Come si fa a fare del Louvre il museo più visitato al mondo? Rispondono il presidente-direttore Martinez e il suo predecessore, Rosenberg. Nel Teatrino veneziano di Palazzo Grassi

Ultimo appuntamento per il ciclo di conversazioni franco-italiane – organizzate da Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection in collaborazione con L’Alliance Française di Venezia – tra i rappresentanti di alcuni dei luoghi di cultura più in vista nel panorama della contemporaneità. Dopo Alain Seban e Martin Bethenod, Gabriella Belli e Guy Cogeval, […]

Ultimo appuntamento per il ciclo di conversazioni franco-italiane – organizzate da Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection in collaborazione con L’Alliance Française di Venezia – tra i rappresentanti di alcuni dei luoghi di cultura più in vista nel panorama della contemporaneità. Dopo Alain Seban e Martin Bethenod, Gabriella Belli e Guy Cogeval, è la volta di Jean-Luc Martinez e Pierre Rosenberg, accomunati dal ruolo direttivo del museo più visitato al mondo, il Musée du Louvre. Martinez, a capo dell’istituzione parigina dal 2013, ha dimostrato di condividere con Rosenberg, presidente-direttore onorario per l’incarico assunto dal 1994 al 2001, membro dell’Académie française e attuale presidente de L’Alliance Française di Venezia, la difesa del concetto di museo legato ad una logica di permanenza contro l’effimero della temporaneità.
Responsabile di un’istituzione storica dalle dimensioni e dal patrimonio sconfinati, Martinez riconosce nella struttura museale la chiave per far fronte alle spinte contemporanee, intese come una risorsa preziosa. È anche grazie alle trasformazioni del pubblico dell’arte e alla riduzione delle distanze globali, infatti, che oggi il Louvre conta quasi dieci milioni di visitatori all’anno, costituiti, al 50%, da giovani under trenta, per rispondere alle esigenze dei quali vanno messe in campo soluzioni di rinnovamento e servizi che soddisfino necessità sempre più diversificate. Ecco dunque il progetto di ampliamento dell’area di accoglienza sotto la celebre Piramide, percorsi educativi di avvicinamento alla collezione del Museo, ben oltre le opere universalmente note, spesso “assaltate” dalla calca dei visitatori, e il lancio di una nuova sede espositiva, dopo quella, tutta francese, di Lens. Si tratta di Louvre Abu Dhabi, la cui apertura, prevista per la fine del 2015, segnerà un’alleanza importante tra Europa ed Emirati Arabi nella promozione della cultura a livello mondiale. Voluta dagli stessi Emirati Arabi e nata da un progetto architettonico di Jean Nouvel, l’isola-museo di Abu Dhabi, vicina ad una sede Guggenheim e ad un polo museale di storia locale, esporrà trecento opere francesi, prestate dal Musée du Louvre e da altre istituzioni di Francia per dieci anni. Il resto della collezione, e dunque la parte più cospicua, sarà di provenienza araba, con l’obiettivo di consolidare il patrimonio autoctono grazie alla spinta di un garante internazionale come il Louvre, che darà “in prestito” il proprio nome per un trentennio.
Insomma, il periodo direttivo di Martinez si conferma denso, anche in virtù di una programmazione su suolo francese molto ambiziosa che vedrà protagonisti, tra il 2015 e il 2017, Poussin, Velázquez e Vermeer, solo per citarne alcuni. Perché la temporaneità di una mostra non può esulare dalla permanenza della collezione.

Arianna Testino

www.louvre.fr
www.palazzograssi.it

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Arianna Testino

Arianna Testino

Nata a Genova nel 1983, Arianna Testino si è formata tra Bologna e Venezia, laureandosi al DAMS in Storia dell’arte medievale-moderna e specializzandosi allo IUAV in Progettazione e produzione delle arti visive. Dal 2015 a giugno 2023 ha lavorato nella…

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