Invincibile Saatchi & Saatchi, re delle pubblicità. Dopo il trionfo in Italia con il Grand Prix dell’ADCI, arriva primo pure in Europa, con uno spot sulla sindrome di Down

È successo in Italia venerdì 7 giugno. Ed è successo subito dopo anche in Spagna. Due Grand Prix vinti nel giro di poche ore dall’agenzia Saatchi & Saatchi, prima agli ADCI AWARDS, premio per la migliore pubblicità italiana, e poi agli ADC*E Awards, festival internazionale che seleziona i lavori più creativi prodotti in Europa, tra quelli […]

È successo in Italia venerdì 7 giugno. Ed è successo subito dopo anche in Spagna. Due Grand Prix vinti nel giro di poche ore dall’agenzia Saatchi & Saatchi, prima agli ADCI AWARDS, premio per la migliore pubblicità italiana, e poi agli ADC*E Awards, festival internazionale che seleziona i lavori più creativi prodotti in Europa, tra quelli già premiati dai vari Art Directors Club nei rispettivi Paesi. Integration day, così si chiama il progetto ideato da Saatchi & Saatchi  per Coordown (Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down), arrivato all’evento europeo come il grande favorito, avendo già vinto sette Leoni d’Oro allo scorso Festival di Cannes.

Realizzato nel 2012, Integration day nasce da un’idea semplice quanto geniale: mandare in onda, durante la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, una serie di spot di alcuni importanti marchi italiani ed internazionali (Averna, Carrefour, CartaSi, Enel, Illycaffè, Pampers e Toyota), leggermente modificati. In che modo? Sostituendo gli attori originali con persone colpite dalla sindrome di Down. Una provocazione mediatica capace di suscitare una profonda riflessione: e se la sostituzione che avviene nello spot potesse realizzarsi anche nella vita reale, attraverso una maggiore integrazione sociale delle persone  Down? Questa la domanda di fondo.
Il successo della campagna conferma l’alto valore creativo del progetto ideato dalla sede italiana di Saatchi & Saatchi, che in questa edizione degli ADC*E AWARDS non è l’unica agenzia di casa nostra a essere stata premiata. La Leo Burnett vince infatti un oro con il progetto virale Cinzia per la pelle, mentre Publicis porta a casa due argenti e una nomination con The Candidate, l’evento/spot che mette in scena un colloquio di lavoro del tutto inusuale, con i candidati trovatisi ad affrontare prove al limite della follia. Ricevono invece una nomination i progetti di Young & Rubicam, Grey,  M&C Saatchi, Tbwa e Marimo.

Dunque, tirando le somme, un Grand Prix, due ori, due argenti e nove nomination confermano il grande potenziale creativo delle agenzie italiane, facendo ben sperare per le prossime competizioni internazionali, a partire dal Festival della Creatività di Cannes, il premio più ambito dai pubblicitari di tutto il mondo, che si sta svolgendo proprio in questi giorni (dal 16 al 22 giugno) in Francia.

–   Gabriele Di Donato

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Gabriele Di Donato

Gabriele Di Donato

Gabriele Di Donato (Chieti, 1975) ha una laurea in Flosofia e fa il copywriter. Ha lavorato nelle più importanti agenzie pubblicitarie italiane e ideato campagne che hanno ricevuto premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Dal 2010 svolge la…

Scopri di più