Giovanna Ranaldi – Rosso e Bosco

Informazioni Evento

Luogo
OFFICINE NOVE
Via del Casale Galvani 9 , Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato dalle 17 alle 19
Su appuntamento al numero 338 38 11 871 - eccetto la domenica.

Vernissage
13/09/2018

ore 19

Biglietti

Entrata libera con tessera associativa 2018 euro 5 annue

Artisti
Giovanna Ranaldi
Curatori
Michela Becchis
Generi
arte contemporanea, personale
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Officinenove presenta la mostra personale Rosso e Bosco di Giovanna Ranaldi a cura di Michela Becchis e con l’allestimento di Monika Pirone: saranno esposte le tavole, realizzate con tecniche miste, che costituiscono le pagine del libro “Il bosco, la ragazza e il lupo”, Edizioni Kite.

Comunicato stampa

Il giorno 13 settembre 2018 alle ore 19.00, Officinenove presenta la mostra personale Rosso e Bosco di Giovanna Ranaldi a cura di Michela Becchis e con l’allestimento di Monika Pirone: saranno esposte le tavole, realizzate con tecniche miste, che costituiscono le pagine del libro “Il bosco, la ragazza e il lupo”, Edizioni Kite. Insieme alle tavole saranno presenti alcuni lavori realizzati specificamente per la mostra. Il libro, un silent book ispirato alla favola di Cappuccetto Rosso, sarà presentato al finissage del 21 settembre.

“De arte illuminandi. Questo il nome latino relativo alla miniatura, all’arte di illustrare i testi. Cioè di renderli luminosi o rischiararli. Giovanna Ranaldi sceglie di rischiarare un testo, sapendo bene quanto esso sia proteiforme e scandito, nelle sue molte varianti, dal mutare della morale che man mano lo ha accolto e poi, per figure luminosissime, lo riscrive, lo trasforma in altro. Questo suo Cappuccetto rosso compie un lavoro di eliminazione di tutto quello che ruota intorno alle due figure principali della fiaba, via le mamme, vie le nonne, via i cibi, i cacciatori sono simulacri. Rimangono la bambina, che forse col passare dei secoli si è fatta quasi donna, e tavola dopo tavola passa dall’essere cifra, monogramma di un nostro ricordo al diventare corpo, pian piano lì davanti ai nostri sguardi, e il lupo, che ha lasciato il posto a una lupa e insieme giocano a scambiarsi il ruolo di protagonista e deuteragonista. Così rischiarata, la fiaba si apre per far emergere la natura declinata come boschi, anni dei tronchi, laghi, radure ma anche come case, costruzioni di organismi naturali che, in una velocità senza genere, chiamiamo uomini; e poi la memoria, lo spavento, lo spaesamento e infine l’equilibrio. (...)

La storia diventa nei colori, nelle figure, nelle composizioni, un paesaggio immaginario e al contempo umanissimo poiché tutti abitiamo paesaggi immaginari a prescindere da quale sia il luogo geografico ed effettivo nel quale abbiamo vissuto da bambini, quale posto al mondo ci abbia regalato, fosse anche per una volta sola, una piccola epifania, quale scenario ci abbia fatto rinnegare la patetica finitezza umana, tutti conserviamo fogli su fogli di memoria, carte geografiche nelle quali gironzoliamo periodicamente e dove incessantemente mutiamo il senso e la prospettiva. La fiaba, anche questa, è un ingranaggio collettivo di memoria e l’autrice costruisce ogni piccolo meccanismo di questo ingranaggio per mezzo di una delicatissima sovrapposizione, che appare riduttivo confinare nella definizione di “tecnica mista”, perfettamente visibile nel libro, ma pienamente godibile nell’ammirazione ariosa delle tavole originali: stesure di colori, campiture, un nero usato come un negativo su cui si imprime un’immagine dapprima quasi solo graffiata ma poi sempre più definita e lucente, rosse silhouettes, collage, vignette di alcuni decenni fa, piccoli ritagli di carta dove trova posto un occhio, la fugacità di uno sguardo, tavole che si squadernano per dar modo a quella fugacità di trovare riposo nelle radure, nel limitare del bosco, sulle rive di un lago.” (dal testo critico di Michela Becchis)
Durante il finissage verrà presentato il volume “Il bosco, la ragazza ed il lupo”, alla presenza dell’autrice: interverranno Michela Becchis, Valentina Mai, Michele Rak e Fabrizio Scrivano. Alle 21 per finire, il concerto live a cura di “Un ponte per”, vedrà l’esibizione di musicisti di formazione e cultura differenti, provenienti da centri di accoglienza di Roma. Nell’intervallo apericena a sostegno dell’associazione culturale senza scopo di lucro, che finanzia e sostiene dal 2015 progetti che abbracciano diverse discipline artistiche.

Giovanna Ranaldi. Diplomata presso l'Istituto Statale d'Arte di Roma, sezione Arte della Stampa, ha proseguito i suoi studi e la sua ricerca artistica a New York, Parson New School; ha frequentato corsi di illustrazione presso “La fabbrica delle favole” Macerata e “Le immagini della fantasia” Sarmede (TV). I suoi libri sono pubblicati in Italia, Spagna, Francia e Venezuela: Kite Edizioni, Passepartout Edition, Milimbo Ediciones, Editions le Nouvel Attila, La maison est en carton, Ediciones Ekarè, Artebambini, Edizioni Corsare. Selezioni: “Ilustrarte” Lisbona, “Mostra Internazionale d'illustrazione di Sarmede” (TV); Annual degli illustratori Italiani; CJ Picture Book Award New Publications Seoul, Korea; Honorable Mention 3x3 Contest, New York; “Pulgarcito” Milimbo Ediciones, è stato premiato con il White Raven, Internationale Jugendbibliothek, Schloss Blutenburg, Monaco.Collaborazioni con musei, istituzioni, associazioni: MART Rovereto, MAXXI Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Roma, Tribù dei lettori Roma, Fondazione mostra d'illustrazione per l'infanzia “Stephan Zavrel” Sarmede (TV), Institut Francais Centre Saint Louis de France Roma, Biblioteche di Roma, RomaLazio Filmcommission, Controchiave Roma, Artelier progetti arte e cultura Padova. Le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero, recentemente presso l'Edimburgh College of Art, University of Edimburgh. Ha ideato e condotto per quattro anni un laboratorio d'arte per persone senza fissa dimora, presso un centro di accoglienza alla Stazione Termini, Roma.

Officinenove pone l’attenzione sulla figura dell’artista, secondo il principio del merito e della capacità e privilegia progetti che abbiano, oltre, una connotazione di carattere sociale, ponendo la figura dell’artista come chiave di lettura intellettuale, protagonista indispensabile della nostra vita. Per questo motivo lo spazio è “abitato” da un nucleo di artisti, avente funzione di studio, ed ospita mensilmente colleghi che sovente entrano a fare parte del gruppo di lavoro, sperimentando la possibilità di intrecciare differenti maniere di creare e progettare con quanti linguaggi possibili, dalle arti visive, alla musica dalle performance, al teatro.