Clamoroso ad Arezzo: spunta un nuovo Piero della Francesca? È un affresco che raffigura Sant’Antonio Abate, nella Pieve di San Polo

La notizia, com’è facilmente immaginabile, non è propriamente nuovissima, anzi gli studiosi ci stanno lavorando da diverso tempo. Eppure, le indiscrezioni che in qualche modo sono giunte fino alla stampa locale hanno costretto i responsabili ad uscire allo scoperto: ci sarebbe una nuova opera da aggiungere al catalogo del grande Piero della Francesca. Si tratta […]

La notizia, com’è facilmente immaginabile, non è propriamente nuovissima, anzi gli studiosi ci stanno lavorando da diverso tempo. Eppure, le indiscrezioni che in qualche modo sono giunte fino alla stampa locale hanno costretto i responsabili ad uscire allo scoperto: ci sarebbe una nuova opera da aggiungere al catalogo del grande Piero della Francesca. Si tratta di un affresco che raffigura Sant’Antonio Abate, e se ne sta seminascosto in un angolino della Pieve di San Paolo ad Arezzo, in località San Polo. Ad aprire inopinatamente la bocca, impaziente di far sapere la buona novella al mondo intero, pare sia stato il parroco Don Natale Gabrielli: c’è un capolavoro dell’arte nella mia chiesa. Inevitabile la pronuncia del soprintendente Agostino Bureca, che si è limitato a ricordare che si tratta di una questione molto dibattuta, ma starebbero emergendo elementi che rafforzerebbero l’attribuzione.
Più dettagliato l’intervento di Paola Refice, direttrice del Museo Medievale di Arezzo e presidente della Fondazione Piero della Francesca, che sull’opera sta lavorando da qualche anno. “Il volto del S.Antonio Abate è attribuibile a Piero della Francesca, fatto sicuramente con uno dei cartoni usati per la Cappella Bacci. Sono evidenti le tracce dello spolvero”, ha dichiarato al quotidiano La Nazione. “Ora si tratta di capire se è opera di Piero solo la testa o anche il resto del corpo. Ci sono infatti altri elementi che fanno risalire alla mano dell’artista”.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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