Tessiture della memoria

L'impresa difficile di dar forma alla memoria trova nell'arte uno strumento potente, essendo spesso le opere un'espressione condivisibile dei trascorsi individuali. È così per Elena El Asmar, in mostra a Firenze, negli spazi di Srisa, fino al 15 aprile.

L’esercizio del lontano assume una forza caratteristica dalla sua introduzione testuale: nonostante la diversità di origine – il Libano di Elena El Asmar (Firenze, 1978) e la Calabria del curatore Pietro Gaglianò – l’esposizione si contestualizza proprio nel dialogo d’intesa tra l’artista e chi ha avuto cura del suo progetto. La chiave d’interpretazione offerta fa sì che l’installazione centrale, composta da elementi allungati di vetro in composizione di altezze e avvolti da calze nere a trama varia, trasfiguri in paesaggio collettivo. L’opera particolare si fa rappresentazione della maniera amorevole e delicata con cui ognuno di noi interviene, intessendo nel tempo poesie e mitologie, sul proprio passato. Analogamente per le calcografie che, insieme agli acrilici su tela, sviluppano il percorso; seguendo la pratica comune dell’impressione su carta di alcune “cose” – qui si tratta di centrini e di ricami recuperati, più il successivo intervento a inchiostro – i disegni risultanti evocano i processi di deposito della memoria. Senza eccessi né rischi, entro una dimensione intimista, l’effetto complessivo è di reale coinvolgimento.

Matteo Innocenti

Firenze // fino al 15 aprile 2013
Elena El Asmar – L’esercizio del lontano
a cura di Pietro Gaglianò
SRISA
Via San Gallo 53r
055 4627374
[email protected]
www.santareparata.org      

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Matteo Innocenti

Matteo Innocenti

In linea agli studi universitari in Storia dell'Arte inizia un percorso come critico e curatore. Collabora a vari progetti editoriali, in modo particolare prima ad Exibart e poi ad Artribune. E' direttore artistico di TUM, collettivo di artisti e di…

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