Silvia Mariotti / Ryts Monet – Nessun dove

  • ARTCORE

Informazioni Evento

Luogo
ARTCORE
via De Giosa 48 70121 , Bari, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/05/2015

h:17.30 conversazione di apertura
h: 19.30 inaugurazione mostra

Artisti
Ryts Monet, Silvia Mariotti
Curatori
Pietro Gaglianò
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Nessun dove è un progetto unitario che racchiude due differenti riflessioni sulla luce e sul tempo, in cui gli artisti mettono in mostra le loro personali ricerche che si incontrano e dialogano in una mostra dai toni soffusi e dalla forte suggestione.

Comunicato stampa

La galleria ARTCORE presenta l’ultima mostra prima della chiusura estiva: Nessun dove, bipersonale di Silvia Mariotti e Ryts Monet a cura di Pietro Gaglianò. L’inaugurazione della mostra sarà anticipata da una conversazione tra il curatore e gli artisti, moderata da Christian Caliandro, sulle forzature che la cultura contemporanea - ossessionata com’è dal visibile - produce sull’immaginazione.

Nessun dove è un progetto unitario che racchiude due differenti riflessioni sulla luce e sul tempo, in cui gli artisti mettono in mostra le loro personali ricerche che si incontrano e dialogano in una mostra dai toni soffusi e dalla forte suggestione.
L’analisi sulla luce lunare, sull’incidenza che ha su cose e persone pervade e caratterizza la serie di immagini esposte da Silvia Mariotti, che predilige toni soffusi e atmosfere misteriose capaci di suggestionare e reinterpretare luoghi e situazioni in maniera inaspettata.
Nel caso di Ryts Monet è invece la luce artificiale, in una connotazione piuttosto visionaria, che enfatizza e altera aspetti percettivi e riflessivi insinuando nel fruitore dubbi e incertezze. L’aspetto temporale prende ugualmente due diversi risvolti, quasi rallentato addirittura immobilizzato da un lato, eclettico e velocizzato dall’altro, entrambi a forzare un recupero sensoriale o una proiezione futuristica. Come riassume il curatore Pietro Gaglianò “Nessun dove è un dialogo sulle possibilità della visione – là dove questa si sostituisce al visibile, alla verità provata, alla reificazione dell’immaginario. Attorno alla luna, alle sue proiezioni sulle persone, sulle cose e sulla natura, attorno al potere evocativo della parola, capace di creare scenari onirici o desolati, si dispiegano le riflessioni dei due artisti sul senso dei luoghi, sul loro manifestarsi attraverso il tempo”.