Greater Torino

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Via Modane 16, Torino, Italia
Date
Dal al

Giov: 20-23, Ven-Sab-Dom: 12-19

Vernissage
08/05/2013

ore 19-21

Contatti
Email: info@fondsrr.org
Biglietti

intero 5 euro, ridotto: 3 euro.

Artisti
Alessandro Sciaraffa, Alis/Filliol
Curatori
Maria Teresa Roberto, Irene Calderoni
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Come nelle tre edizioni precedenti, anche quest’anno la scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e nuove produzioni, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti degli autori.

Comunicato stampa

L'8 maggio inaugura la quarta mostra del ciclo Greater Torino, dedicato agli artisti delle giovani generazioni che hanno in Torino il proprio spazio di formazione o di lavoro. La città è intesa come territorio allargato, luogo di nascita o di elezione ma soprattutto piattaforma per la costruzione di un percorso di ricerca alimentato da opportunità di crescita, di mobilità e di relazioni con l’esterno. Una città aperta dunque, capace di accogliere quelle dinamiche di “andata e ritorno” essenziali nella definizione delle carriere artistiche.

Come nelle tre edizioni precedenti, anche quest'anno la scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e nuove produzioni, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti degli autori.

Gli artisti invitati alla quarta edizione di Greater Torino sono Alis/Filliol e Alessandro Sciaraffa.
Alis/Filliol è il duo artistico fondato nel 2007 da Davide Gennarino e Andrea Respino. Entrambi nati a Torino - il primo nel 1979, il secondo nel 1976 - si sono formati all’Accademia Albertina di Belle Arti.
Alessandro Sciaraffa è nato a Torino nel 1976. Laureato in Architettura, la sua formazione è incentrata sulla sperimentazione sonora e musicale.

La doppia personale, presentata in un’unica grande sala della Fondazione, darà modo di rilevare i diversi approcci con cui gli artisti interpretano la scultura e l’installazione e di verificarne le estese implicazioni sullo spazio fisico, sensoriale e mentale. Attraverso un insieme di lavori recenti e nuove produzioni, la mostra documenta i due percorsi, stringendoli in un confronto di attitudini e interessi, tra corpo e immaterialità, silenzio e sonorità, opacità e lucentezza. Denominatore comune – seppure con esiti distinti – è il ricorso al calco, all’impronta, alla registrazione, assunti dagli artisti quali chiavi concettuali e operative.

La ricerca di Alis/Filliol è focalizzata sulla scultura, praticata come campo di una dialettica serrata che giunge a solidificarsi in un centro: un nucleo generato dalle molteplici tensioni del fare in due, che muove tra ideazione e improvvisazione, forma e informe. La scultura è, come spiegano, un ostacolo impenetrabile su cui lo sguardo rimbalza, per ritornare a chi osserva come misura del corpo e della sua presenza. Per Alis/Filliol la scultura è esperienza fisica, uno spazio intensivo nel quale sperimentare nuove procedure o trasformare tecniche tradizionali quali il modellato, la fusione, il calco, associati a materiali consueti quali il metallo o il gesso o eccentrici come la neve e il poliuretano espanso.

I molteplici livelli della sensorialità sono al centro dell’indagine di Alessandro Sciaraffa, impegnato nelle sue opere a sviluppare le potenzialità funzionali e plastiche di elementi sfuggenti quali il suono, la luce, il calore, l’acqua, le vibrazioni, l’eco. Sculture, installazioni e performance si configurando come strutture organiche, costellazioni ibride di tecnologie e oggetti che determinano una condizione percettiva in costante mutamento. La registrazione, intesa in senso ampio e letterale, è l’apparato di cattura con il quale l’artista attribuisce volume ai tracciati sottostanti alla sensibilità umana. Rumori, brusii, crepitii, scintille tornano in superficie grazie all’articolata relazione tra i materiali, lo spazio, la presenza e i gesti di chi fa ingresso nella sfera dell’opera.