Togli il fermo / Let it go

Informazioni Evento

Luogo
AMERICAN ACADEMY IN ROME
Via Angelo Masina 5, Roma, Italia
Date
Dal al

visitabile venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle

Vernissage
25/11/2013

ore 18-21

Contatti
Email: l.eberspacher@aarome.org
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

La mostra è prodotta da Riso, Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, e ideata dal comitato scientifico di S.A.C.S (Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia): Laura Barreca, Daniela Bigi, Valentina Bruschi, Lorenzo Bruni, Giovanni Iovane, Helga Marsala, Cristiana Perrella.

Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Gabriella Ciancimino, Barbaragurrierigroup, Concetta Modica, Silvia Giambrone, Giuseppe Lana, Filippo Leonardi, Giuseppe Buzzotta
Curatori
Nari Ward
Generi
arte contemporanea, collettiva
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“Togli il fermo” è un progetto espositivo elaborato come tappa conclusiva di un percorso di ricerca, avviato lo scorso giugno tra la Sicilia e Roma. L’American Academy ha collaborato alla costruzione del workshop presso gli spazi della tenuta AntonelloColonna Vallefredda a Labico. Qui, l’artista americano Nari Ward, in residenza presso l’American Academy in Rome per un anno, ha condotto un‘esperienza di lavoro con sette artisti siciliani, individuati dai curatori di S.A.C.S.

Comunicato stampa

La mostra è prodotta da Riso, Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, e ideata dal comitato scientifico di S.A.C.S (Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia): Laura Barreca, Daniela Bigi, Valentina Bruschi, Lorenzo Bruni, Giovanni Iovane, Helga Marsala, Cristiana Perrella.
“Togli il fermo” è un progetto espositivo elaborato come tappa conclusiva di un percorso di ricerca, avviato lo scorso giugno tra la Sicilia e Roma. L’American Academy ha collaborato alla costruzione del workshop presso gli spazi della tenuta AntonelloColonna Vallefredda a Labico. Qui, l’artista americano Nari Ward, in residenza presso l’American Academy in Rome per un anno, ha condotto un‘esperienza di lavoro con sette artisti siciliani, individuati dai curatori di S.A.C.S.

Artista rinomato, Nari Ward, in qualità di guest curator, ha trascorso una settimana immersiva nella dimensione rurale di Vallefredda, insieme ai suoi compagni di viaggio: l’occasione di un’esplorazione lenta della storia del luogo e del paesaggio ha consentito così di attivare relazioni, stimoli creativi ed intellettuali, percorsi conoscitivi e di scambio culturale.

“Togli il fermo” accoglie le opere immaginate in forma di spunti o appunti durante la residenza, e poi elaborate nei mesi successivi. Una mostra che è riassunto, bilancio e prosecuzione di quanto accaduto nel corso di quel tempo condiviso: installazioni, sculture, video, disegni, performance, fotografie, che hanno avuto il loro nucleo originario nella piccola comunità temporanea dedita alla contemplazione, all’isolamento bucolico, ma anche al dibattito vivace e alla riflessione corale. Ad arricchire il percorso, inoltre, una serie di appuntamenti con critici, curatori, filosofi, artisti, giunti alla tenuta AntonelloColonna di Vallefredda oltre alle visite presso alcune realtà del territorio.

Il titolo contiene lo spirito di quei giorni trascorsi insieme. Togli il fermo è un’aneddoto, una frase ripetuta in quei giorni di convivenza armonica, ed indicava l’abbassarsi delle difese, il lasciarsi andare all’altro, al luogo, al tempo di nuove relazioni.

“Il mio coinvolgimento con i sette artisti di S.A.C.S è stato ancora più gratificante e stimolante di quanto potessi aspettarmi”, ha raccontato Nari Ward. “Ho condiviso la mia esperienza di artista con una carriera internazionale, che lavora in Italia come ‘artista americano’, mentre ancora sento un legame col mio luogo d’origine, la piccola isola della Giamaica. Questo senso di appartenenza a una duplice identità ha risuonato tra noi e ci ha ulteriormente avvicinati”.
Le opere dei setti artisti, che entreranno nella collezione permanente del Museo Riso, trovano dunque posto negli spazi dell’American Academy, come forme e segni conclusi, testimoni di un viaggio condotto a termine, ma aperti a una risignificazione che passa attraverso un nuovo contesto e il rapporto con il pubblico.
Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, raccoglie testi e immaginirelativi a tutto il progetto, dalla residenza a Labico alla mostra all’American Academy in Rome.
Si ringrazia Ines Musumeci Greco per la collaborazione.
“S.A.C.S. Lab / Paesaggio con artista”, nasce nell’ambito del programma messo a punto per il 2013 dal comitato scientifico di S.A.C.S, che il Museo Riso ha inaugurato nel 2008. Per l’anno in corso le attività dello Sportello si sono concentrate su alcune opportunità di residenza offerte ad artisti siciliani delle ultime generazioni, selezionati attraverso bandi o chiamate dirette, e invitati a confrontarsi con altri contesti geografici e istituzioni culturali.

L’American Academy in Rome, situata nella storica sede del Gianicolo, è una delle principali istituzioni americane all’estero per lo studio e per la ricerca avanzata nelle arti e nelle discipline umanistiche; offre ad alcuni dei più promettenti artisti e studiosi americani sostegno economico, un ambiente capace di ispirare la riflessione intellettuale e un profondo scambio culturale. Ogni anno, attraverso il concorso nazionale Rome Prize, mette a disposizione fino a trenta borse di studio nelle seguenti discipline: architettura, architettura del paesaggio, arti visive, composizione musicale, design, letteratura, restauro e conservazione, studi classici, studi italiani moderni, studi medievali, studi sul Rinascimento. L’Academy nomina inoltre alcuni borsisti italiani attivi sia nelle arti che negli studi umanistici e, su invito del Direttore, ospita gruppi di artisti e studiosi internazionali provenienti che partecipano alle sue attività. Fondata nel 1894 e riconosciuta come istituzione privata con un Atto del Congresso del 1905, delle oltre trenta accademie straniere presenti a Roma è l’unica a non essere sostenuta interamente dal suo governo, ma prevalentemente da donazioni private e finanziamenti offerti dai National Endowments for the Arts and Humanities.