Lissitzky Arp e gli Ismi dell’arte 1925

L’esposizione presenta dipinti, rilievi, collage, disegni e fotografie di protagoniste e protagonisti delle avanguardie storiche trattati nel volume Die Kunstismen.
Comunicato stampa
Nel 1925 gli artisti El Lissitzky (1890-1941) e Jean/Hans Arp (1886-1966) pubblicano il libro Die Kunstismen, Les ismes de l’art, The Isms of Art, una rassegna delle avanguardie artistiche dal 1914 al 1924. A 100 anni dalla pubblicazione, che per la prima volta ha tentato di storicizzare i grandi movimenti artistici e i loro protagonisti attraverso una grafica moderna e ancora attuale, la Fondazione Marguerite Arp dedica una mostra agli Ismi dell’arte e al soggiorno in Svizzera (a Locarno e ad Ambrì) dell’artista russo El Lissitzky nel 1924-25.
L’esposizione presenta dipinti, rilievi, collage, disegni e fotografie di protagoniste e protagonisti delle avanguardie storiche trattati nel volume Die Kunstismen. Gli “ismi” scelti – dal dadaismo all’astrattismo o al simultanismo - sono il riflesso delle presenze nella collezione della Fondazione e della rete di amicizie di Jean, Sophie e Marguerite Arp. Le opere esposte sono accompagnate da riviste d’avanguardia, fotografie e documenti in parte inediti.
Mostra a cura di Simona Martinoli
((versione estesa))
Nel 1925 gli artisti El Lissitzky (1890-1941) e Jean/Hans Arp (1886-1966) pubblicano il libro Die Kunstismen, Les ismes de l’art, The Isms of Art, una rassegna delle avanguardie artistiche dal 1914 al 1924. A 100 anni dalla pubblicazione, che per la prima volta ha tentato di storicizzare i grandi movimenti artistici e i loro protagonisti attraverso una grafica moderna e ancora attuale, la Fondazione Marguerite Arp dedica una mostra agli Ismi dell’arte e al soggiorno in Svizzera (a Locarno e ad Ambrì) dell’artista russo El Lissitzky nel 1924-25.
El Lissitzky è considerato uno dei principali protagonisti dell’avanguardia artistica russo-sovietica. Oltre alla sua ampia attività in diverse discipline, tra cui pittura, grafica, tipografia, allestimento di mostre, architettura e teoria dell’arte, Lissitzky è stato il più importante mediatore del costruttivismo russo-sovietico in Europa.
Dopo aver studiato ingegneria a Darmstadt, si stabilisce nel 1921 prima a Berlino e poi ad Hannover, da dove mantiene contatti con numerose personalità dell’avanguardia europea, tra cui Jean Arp, Theo van Doesburg, Le Corbusier, Hannah Höch, Kasimir Malevich, Laszlo Moholy-Nagy, J.J. P. Oud, Gerrit Rietveld, Kurt Schwitters, Mart Stam, Jan Tschichold e molti altri.
Dopo la diagnosi di tubercolosi, El Lissitzky si reca in Svizzera per curarsi e trascorre gli anni 1924-25 a Locarno, dove segue un trattamento ambulatoriale all’ospedale La Carità, e soggiorna anche ad Ambrì con sua moglie Sophie Küppers e con Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp. Durante questo periodo riesce non solo a mantenere i contatti con il mondo dell’arte europeo attraverso una fitta corrispondenza, ma crea anche la maggior parte delle opere divenute ormai iconiche: L’Autoritratto come costruttore, il progetto architettonico Wolkenbügel (insieme a Emil Roth), La Tribuna Lenin, il numero Nasci della rivista Merz di Kurt Schwitters, il libro Die Kunstismen insieme a Jean Arp, nonché alcuni testi e il progetto grafico per la rivista svizzera di architettura ABC-Beiträge zum Bauen, curata da Hans Schmidt, Emil Roth e Mart Stam – tutte opere che hanno avuto un notevole impatto sul design d’avanguardia in Svizzera e sull’arte moderna internazionale in generale.
