Lucia Friedrich / Gianfranco Gallucci – Inquietudine

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MURAT
Piazza Del Ferrarese , Bari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/04/2025

ore 18

Artisti
Gianfranco Gallucci, Lucia Friedrich
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La mostra, presentata per la prima volta in Italia dopo un primo capitolo in Portogallo in collaborazione con l’UNESCO, esplora attraverso pittura e fotografia, il tema dell’inquietudine come spazio sospeso tra percezione e azione, individualità e collettività, corpo e coscienza.

Comunicato stampa

INQUIETUDINE
Lucia Friedrich | pittura
Gianfranco Gallucci | fotografia
presso Spazio Murat, Bari
Inaugurazione: 30 aprile 2025 ore 18 - 20
Durata mostra: 2 – 15 maggio 2025
Ingresso libero
Cos’è l’inquietudine?
È un messaggero che ci avverte, all’improvviso, che qualcosa non va. Oppure è un ospite silenzioso, che si insinua
lentamente dentro di noi e mette radici, cambiando il nostro modo di sentire, di vedere, di vivere. È proprio in questo
spazio sottile – tra l’intuizione e l’azione – che si colloca la mostra INQUIETUDINE presso lo SPAZIO MURAT di
BARI, un’indagine artistica e personale firmata da Lucia Friedrich e Gianfranco Gallucci, che approda per la prima
volta in Italia dopo il debutto in Portogallo con l’UNESCO nella città di Leiria. Attraverso pittura e fotografia, i due artisti
offrono sguardi diversi eppure complementari su questo stato dell’anima tanto intimo quanto universale. Un concetto
che appartiene alla sfera dei nomina abstracta, quelle parole — come amore, paura, dolore — che non si possono
toccare, ma che ci abitano profondamente. L’inquietudine non si vede, ma si sente. È il filo rosso che lega esperienze
personali e traumi collettivi. È la tensione che spinge al cambiamento. È la voce interiore che chiede ascolto, oggi più
che mai.
Ispirata al Livro do Desassossego di Fernando Pessoa, l’esposizione raccoglie opere pittoriche e fotografiche nate da
percorsi artistici diversi, ma animati da una comune urgenza: dare forma a ciò che non ha forma, immagine a ciò che
sfugge, voce a ciò che abita il silenzio.
GIANFRANCO GALLUCCI (Italia, 1981)
è un fotografo documentarista il cui lavoro è stato esposto in sedi di rilievo come il Museo MACRO di Roma e la
Triennale di Milano, oltre che pubblicato su riviste italiane e internazionali. Accreditato come fotogiornalista presso
UNCAV, Nazioni Unite (sede di Vienna), Gallucci sviluppa progetti fotografici che esplorano memoria, identità e
cultura, con uno sguardo che intreccia indagine documentaria e riflessione filosofico-letteraria.
Dopo una formazione in architettura e un primo approccio alla fotografia da autodidatta, ha perfezionato il suo
linguaggio visivo presso l’Agence VU di Parigi e la Scuola di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma. Tra i suoi progetti
principali: la “Trilogia n.2” sulla memoria e il tempo, sviluppata in Polonia e Libano dal 2015, e una recente serie
sull’Inquietudine, avviata in Portogallo nel 2022 e ora al centro della mostra barese.
Ha preso parte a campagne collettive in Italia (Roma, L’Aquila), viaggi di documentazione in Kazakistan lungo la via
della seta e ha seguito la crisi migratoria sulla rotta balcanica. Nel 2018 ha conseguito un MFA in fotografia presso
l’Ulster University di Belfast.
“Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo” — Fernando Pessoa
L’opera presentata a Bari nasce da una riflessione sull’Inquietudine, nel solco del Livro do Desassossego di Fernando
Pessoa. Non ciò che inquieta, ma l’inquietudine stessa come stato di consapevolezza, come presenza silenziosa e
irriducibile che attraversa ogni esperienza umana. Un’indagine visiva su ciò che ci abita, ci spinge, ci muove.
LUCIA FRIEDRICH (Francia, 1994)
è una pittrice tedesco-croata la cui ricerca si concentra sull’individuo, il corpo e le dinamiche collettive. Il suo lavoro
è stato esposto negli Stati Uniti, in Austria (Kunsthalle Wien MQ), in Portogallo con l’UNESCO, e recentemente in
Italia, dove ha inaugurato la sua prima personale a Palazzo Roberti di Mola di Bari (2024). Dopo un promettente
inizio internazionale, ha interrotto per alcuni anni l’attività pubblica a causa di una grave malattia. Nel 2022 ha vinto il
Red Carpet Art Award di Vienna con una serie di ritratti realizzati in un ospedale, dove era anche paziente. Il progetto
segna una svolta nella sua produzione, affrontando l’intimità del corpo come territorio di vulnerabilità e forza. Ha
vissuto e lavorato in numerosi paesi europei – tra cui il Portogallo, dove ha esposto con Gianfranco Gallucci nella
mostra Desassossego (UNESCO, Leiria, 2023) – prima di stabilirsi in Puglia, dove ha aperto il suo studio.
“Lo spazio tra il percepire che qualcosa non va e il momento che precede l’azione — è lì, per me, che risiede
l’inquietudine.” — Lucia Friedrich
Nel suo lavoro, l’inquietudine è un elemento strutturale, presente sia nei ritratti intimi, dove lo sguardo si radica nella
carne e nella nudità, che negli studi collettivi, dove si muove tra polarità emotive come tenerezza e violenza. La sua
pittura interroga costantemente le zone grigie della percezione, ciò che destabilizza e rende umani.