Il fisco bussa a casa Baselitz: secondo Der Spiegel l’artista ha evaso tasse per importi milionari. Blitz con sequestro di decine di documenti nella villa sull’Ammersee disegnata da Herzog & De Meuron

Col senno di poi suona ironicamente amara la dichiarazione che ha rilasciato a Der Spiegel solo poche settimane fa: “nonostante tutte le tasse che la gente paga, apparentemente in questo paese non ci sono soldi per l’arte”. È proprio dalle colonne del magazine tedesco che, oggi, la nemesi si abbatte su Georg Baselitz: il settimanale […]

Col senno di poi suona ironicamente amara la dichiarazione che ha rilasciato a Der Spiegel solo poche settimane fa: “nonostante tutte le tasse che la gente paga, apparentemente in questo paese non ci sono soldi per l’arte”. È proprio dalle colonne del magazine tedesco che, oggi, la nemesi si abbatte su Georg Baselitz: il settimanale batte la notizia di una visita tutt’altro che gradita, arrivata negli scorsi giorni nella casa bavarese dell’artista. A bussare alla porta della villa sull’Ammersee griffata Herzog & De Meuron sono stati gli agenti del fisco, che se ne sono tornati a casa carichi di documenti sequestrati: Baselitz sarebbe nel mirino dell’agenzia delle entrate, accusato di evasione fiscale per importi milionari. L’artista smentisce, tramite una portavoce, di essere formalmente indagato; ma il danno di immagine, ormai, è bell’e fatto. Il giro deciso da Berlino stringe le maglie di un controllo che procede a ritmi serrati dopo l’acquisizione dalla banca svizzera UBS di un cd-rom con informazioni su decine di conti aperti per aggirare gli obblighi fiscali: un investimento che i bene informati stimano attorno ai 4 milioni di euro (le informazioni si pagano care e salate), sostenuto dal land del Northrhein-Vestfalen, ma del quale beneficiano ora un po’ tutti i governi locali. Nella speranza di far rientrare a casa un sano gruzzolo di capitali dispersi all’estero: il solo Palatinato conta di mettere le mani su mezzo miliardo di euro evaso.
Nelle pieghe dei file svizzeri non mancano occasioni per scovare evasori illustri: come è successo, solo ad aprile ed ancora in Baviera, con il caso del presidente del Bayern Monaco Uli Hoeness, fermato e rilasciato su cauzione per aver dimenticato di dichiarare introiti che si aggirano sui venti milioni di euro. Hoeness ha fatto ammenda, scusandosi a mezzo stampa e risarcendo pronti via dieci milioni sull’unghia; Baselitz sembra al momento voler tirare dritto per la propria strada, professando la propria innocenza.

– Francesco Sala

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