Nella provincia di Padova gli studenti delle scuole medie sviluppano videogiochi 

Il progetto Play/Ground, giunto alla sua seconda edizione, ha coinvolto studenti delle scuole medie del padovano nello sviluppo di videogiochi per raccontare il loro territorio (e forse anche loro stessi)

Esplorare il territorio attraverso i videogiochi. Anzi, facendo videogiochi, per la precisione visual novel, cioè storie illustrate e interattive a volte a bivi. È questo l’obiettivo del progetto per le scuole secondarie di primo grado (le scuole medie) Play/Ground. 

Play/Ground: scoprire il territorio facendo videogiochi a scuola 

La seconda edizione di Play/Ground, appena conclusa, ha coinvolto le scuole di Casale di Scodosia, Merlara, Castelbaldo, Sant’Elena e Sant’Urbano in provincia di Padova ed è stata organizzata, grazie a un bando del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, dall’Istituto Comprensivo della Sculdascia in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Villa Estense, GLASS studio e l’associazione IVIPRO (Italian Videogame Program), che si occupa di valorizzazione di storia, culture e territori con i videogiochi. 

Scoprire il territorio padovano con il videogioco 

“Gli studenti vivono nel mondo dei videogiochi, e noi così entriamo nel loro mondo” ci ha detto Mariapia Borghesan, insegnante della scuola media di Merlara, durante l’evento di restituzione finale di Play/Ground che si è tenuto a Este. “È stato anche un ottimo modo per valorizzare le loro capacità artistiche, perché avevano la possibilità di disegnare, inventare storie, lavorare sul digitale…”. La seconda edizione di Play/Ground si è concentrata sulla gestione delle acque nel territorio padovano, un aspetto sempre più rilevante a causa del cambiamento climatico e dei suoi eventi meteorologici estremi, e le visual novel hanno raccontato le idrovore che rendono coltivabili i terreni di questa pianura. Grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo le classi hanno visitato l’ottocentesca idrovora Vampadore di Megliadino San Vitale per raccogliere documentazione fotografica e registrare suoni e rumori ambientali, e in questo percorso fatto di sopralluoghi, lezioni teoriche e laboratori sono state sviluppate sei visual novel, ora disponibili gratuitamente online, con l’aiuto della produttrice cinematografica Valentina Paggiarin e del game designer Francesco Berton

Le visual novel della seconda edizione di Play/Ground 

A margine dell’evento abbiamo parlato anche con alcune studentesse, tra cui quelle della classe del tempo prolungato della scuola di Merlara. Loro hanno lavorato a Fuggire per Coraggio, visual novel su due ragazzi che si incontrano per caso mentre stanno entrambi andando all’idrovora di Vampadore, per affrontare le loro paure. Molte delle studentesse non avevano mai giocato a videogiochi, e le altre avevano giocato solo a opere popolari e più d’azione come Minecraft di Microsoft, Fortnite di Epic Games e FIFA (ora EA Sports FC) di Electronic Arts. Nessuna aveva mai giocato a visual novel. “Sono molto interessanti se una persona vuole un tipo di videogioco tranquillo” ci ha spiegato una di loro, facendoci intendere che preferisce giocare a cose meno tranquille. “Ci ha un po’ incuriosito, magari approfondiremo” ha aggiunto con diplomazia un’altra. “Lavorare a un videogioco è stato molto più difficile di quanto ci aspettavamo” ci hanno detto. “Abbiamo capito quanti programmi e quante scritte incomprensibili ci sono dietro”. Nelle visual novel uscite dalla seconda edizione di Play/Ground le illustrazioni sono realizzate a mano o in digitale e stili diversi si incontrano e si mescolano con foto e collage. Proprio un collage dà per esempio forma al mostro che rappresenta l’inquinamento delle acque in Due Occhi Gialli. I misteri immaginari dell’idrovora Vampadore, come il rapimento che apre La Maschera Nera, diventano in ogni visual novel la scusa che porta i personaggi (e noi con loro) a esplorarla. Ci sono omicidi, brividi e bizzarri elementi magici, e l’idrovora viene quasi sempre rappresentata come un luogo abbandonato ma infestato da un passato che ritorna come fantasma (nel già citato Fuggire per Coraggio, ma anche ne Le Esploratrici e La Notte della Vendetta) o persino come zombie (in Detective Nutrix e il Diamante d’Acqua). 

Visual novel sul territorio, e sulle loro autrici 

I riferimenti delle studentesse della II A di Castelbaldo, la classe che ha sviluppato Le Esploratrici, sono sia romanzi cartacei sia la letteratura online pubblicata su piattaforme come Wattpad. Ne Le Esploratrici due Youtuber decidono di addentrarsi di notte dentro l’idrovora per avere nuovi spaventosi contenuti per il loro canale, ma quello che trovano è la (spettrale) eredità dei defunti genitori di una delle due. “Non volevamo spaventare, ma parlare delle tante persone che perdono mamma o papà” ci hanno spiegato. Forse l’aspetto più interessante delle visual novel di Play/Ground è proprio come in queste brevi esperienze, che dovrebbero parlare del territorio, si infiltrano alla fine le vite, le passioni, le opinioni, le paure e gli sguardi delle giovani persone che le hanno realizzate. 

Scopri di più 
 
Matteo Lupetti 

Libri consigliati:

(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti) 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

Scopri di più