Cosa dire “prima” del Padiglione Italia alla Biennale? Artribune Magazine dà la parola a quattro dei protagonisti: Paolini, Tirelli, Grilli e Xhafa: che poi parlano anche di…

“Prevedo di disegnare un ambiente in prospettiva, con una sorta di quadreria costituita da (ri)quadri allineati su vari ordini”. Così uno degli artisti invitati al Padiglione Italia da Bartolomeo Pietromarchi tratteggia la sua opera, quella che presenterà a Venezia: e a fare un po’ mente locale, non è neanche troppo difficile indovinare chi sia. Come […]

Prevedo di disegnare un ambiente in prospettiva, con una sorta di quadreria costituita da (ri)quadri allineati su vari ordini”. Così uno degli artisti invitati al Padiglione Italia da Bartolomeo Pietromarchi tratteggia la sua opera, quella che presenterà a Venezia: e a fare un po’ mente locale, non è neanche troppo difficile indovinare chi sia. Come parlare del padiglione su una rivista che uscirà prima di averlo visto? Artribune Magazine – ormai a pochissimi giorni dall’uscita – ha scelto di dare la parola direttamente a loro, ai protagonisti: a quattro in particolare, Giulio Paolini – sono sue le parole qui sopra – a Marco Tirelli, “abbinati” nella stanza dedicata al tema dell’Illusione. E poi due “italian strangers”, come lo sono in maniera diversa Francesca Grilli e Sislej Xhafa.
Ai primi due non si è limitata a chiedere del loro contributo a questa partecipazione: ne è uscita fuori una doppia intervista che svela la loro idea generale sul plot curatoriale italiano, sul concetto di doppio, sulla scansione nazionale dei padiglioni veneziani, sulle precedenti biennali, la loro rispettiva visione dell’arte. Tirelli? Ha scelto toni più defilati: “Illusione? È l’unica verità di cui sono davvero certo. Della realtà vediamo solo ciò che la luce ci rende”. Tutti i confronti, molto istruttivi, li trovate a giorni su Artribune Magazine, a partire proprio dalla Biennale…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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