Alice Schivardi / Ksenya Sorokina

Informazioni Evento

Luogo
BIBO’S PLACE
Piazza Garibaldi 7 06059 , Todi, Italia
Date
Dal al
Vernissage
24/05/2015

ore 12

Artisti
Alice Schivardi, Ksenya Sorokina
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Dopo le tele di Pizzi Cannella, le ceramiche di Cucchi e i gioielli di Gallo, Andrea Bizzarro e Matteo Boetti presentano il lavoro di due giovani artiste, Alice Schivardi e Ksenya Sorokina.

Comunicato stampa

Inaugura sabato 23 maggio 2015 la quarta project room di Bibo’s Place a
Todi, S2 Alice Schivardi - Ksenya Sorokina / Così sia – Encyclopedia
dei miracoli.
Dopo le tele di Pizzi Cannella, le ceramiche di Cucchi e i gioielli di Gallo,
Andrea Bizzarro e Matteo Boetti presentano il lavoro di due giovani artiste,
Alice Schivardi e Ksenya Sorokina, accomunate dallo stesso approccio
concettuale, analitico e sottilmente politico rispetto al proprio lavoro
ed al proprio ruolo d’artista in quanto soggetto sociale.
Alice Schivardi è già nota per i suoi video di natura relazionale:
“Il mio lavoro risponde ad una poetica che sperimenta diversi linguaggi,
tecnologici e manuali. Analizzo l’elemento della diversità come collante
tra mondi ed identità apparentemente estranei ma profondamente
collegati”. Come Bateson si interroga chiedendosi: “cosa unisce il granchio
con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me
con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e lo schizofrenico
dall’altra?”. In questo progetto pensato appositamente per la galleria,
esprime il suo intimo punto di vista “sulle persone che incontro ogni
giorno”; il suo luogo di lavoro è la carta sulla quale disegna e poi ricama
e che le “permette di approfondire la ricerca sull’altro e di ricomporre
i pensieri in una mappatura delle emozioni”.
Attraverso il suo lavoro l’artista stabilisce dei legami umani, ponti affettivi
che trasforma poi nelle sue opere; esplora i fenomeni sociali e le loro
logiche, attraverso una metodologia che fa tesoro dello scambio intimo
delle micro esperienze.
Alice Schivardi utilizza il disegno a ricamo per “cucire relazioni” creando
un legame tra sé e le storie, tra le storie e il suo lavoro, tra il processo
artistico e l’opera finita. Obiettivo ultimo della sua opera è, collezionando
e raccontando intersoggettivamente storie di persone, ricucirne le parti
mancanti. “Attraverso la riparazione si può simbolicamente cucire tutto
il mondo in un’unica grande immagine”.
Anche Ksenya Sorokina sviluppa nelle sue opere una ricerca che ha
forti connotazioni sociali, politiche e relazionali ma, diversamente dalla
Schivardi, le indaga in chiave mediatica e filosofica. I lavori realizzati per
associazione culturale
BIBO’S PLACE | Piazza Garibaldi, 7 | 06059 TODI | tel. 075.3721507 | [email protected] | www.bibosplace.it
Bibo’s Place comprendono una serie di incisioni - stampate dal pittore
Mauro Salvi che fu, proprio qui a Todi, l’ultimo stampatore di Piero
Dorazio - e le stampe digitali di alcuni disegni realizzati con l’Ipad. Delle
sue opere l’artista stessa spiega “a proposito della collisione empirica con
l’ultrasensibile, potrebbe trattarsi di fenomeni di apparizione o levitazione,
atti di comunicazione con gli UFO o di telepatia”.
E’ il suo modo di interrogarsi sui traguardi filosofici del XX secolo rispetto
all’unicità dell’opera d’arte dopo Benjamin, Kittler e Krauss.
“Mi chiedo se non valga la pena di riconsiderare questi aspetti da sempre
ignorati dalla scienza ufficiale. Solo per evidenziarne la varietà, stranezza
e bellezza. Mi chiedo anche come alcune esperienze antiscientifiche ed
assurde siano state rappresentate dai mass media nel corso della storia.
Nel XVI secolo la funzione dell’incisione era di diffondere la notizia, ed
allora mi chiedo ancora come si comportano oggigiorno i media rispetto
a questi eventi mistici; li affrontano forse come eclissi temporanea della
coscienza, fuga dalla realtà, paura della società, speranza di un miracolo?
Vorrei convogliare lo scontro tra la realtà concreta e la visione del mondo
panteista. Sirene nei parchi, lupi mannari nei sobborghi delle città.
Il mondo pagano preesistente all’irrompere del linguaggio nella vita
quotidiana.”
La mostra resterà aperta fino al 13 settembre 2015.