e in diverse località del Trentino, nonché in numerosi altri luoghi sia in Italia che all’estero.