L’arte di Francesco

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DELL'ACCADEMIA
Via Ricasoli 58-60, Firenze, Italia
Date
Dal al

Martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì

Vernissage
30/03/2015

ore 12 su invito

Contatti
Sito web: http://www.unannoadarte.it/artedifrancesco/main/
Biglietti

intero: € 12.50 ridotto: € 6.25

Editori
GIUNTI EDITORE
Artisti
Nicola Pisano, Giunta Pisano, Andrea Della Robbia
Curatori
Angelo Tartuferi, Francesco D’Arelli
Uffici stampa
OPERA LABORATORI FIORENTINI
Generi
arte antica
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Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo.

Comunicato stampa

Organizzata dalla Galleria dell’Accademia, in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento e, nel contempo, di porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione.

I capolavori d’arte sono presentati in mostra non soltanto dal punto di vista della loro iconografia francescana, ma in primo luogo per il fatto di essere il frutto della committenza dei frati francescani, per il tramite delle loro più prestigiose fondazioni chiesastiche e conventuali, nonché per opera di privati cittadini particolarmente devoti del Serafico e dei suoi più diretti seguaci, quali ad esempio, Santa Chiara, San Bonaventura, Sant’Antonio da Padova, San Bernardino.
Per la pittura riveste un’importanza fondamentale l’opera di Giunta di Capitino, il primo pittore ufficiale dell’Ordine francescano, la cui influenza si estese nella prima metà del Duecento in vaste aree dell’Italia centrale e fino in Emilia. Il grandissimo artista, il primo pittore ‘nazionale’ della storia dell’arte italiana, ricoprì il ruolo d’interprete della spiritualità francescana che poi sarà assolto da altre due altissime personalità, Cimabue e Giotto. Di particolare interesse si rivela la sezione che ospita alcune fra le più antiche immagini devozionali del santo di Assisi, che tramandano gli episodi più famosi della sua agiografia. Oltre alle celebri tavole cuspidate di Pisa (Museo Nazionale di San Matteo) – oggi riferita dai più a Giunta – e di Firenze (sull’altare della Cappella Bardi in Santa Croce) - attribuita a Coppo di Marcovaldo - sarà presente in mostra quella analoga del Museo Civico di Pistoia e il San Francesco con due storie della sua vita e due miracoli post mortem attribuito a Gilio di Pietro (Orte, Museo Diocesano), restaurata appositamente per l’esposizione.

Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286–1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (1279-1368) negli anni 1323-28, e in India. La vicenda di Odorico da Pordenone fu solo una delle ultime dell’epopea francescana in Asia orientale, generata dall’impulso stesso dell’azione di Francesco e iniziata nel 1245 con Giovanni da Pian del Carpine, culminata con Giovanni da Montecorvino, consacrato nel 1313 primo vescovo di Khanbaliq (Pechino).
La ricchezza e varietà delle tradizioni religiose dell’Asia oltre la Terra Santa, e sino alla Cina – fra tutte le comunità cristiane siro-orientali o nestoriane e il buddhismo – sono documentate in mostra da un nucleo di Croci nestoriane in bronzo fuso, risalenti al periodo della dinastia Yuan (1272-1368), appartenenti alla prestigiosa raccolta dello University Museum and Art Gallery di Hong Kong, legate alla coeva presenza francescana in Cina.
Nel corso della prima metà del Trecento si colloca l’attività di uno dei più grandi pittori dell’epoca, il Maestro di Figline, che quasi certamente fu un membro dell’Ordine francescano, uno dei seguaci più alti e originali della cultura giottesca, largamente attivo non solo su tavola e in affresco, ma anche nella decorazione di vetrate dipinte.
Anche in piena epoca rinascimentale la committenza dell’Ordine francescano produrrà effetti di rilevanza straordinaria, avvalendosi dei massimi artisti del tempo, quali Carlo Crivelli, Antoniazzo Romano e Bartolomeo della Gatta. Non meno importante e ricco di capolavori si presenta il versante della scultura di origine francescana, che annovera personalità del calibro di Nicola Pisano, Nino Pisano, Domenico di Niccolò dei Cori e Andrea Della Robbia. Vertici di preziosità assoluta sono raggiunti poi nel campo delle cosiddette arti minori, con alcuni eccezionali vetri dipinti e graffiti e una selezione di manoscritti miniati di eccezionale importanza.
La mostra si ricollega strettamente alla vasta e celebre raccolta di pittura antica della Galleria dell’Accademia, di cui fa parte il ciclo composto da una lunetta e da ventidue formelle quadrilobate raffiguranti le storie parallele di Cristo e di San Francesco, l’alter Christus, opera di Taddeo Gaddi, provenienti dalla sacrestia della basilica francescana di Santa Croce a Firenze. L’esposizione presenterà inoltre una delle due formelle conservate nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, segnatamente quella con la Prova del fuoco davanti al sultano, che sarà riunita per la prima volta al complesso di provenienza.