Felice Cimatti – Studi

La Fondazione Baruchello è lieta di invitarvi, lunedì 16 giugno dalle ore 18:00, a Felice Cimatti. Studi, a cura di Carla Subrizi: un’occasione per interrogarsi su come si studia e perché.
Comunicato stampa
La Fondazione Baruchello è lieta di invitarvi, lunedì 16 giugno dalle ore 18:00, a Felice Cimatti. Studi, a cura di Carla Subrizi: un'occasione per interrogarsi su come si studia e perché.
Felice Cimatti è un filosofo, professore di filosofia del linguaggio presso l'Università della Calabria, conduttore radiofonico. Ha scritto numerosi libri e i temi di cui si occupa sono il linguaggio in rapporto all’esperienza visiva, gli stati della mente e la biopolitica, le relazioni tra filosofia e psicoanalisi lacaniana. Nella sua biografia si legge: ‹‹figlio di una pittrice e di un poeta››, da considerare, forse, come aspetti che convergono in un approccio alla ricerca sempre trasversale e a più livelli.
Dal 2013 si è dedicato alla “filosofia dell’animalità”, allo “sguardo animale", ai rapporti tra “psicoanalisi e animalità”, alla “biopolitica dell’animalità”. Il fatto che si riferisca all’animalità e non soltanto all’animale, espande tuttavia il campo di ricerca.
Negli ultimi anni il suo modo di “studiare” ha cercato nella materialità di cose qualsiasi e nella funzione che ad esse si attribuisce, uno spunto per costruire oggetti che chiama “studi” o in altri casi “prove”. Il soggetto è l’animalità – l’animale, lo sguardo di un altro, ecc. – e la sua funzione in una serie di relazioni che comprendono anche l’umano e il vegetale, in quella che si definisce come crisi dell’Antropocene.
Gli "studi" sono oggetti ibridi che mescolano intuizioni, pensiero e ricerche sui temi di cui Cimatti si occupa, ma realizzati con le mani. Colle, oggetti trovati e una grande collezione di animali di gomma o plastica, raccolti nel corso degli anni, percorrono carte geografiche, abitano scatole di legno, sono accumulati in oggetti che alludono ad antiche arche di Noè riportate all’oggi. Una serie di disegni, realizzati in occasioni assai diverse, descrivono stormi di uccelli in volo. Come funziona dunque questo spostamento su un altro ambito di lavoro, dalla filosofia all’oggetto concreto, che mette in azione un'altra maniera di fare e studiare, con le mani, gli occhi e un approccio all’assemblare che è anche un modo di mettere in interazione cose e idee?
Nel 2016 nel corso di una conversazione moderata da Monica D’Onofrio, all’interno di un progetto di Gianfranco Baruchello presso la Fondazione, Felice Cimatti chiese: ‹‹perché non facciamo una mostra di questi oggetti?››. Cimatti aveva portato e posizionato accanto ai relatori una scatola luminosa all’interno della quale alcuni degli animali della sua collezione avevano trovato una collocazione.
Il 16 giugno, presso la Fondazione Baruchello, sarà possibile dunque vedere cosa Cimatti ha fatto in questi anni, tra il 2016 e il 2025: “studiare”, anche in un altro modo, per indagare quali ambiti o temi di ricerca? Che cosa è emerso da questa diversa modalità di avvicinarsi a un tema?
Un Public Program suddiviso in due appuntamenti sarà un’occasione ulteriore per affrontare, attraverso due tavole rotonde, alcune questioni tra le quali: cosa vuol dire studiare? In che modo questa attività può essere svolta? Come studia un artista? E come lo fa un filosofo, differentemente da un filosofo che produce oggetti? Come si studia a partire da ambiti disciplinari o interdisciplinari tra i quali: arte, estetica, filosofia, giornalismo, antropologia, psicoanalisi, studi universitari, economia, ecc.?
- Carla Subrizi