L’esposizione presenta dipinti, rilievi, collage, disegni e fotografie di protagoniste e protagonisti delle avanguardie storiche trattati nel volume Die Kunstismen. Gli “ismi” scelti – dal dadaismo all’astrattismo o al simultanismo – sono il riflesso delle presenze nella collezione della Fondazione e della rete di amicizie di Jean, Sophie e Marguerite Arp. Le opere esposte sono accompagnate da riviste d’avanguardia, fotografie e documenti in parte inediti. L
In mostra opere di:
Jean Arp, El Lissitzky, Robert Delaunay, Theo van Doesburg, Viking Eggeling, Max Ernst, Hannah Höch, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Man Ray, Kurt Schwitters, Arthur Segal, Sophie Taeuber-Arp, Georges Vantongerloo
Pubblicazione
La mostra è accompagnata dal volume
El Lissitzky in Svizzera 1924-25 / Jean Arp / Gli ismi dell’arte, a cura di Mario Lüscher e Simona Martinoli, Locarno / Winterthur: Fondazione Marguerite Arp / Edition Tincatinca, 2025, 128 p. ISBN 978-3-9525344-4-1,
El Lissitzky in der Schweiz 1924-25 / Hans Arp / Die Kunstismen, hrsg. v. Mario Lüscher und Simona Martinoli, Locarno / Winterthur: Fondazione Marguerite Arp / Edition Tincatinca, 2025, 128 S. ISBN 978-3-9525344-3-4
CHF 25.- / Euro 22
Programma collaterale
ciclo di conferenze in collaborazione con il Museo Villa dei Cedri Bellinzona e con le Biblioteche cantonali di Locarno (23.09, 30.09) e Bellinzona (07.10, 14.10).
Per maggiori informazioni e aggiornamenti sugli eventi consultare il sito: fondazionearp.ch
Biografie dei protagonisti
Jean / Hans Arp (16.9.1886 Strasburgo – 7.6.1966 Basilea)
Dal 1904 al 1908 frequenta le scuole d’arte a Strasburgo e Weimar, come pure l’Académie Julian a Parigi. Nel 1909 si trasferisce a Weggis, dove partecipa alla fondazione del gruppo d’avanguardia Der Moderne Bund. Allo scoppio della guerra, fugge a Parigi e nel 1915 si rifugia in Svizzera, dapprima ad Ascona poi a Zurigo, dove incontra l’artista Sophie Taeuber (1889-1943), che sposa nel 1922. Nel 1916 è tra i fondatori del movimento Dada a Zurigo. Artista e poeta, pubblica raccolte di poesie, tra cui Der Pyramidenrock (1924), ed espone i suoi objet-relief alla prima mostra dei surrealisti alla Galerie Pierre a Parigi nel 1925. L’anno successivo acquisisce la cittadinanza francese. Nel 1929 gli Arp si trasferiscono a Clamart presso Parigi dove fanno parte di gruppi d’avanguardia come Abstraction-Création. Negli anni ’30 fanno la conoscenza della collezionista Marguerite Hagenbach (1902-1994) e Arp inizia a dedicarsi alla scultura. La morte di Sophie Taeuber-Arp nel 1943 fa precipitare Arp in una profonda crisi. Marguerite lo aiuta a riprendersi dal lutto; nel 1959 la coppia acquista la tenuta Ronco dei Fiori e si unisce in matrimonio.
Eliezer Morduchovič Lissitzky (23.11.1890 Počinok – 30.12.1941 Tscherkisovo)
Studia architettura ai Politecnici di Darmstadt (1910-14) e Riga (1915-18). Nel 1919 inizia a insegnare presso la Scuola d’arte di Vitebsk, dove dirige le sezioni di architettura e di grafica. Comincia a realizzare i cosiddetti proun, che definisce "stazione di transito dalla pittura all'architettura”. Nel 1922 a Berlino collabora con Il’ja Erenburg alla rivista trilingue “Vešč. Objet. Gegenstand”. Disegna le copertine per riviste d’avanguardia come “Broom” e suoi contributi appaiono sui periodici “G”, di Hans Richter, e “De Stijl”. Pubblica il libro per l’infanzia Pro dva kvadrata (I due quadrati). Nel 1924-25 soggiorna in Ticino per curare la tubercolosi. Dapprima a Locarno, poi ad Ambrì insieme alla compagna Sophie Küppers (1891-1978), storica dell’arte e collezionista. Durante questo periodo concepisce con Arp Die Kunstismen (1925), realizza il progetto grafico per la rivista “ABC. Beiträge zum Bauen” e crea gran parte delle sue opere divenute iconiche, come la Tribuna Lenin. Tornato a Mosca, insegna all’Istituto superiore d’arte VCHUTEMAS e fino al 1941 disegna gli allestimenti per la presenza sovietica a diverse esposizioni internazionali.
La Fondazione Marguerite Arp La Fondazione Marguerite Arp è stata creata nel 1988 da Marguerite Arp-Hagenbach, vedova di Jean Arp. Ha sede nella casa-atelier dell’artista a Locarno-Solduno e custodisce gran parte della collezione di Jean e Marguerite Arp, come pure un archivio e una biblioteca, e si definisce come centro di studi sull’opera di Jean Arp e di Sophie Taeuber- Arp. Il complesso storico, che comprende la casa-atelier e il parco con le sculture, nel 2014 si è arricchito di un importante ampliamento: su progetto degli architetti Annette Gigon e Mike Guyer è stato realizzato un edificio che dispone di un deposito d’arte concepito secondo i più moderni parametri di conservazione e di uno spazio espositivo.