Metodi alternativi di fruire l’arte cercansi. Nasce in Umbria e Toscana Art sweet Art, che porta gli artisti e le opere direttamente a casa tua

  I primi sono stati i componenti della famiglia Francini di Arezzo: nella cucina – sì, avete letto bene – della loro abitazione il 5 marzo scorso è stata inaugurata Vita Quieta dell’artista Francesco Ciavaglioli, il risultato della prima residenza artistica indoor del progetto Art sweet art. E i prossimi potreste essere proprio voi. Come? […]

I primi sono stati i componenti della famiglia Francini di Arezzo: nella cucina – sì, avete letto bene – della loro abitazione il 5 marzo scorso è stata inaugurata Vita Quieta dell’artista Francesco Ciavaglioli, il risultato della prima residenza artistica indoor del progetto Art sweet art. E i prossimi potreste essere proprio voi. Come? Attraverso Art Sweet Art, la nuova piattaforma dedicata alle residenze d’artista in case private appena presentata nella cornice del Festival Fabbrica Europa, prestigiosa e multiforme kermesse in corso fino al 18 giugno prossimo alla Stazione Leopolda di Firenze.
Nato da un’idea di Laura Caruso e Saverio Verini, il progetto azzera le distanze tra pubblico e artisti contemporanei, offrendo ad entrambi gli strumenti necessari per entrare in contatto.
Il meccanismo è semplice: collegandosi al sito, chiunque può dare un’occhiata ai giovani artisti che hanno scelto di aderire all’iniziativa. Al momento sono 12, diversi per stile e approccio: Francesco Capponi (1976), Lorenzo Cianchi (1985), Francesco Ciavaglioli (1983), Federica Gonnelli (1981), Manuela Mancioppi (1976), Ilaria Margutti (1971), Leonardo Petrucci (1986), Marta Primavera (1979), Carla Rak (1978), Giorgio Tentolini (1978), Carlo Trucchi (1981) e Maria Teresa Zingarello (1985). Concordata insieme la tipologia di intervento, il “prescelto” sarà ospite nella casa del committente, rendendolo partecipe dell’intero processo creativo.

DALLA VALTIBERINA AL RESTO D’ITALIA
Con l’obiettivo di espandersi su tutto il territorio nazionale, Art Sweet Art ha intanto individuato una rete di 6 Comuni della Valtiberina, tra Umbria e Toscana – Sansepolcro, Anghiari, Città di Castello, Monterchi e Citerna – come proprio incubatore. Resa possibile grazie al coinvolgimento di un’azienda leader nel settore della cosmetica, l’iniziativa oltre a porre le basi per la nascita di un museo diffuso sul territorio senza precedenti, punta a favorire nuove occasioni di incontro nell’ambito stesso del vicinato. Dalla diffusione delle opere in un’area specifica come ad esempio quella presa in esame, ovvero grazie alla cosiddetta “disseminazione del progetto”, potrebbero infatti sorgere ulteriori iniziative, come laboratori nelle scuole, visite al patrimonio culturale della città, percorsi tematici. La permanenza di un artista in una specifica zona e per un certo periodo di tempo, potrebbe incoraggiare la popolazione verso questo o ulteriori traguardi. In tale ottica, il ruolo giocato dalle famiglie committenti, definite nello spirito di Art Sweet Art “non semplici possessori, ma veri e propri custodi”, sarà determinante: aprendo le porte delle proprie abitazioni, renderanno di fatto possibili occasioni di avvicinamento all’arte contemporanea che altrimenti potrebbero non realizzarsi.

-Valentina Silvestrini

www.artsweetart.net

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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