Ecco come sostituiranno Eduardo Cicelyn. Quasi pronto il bando per il nuovo direttore del Madre debassolinizzato. Riuscirà a ripartire il museo napoletano?

I musei che si trovano in difficoltà diventano ad un tratto famosissimi, stanno sulla bocca di tutti e poi, travolti dagli eventi e dall’abbassamento dell’attenzione mediatica, tornano nel dimenticatoio. Come se i problemi si fossero risolti. E invece no. Prendete il Madre per esempio: se n’è parlato ogni giorno per un mese e mezzo e […]

I musei che si trovano in difficoltà diventano ad un tratto famosissimi, stanno sulla bocca di tutti e poi, travolti dagli eventi e dall’abbassamento dell’attenzione mediatica, tornano nel dimenticatoio. Come se i problemi si fossero risolti. E invece no. Prendete il Madre per esempio: se n’è parlato ogni giorno per un mese e mezzo e poi, cosa succede? Tutto come prima? Neanche per sogno, le procedure per rilanciare il museo di Palazzo Donnaregina su basi nuove procedono sottotraccia, anche se qualcosa naturalmente trapela. Quel che trapela cerchiamo di riportarvelo.
Dunque, innanzitutto il museo avrà un budget ridimensionato, neppure paragonabile a quello pre debassolinizzazione. A questi denari si potranno tuttavia aggiungere i contributi dei privati che, grazie allo statuto nuovo di zecca, potranno entrare nella compagine gestionale della fondazione che sovraintende al museo con maggiore agilità. C’è poi, ed è la parte più scottante della faccenda, il discorso sul direttore. Nel complesso tentativo di trovare una risposta alla domanda “chi sostituirà Eduardo Cicelyn?”, il cda del museo starebbe scrivendo, secondo quanto risulta ad Artribune, un impeccabile bando internazionale che dovrebbe prevedere l’insediamento del nuovo direttore per il mese di novembre. Lo stipendio? La bengodi bassoliniana, a stare alle cifre che dovrebbero comparire nel bando, sarebbe definitivamente archiviata. Il compenso per il neodirettore sarebbe più simile alla paga (da noi a questo punto ingiustamente presa in giro) prevista per lo stesso incarico dalla genovese Villa Croce, il cui bando è ancora in corso, che agli emolumenti dell’attuale direzione.
Si starebbe cercando di mitigare per quanto possibile l’austerity inserendo nel bando una serie di benefits per il vincitore: alloggio a Napoli, viaggi pagati e così via. Ehggià, perché se le ambizioni del museo sono di avere un nome importante (“ma non necessariamente straniero, anzi ci farebbe piacere un italiano”, si sussurra da ambienti vicini al Madre), un compenso eccessivamente basso taglierebbe fuori a monte tutta una serie di candidati che invece Napoli vorrebbe. Ah, dimenticavamo un altro elemento di discontinuità: il direttore, una volta nominato, non sarà più in carica vita natural durante, bensì durerà un quinquennio. E ora non resta che attendere il giorno della pubblicazione del bando (e non si consideri, in questo paese, cosa banale il fatto che un bando si faccia e si punti a farlo con accuratezza) e seguire la dinamica di chi riterrà di provarci.

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Redazione

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