Emblèmes du Pouvoir. Collection Mourtala Diop

Informazioni Evento

Luogo
FABBRICA DEL VAPORE
Via Giulio Cesare Procaccini 4, Milano, Italia
Date
Dal al

Da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 19.00

Vernissage
18/04/2018

no

Curatori
Mourtala Diop, Amady Sy
Uffici stampa
STUDIO BATTAGE
Generi
arte contemporanea, collettiva
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lo Spazio V&A presso la Fabbrica del Vapore presenta la Mostra Emblèmes du Pouvoir, frutto di una collaborazione tra il Museo d’Arte Africana di Dakar e l’artista e collezionista senegalese Mourtala Diop.

Comunicato stampa

Dal 18 aprile al 10 giugno 2018, lo Spazio V&A presso la Fabbrica del Vapore presenta la mostra Emblèmes du Pouvoir, frutto di una collaborazione tra il Museo d’Arte Africana di Dakar e l'artista e collezionista senegalese Mourtala Diop. La mostra è prodotta da V&A – Vento & Associati insieme all’Associazione Milano Vapore, presieduta da Giampaolo Berni Ferretti, con il patrocinio del Ministero della Cultura Senegalese, e si inserisce nell’ambito del progetto del Comune di Milano "Spazi al Talento" della Fabbrica del Vapore. Dopo il grande successo di pubblico e di critica della mostra Anime e corpi presentata nel 2005 al Castello Sforzesco, Mourtala Diop torna a Milano con una nuova selezione di opere, inedite in Europa, tutte provenienti dalla sua ricca collezione di oggetti tradizionali e artistici.

Emblèmes du Pouvoir è il risultato, parziale, di anni di ricerca, di collezionismo, di documentazione e di conservazione di opere e di oggetti che racchiudono credenze e miti di popoli africani del sud del Sahara, come i Dogon e i Fan, passando attraverso le antiche culture di popoli quali i Bamoune del Camerun, degli Igbo e dei Moumouye in Nigeria, e dei Bamana. Un viaggio iniziatico, attraverso un centinaio di pezzi, tra dipinti, sculture, fotografie e oggettistica tradizionale, per meglio comprendere l’intimità africana, ricca di diversità storica, sociale e culturale. Le opere in mostra sono intimamente legate alle autorità religiose e politiche dell’Africa subsahariana e mostrano un nuovo volto dell’estetica tradizionale africana.
Gora Mbengue - Sénegal (1988) - pittura su vetro - 32x22cm | Idy - Sénegal (2007) - terra cotta - 24x17cm
Le tracce di quest’Africa e della sua rappresentazione più attuale si ritrovano in mostra nelle pitture su vetro, tecnica tradizionale del Senegal, i cui soggetti rimandano a racconti mitologici, a scena di vita quotidiana, a ritratti di capi religiosi, a spiragli di vita rurale e di città. Ne sono un esempio i lavori dell’artista di Dakar Gora Mbengue, Mbida e Mbida Junior, entrambi senegalesi, considerati maestri di questa tecnica artistica. Ad accompagnare le pitture su vetro sono le opere di giovani artisti, tra cui Mabèye e Kala, accanto alle sculture di Awa Camara (di Casamance, nel sud del Senegal), il cui lavoro è stato rivelato al mondo grazie alla celebre esposizione Magiciens de la terre curata da Jean-Hubert Martin, tenutasi al Centro Georges Pompidou di Parigi nel 1989. La storia di Awa Camara presenta, in questo senso, alcune analogie con quella del grande fotografo maliano Malick Sidibe il cui lavoro è stato consacrato solo in occasione della Biennale di Venezia del 2007. Le sue fotografie testimoniano l’evoluzione della società del Mali, catturata da immagini che raccontano della sua gioventù e dei suoi amori, della moda sartoriale e degli svaghi, offrono un bell’esempio delle mutazioni socio-culturali dell’epoca a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Proprio il Mali di Malick Sidibe, è stato un terreno fertile per la ricerca per l’artista senegalese Souleymane Keita, della cui pittura contemporanea sono famosi i periodi delle tuniche di cacciatori e dei sacrifici. Completano il percorso espositivo alcuni importanti pezzi tradizionali appartenenti alla collezione di Mourtala Diop, selezionati dando un'attenzione particolare all'Africa Occidentale – in particolare al Camerun, al Benin e alla Nigeria.
Malik Sidibe "Mourtala Diop" - Mali (1984; stampata nel 2007) | Malik Sidibe - Mali (1964; stampata su tela nel 2007)
V&A e Milano Vapore sono quindi onorate di presentare, in un quadro di totale rinnovo, questa testimonianza ricca di realtà culturali e sociali di un'Africa vivace sotto molti suoi aspetti. «Milano è infatti una grande città da sempre in forte evoluzione anche in considerazione del fenomeno migratorio che non deve essere affrontato in maniera emergenziale – spiega Andrea Vento, fondatore di V&A – ma piuttosto creativa. Milano e i suoi quartieri hanno una grande capacità di integrazione, come dimostrato proprio nel quartiere della Fabbrica del Vapore ed è per questo che ci muoveremo attraverso i cinque continenti, affrontando, dopo la mostra Emblèmes du Pouvoir anche il fenomeno dell’arte contemporanea in Cina».

«Parallelamente alla mostra Emblèmes du Pouvoir, dal 5 all’7 giugno si terrà una tre giorni di dibattitti, organizzata dall’Associazione Milano Vapore – annuncia il suo Presidente Giampaolo Berni Ferretti - focalizzati sui temi delle sfide della migrazione, della necessità di un equilibrio e di uno sviluppo duraturo nell’area del Mediterraneo. Milano Vapore infatti coinvolgerà gli studenti universitari presenti a Milano provenienti da 20 paesi diversi del Mediterraneo».