Fahrenheit Casoria. Il ministro Ornaghi, quello che non batte ciglio per il capolavoro del Romanino, notifica la collezione del CAM di Casoria per evitare nuovi roghi. Ma rimedia qualche pernacchia…

Lorenzo Ornaghi ispira lo stesso senso dell’autorità di un professore di religione al Liceo: quando lui entra, alcuni studenti escono, e non per spregio specifico della religione cattolica. Figurarsi, allora, cosa succede quando agisce per interposta persona. Non devono aver sudato freddo, al CAM di Casoria, alla notizia che il Soprintendente Stefano Gizzi ha posto […]

Lorenzo Ornaghi ispira lo stesso senso dell’autorità di un professore di religione al Liceo: quando lui entra, alcuni studenti escono, e non per spregio specifico della religione cattolica. Figurarsi, allora, cosa succede quando agisce per interposta persona. Non devono aver sudato freddo, al CAM di Casoria, alla notizia che il Soprintendente Stefano Gizzi ha posto il vincolo di interesse culturale sulle 878 opere ancora rimaste nel museo e passibili, secondo i piani di protesta estrema messi in atto dall’istituzione contro i tagli al comparto della cultura, di finire abbrustolite sul rogo. Ma la “notifica” non dovrebbe essere uno strumento serio, troppo spesso “risparmiato” a capolavori in partenza per – sempre ricchi, chissà perché… – lidi esteri (ultimo caso il meraviglioso Cristo portacroce di Romanino, venduto all’asta a New York il mese scorso), ed ora rispolverata dal ministro-Cenerentola per una questione importante sì, ma quasi solo per la sua evidenza mediatica?
“Un colpo di mano che non risolve niente”, ha commentato il direttore del CAM Antonio Manfredi, in una nota copia-incollata oggi su Avvenire e La Stampa, dove la notizia ha guadagnato – come pure sul Corriere della Sera – risalto minore persino rispetto al miracoloso ritrovamento del gatto Fuffy. Nuovi roghi sarebbero tecnicamente e legalmente suscettibili di guai grossi, ma non sembra che dalle parti di Casoria abbiano perso il sonno. Né abbiano già messo mano agli estintori, anzi. Manfredi rilancia l’appuntamento del 19 luglio a Kassel, dove le sacre stanze di dOCUMENTA accoglieranno la prima del video che racconta la War Art Cam, immortalando la sequenza dei 20 roghi di opere avvenuti ad oggi a Casoria. Cui si aggiungono i 200 messi in atto, per solidarietà, da artisti di mezza Europa.

– Francesco Sala

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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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