Settima edizione per Multimeridijan, la biennale degli artisti croati. Cantieri già aperti per l’appuntamento del 2014. Percorsi contemporanei, fra identità e internazionalità

Si chiama Multimeridijan ed è la biennale ideata dalla Croatian Association of Artists of Istria, associazione nata nel 2002 per promuovere il lavoro di affermati artisti croati, mettendolo in comunicazione con quello di artisti provenienti da Paesi dell’Europa centrale e orientale. Questa, in breve, è anche la mission della rassegna, che nel tentativo di difendere […]

Si chiama Multimeridijan ed è la biennale ideata dalla Croatian Association of Artists of Istria, associazione nata nel 2002 per promuovere il lavoro di affermati artisti croati, mettendolo in comunicazione con quello di artisti provenienti da Paesi dell’Europa centrale e orientale. Questa, in breve, è anche la mission della rassegna, che nel tentativo di difendere e diffondere una specificità nazionale, non prescinde dal ruolo fondamentale che i processi di internazionalizzazione assumono nella costruzione della scena artistica  e dell’immagine culturale della Croazia.
Sono sei, ad oggi, le edizioni di Multimeridijan che hanno visto in campo un buon numero di curatori. Annunciata per l’autunno del 2014  la settima, curata da Branka Benčić e Lorena Tadorni. E la linea si conferma quella di una progressiva espansione geografica: se in origine l’area di riferimento si limitava a Slovenia, Italia e Croazia, dal 2010 si è iniziato ad orientarsi anche verso il resto d’Europa e l’America.
Il progetto muove dalla necessità di di promuovere un concept che superi il format delle mostre concepite solo in chiave nazionalistica“, raccontanto ad Artribune le curatrici, ” come anche i modelli pragmatici di scambi bilaterali a livello nazionale. In mostra saranno presenti giovani artisti accanto a nomi stabilizzati, si pensi ad esempio a un maestro come Antun Motika (nato proprio a Pola nel 1902). Il tema generale  parte da una figura poco conosciuta ma fondamentale per la cosmonautica come quella dell’ingegnere austriaco Herman Potocnick, tra i pionieri della missilistica e dei viaggi nello spazio“. E sarà la biennale stessa una sorta di viaggio cosmologico e fantascientifico, ispirato a una visione dell’universo come luogo dell’immaginazione: è proprio l’arte a farsi strumento per la generazione di infiniti racconti possibili sulle città del presente e del futuro.  Fra il concetto di utopia, l’idea di ordine nuovo e le tante narrazioni legate alle figure di viaggiatori ed esploratori, la mostra si struttura come un’esperienza poetica ed immersiva.  Il titolo? No-Ordung (Asteroid 19614) – ancora provvisorio – dallo pseudonimo con cui Potocnick (alias Herman Noordung) pubblicò il suo unico libro, Il problema della navigazione dello spazio – Il motore a reazione. 

– Helga Marsala

www.hdluistre.hr

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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