Colori e forme del lavoro

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE GIORGIO CONTI - PALAZZO CUCCHIARI
Via Cucchiari 1 , Carrara, Italia
Date
Dal al

Giugno- Settembre- Ottobre: martedì-mercoledì-giovedì e domenica 10-13/ 15-20
Venerdì-sabato 10-13/ 16-22

Luglio- Agosto: martedì mercoledì giovedì e domenica 10-13/ 16.20

Venerdì- sabato 10-13/17-23

Lunedì chiuso

INTERO € 10,00 con audioguida
RIDOTTO € 8,00 con audioguida (da 9 a 18 anni, oltre i 65 anni e soci Touring)
GRUPPI (da 10 a 29): € 8,00 con audioguida
GRUPPI (da 30 in su): € 7,00 con audioguida
SCUOLE € 4,00 senza audioguida 2 accompagnatori gratuiti per scolaresche
CONVENZIONI Riduzioni del 20% soci Coop Tirreno e Unicoop Firenze e Gruppo Feltrinelli
GRATUITI senza audioguida: Giovani fino a 8 anni accompagnati dai genitori – Giornalisti con tesserino nazionale – Portatori di handicap e accompagnatore

Vernissage
15/06/2018

ore 18 su invito

Curatori
Ettore Spalletti, Massimo Bertozzi
Uffici stampa
MONICA ZANFINI
Generi
arte moderna
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Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla.

Comunicato stampa

Apre al pubblico il prossimo 16 giugno a Carrara, presso Palazzo Cucchiari sede della Fondazione Giorgio Conti, la mostra Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla.

L’esposizione, ideata e promossa dalla Fondazione Giorgio Conti e curata da Massimo Bertozzi e Ettore Spalletti, è dedicata alla rappresentazione del mondo del lavoro nell’arte italiana tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.
In mostra oltre cinquanta opere, di collezioni pubbliche e private italiane, che spaziano dalla pittura Macchiaiola attraverso il Verismo e le suggestioni simboliste fino alle prime avvisaglie delle avanguardie: da Fattori a Morbelli, da Signorini a Pellizza da Volpedo, qui presente con un grande disegno preparatorio del Quarto Stato, da Vincenzo Vela, in mostra con il Monumento alle Vittime del Lavoro, fino a Giacomo Balla pre-futurista, il progetto espositivo intende verificare come nella pratica della pittura, il movimento realista e verista italiano nei decenni successivi all’unità politica della Nazione dia campo a un profondo rinnovamento tematico e formale, senza perdere di vista lo sfondo sociale e le profonde trasformazioni culturali in cui si viene definendo l’immagine della “nuova Italia”.

Le immagini del popolo diventano indifferentemente motivo di denuncia e origine di nuove e diverse suggestioni poetiche, e la figurazione dell’arte italiana si affolla di gente comune: poveri, contadini, anziani e lavoratori nelle loro differenti espressioni di umiltà, di bisogno, ma anche di rivendicazione della propria identità, di affrancamento, quindi di rabbia, di organizzazione e di protesta e di lotta.
Per raccontare tutto questo, la mostra si articolerà in sette sezioni, dedicate a: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro in mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, la condizione sociale.
Tel +39 0585 72 355; [email protected] ; www.colorieformedellavoro.it; www.palazzocucchiari.it