Lucija Rosc – Six Stations and a Golden Tooth

L’artista slovena mette in mostra la sua ricerca fotografica sull’importanza di coltivare legami e amicizie, sul tempo che passa e la bellezza delle piccole cose
Comunicato stampa
Quali sono le dinamiche che legano le generazioni? Cosa resta quando perdiamo una persona a noi cara e in che modo possiamo trasportare nel futuro la sua eredità? Quanto di chi siamo oggi è dovuto all’educazione che riceviamo tra scuola e famiglia?
L’artista slovena Lucija Rosc non dà risposte a queste domande, ma costituiscono il punto di partenza per sviluppare la sua ricerca fotografica attraverso tentativi di comprensione divertenti, ambiziosi, alle volte esasperati, sull'importanza di coltivare legami e amicizie, sul tempo che passa o la bellezza delle piccole cose.
Six Stations and a Golden Tooth, ospitata da PhMuseum Lab, riunisce per la prima volta diversi suoi lavori realizzati tra il 2020 e il 2025 e li considera come un unico gesto artistico.
Gli oggetti sono sempre al centro del lavoro di Lucija: le storie che racchiudono sono una fonte costante di ispirazione.
I suoi nonni sono preziosi alleati, hanno una forte influenza sulla sua pratica artistica e sposano la sua missione. Tra loro il dialogo è aperto e senza regole. Un veicolo per lo scambio di ruoli e punti di vista, per spezzare barriere generazionali. La scintilla può essere un dente d’oro che la nonna, Marija Kobale, conosciuta come Mica, si era fatta impiantare nella Jugoslavia degli anni Sessanta. Quella che all’epoca era una scelta pratica e alla moda per curare un dente diventa, quarant’anni dopo, un regalo per la nipote Lucija che decide a sua volta di usarlo per rivestire un dente malato. Al di là di questo particolare sistema di trasmissione della ricchezza, lo scambio è un atto d'amore e di connessione senza precedenti. È una dichiarazione di come gli oggetti, con il passare del tempo, si trasformino in simboli potenti e stratificati, ricchi di significati personali e collettivi.
Così il righello che Lucija usava a scuola, diventa il simbolo delle regole e del sistema educativo standardizzato che ci accompagna dall'infanzia all'età adulta. Allo stesso modo gli oggetti quotidiani e spesso strani che i suoi nonni hanno collezionato e conservato per anni, pensando che un giorno le sarebbero tornati utili ora sono effettivamente parte della sua pratica artistica.
Ciò che potrebbe sembrare una serie di esercizi nostalgici e senza scopo è invece una dichiarazione forte e urgente. Ci invita a pensare al gioco come a un metodo fondamentale per relazionarsi con il mondo, e a mettere in discussione le regole che definiscono il modo in cui viviamo. Ci suggerisce che possiamo trovare un modo per affrontare la nostra paura di perdere qualcuno. Ci dimostra che insieme possiamo sempre costruire qualcosa di significativo e nuovo, e che la bellezza risiede spesso nelle cose che abbiamo sempre avuto accanto.
Six Stations and a Golden Tooth andrà avanti fino al 25 settembre 2025 e rappresenta un ponte verso la prossima stagione e le novità di PhMuseum. Il festival PhMuseum Days, che si è sempre svolto nel mese di settembre, diventa infatti Biennale, quindi tornerà nel 2026, alternandosi con un’altra Biennale: il Photobook Mania, nuovo evento dedicato all’editoria e al libro fotografico la cui prima edizione si svolgerà il 18 e 19 ottobre 2025 a Bologna presso le Serre Dei Giardini Margherita nello spazio Serra Madre.
Lucija Rosc (1995) è un’artista visiva che vive e lavora a Lubiana, in Slovenia. Si è laureata in fotografia presso la Facoltà di Scienze Applicate VIST di Lubiana nel 2018 e ha conseguito un master in Design della Comunicazione Visiva, con specializzazione in fotografia, con lode speciale presso l’Accademia di Belle Arti e Design (ALUO) nel 2022. Rosc ha ricevuto il Premio Prešeren dell'UL ALUO ed è stata candidata al Premio OHO 2024, il riconoscimento nazionale sloveno per giovani artisti visivi. La sua pratica artistica unisce un approccio investigativo al gioco, traendo ispirazione dai ricordi d'infanzia, dagli archivi familiari e dall’ambiente in cui è cresciuta. Ha tenuto numerose mostre personali, e le sue opere sono state esposte in diverse mostre tra l’ Europa e negli Stati Uniti. Inoltre, i suoi lavori sono stati presentati in importanti fiere di fotografia contemporanea, tra cui Unseen Amsterdam, Photo Basel, Viennacontemporary art fair e l’Art Salon Zürich, tra le altre.