Dopo il triplo appuntamento veneziano di quest’estate, l’opera di Emilio Vedova arriva anche a Verona. Con un ciclo di dipinti datati 1976-1977, e in larga parte mai esposti prima d’ora. Il progetto indaga in primo luogo il rapporto del pittore con l’ambiente americano, con particolare attenzione ai suoi risvolti politico-sociologici. Ma è anche l’occasione per fare il punto su un periodo che segna la più decisa “svolta pittorica” nell’opera di Vedova, dopo le sperimentazioni tecniche degli anni precedenti. Insomma, a sette anni dalla morte, il grande maestro veneziano continua a offrire nuovo materiale su cui discutere e confrontarsi – senza mancare la solita contrapposizione: recupero di una fonte d’ispirazione primaria, o segno di stanchezza manieristica?
La mostra (realizzata in collaborazione con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova) sarà visibile alla Galleria dello Scudo di Verona fino al 31 marzo. Ad accompagnarla, una pubblicazione a cura di Germano Celant (per l’editore Skira), volta a ricostruire da un lato la vicenda espositiva dell’artista tra il 1951 e il 1977, e dall’altro il suo rapporto con i contesti politico-sociali in Europa e in America. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio con Laura Lorenzoni, vice-direttrice della Galleria. Per voi, anche un’estesa fotogallery della mostra appena allestita e le immagini dell’affollatissimo opening.
– Simone Rebora
Galleria dello Scudo
via Scudo di Francia 2, Verona
Emilio Vedova. De America – fino al 31 marzo 2014
tel. 045 590144
www.galleriadelloscudo.com