Mario Mei – Eterotopie luoghi non luoghi

Mostra personale.
Comunicato stampa
Presentazione mostra: “Eterotopie- luoghi non luoghi”
Dove siamo e cosa immaginiamo nello spazio in cui ci muoviamo?
A queste domande, si cerca una soluzione nel linguaggio che possa dare forma alla relazione tra ‘fare-un-viaggio’, e, ‘essere-in-viaggio’. L’artista propone una riflessione sulla percezione dei riferimenti, –mappe- di esperienze itineranti. La dimensione dei parametri concettuali dello spostamento crea un movimento ‘in-itinere’ del ricordo. Il senso è il viaggio stesso; il linguaggio è nella toponimia visuale ritrovata nei riferimenti cartografici del tempo, vengono espressi con relazioni tra segno, simbolo e significato, costruendo linguaggi dove il percorso che li lega assume l’importanza primaria nella visione. L’Eterotopia, concetto fondamentale elaborato da Michel Foucault, affronta il rapporto tra i non luoghi, ovvero la congiunzione tra due luoghi ed il processo fisico, emotivo, esperienziale che li relaziona: l’eterotopia è un viaggio, un luogo di passaggio, una relazione che crea l’immagine, come uno specchio, un riflesso, l’oggetto fisico dello specchio, il corpo riflesso e l’immagine che si produce nello specchio che è intangibile, eterea, immateriale, me c’è, esiste, e questa immagine è appunto una eterotopia, un non-luogo, un’espressione incorporea che produce il complesso lavoro percettivo del linguaggio. Questo rapporto, questa questione, rappresenta il lavoro pittorico, attraverso le funzioni della conoscenza, dove il tema stesso della rappresentazione è il viaggio e non l’oggetto rappresentativo. Questi luoghi, questi non-posti, questi limiti, sono il valore fondamentale del quadro. La ricerca assume il ruolo fondamentale nel formare un discorso, una rappresentazione, un linguaggio.
Mario Mei