Francesco Guardi, sarà iperveneziano l’esordio di Gabriella Belli in Laguna. Ma per saperne di più, pazientate fino all’uscita di Artribune Magazine

A Venezia? “Vorrei poter sviluppare il ‘modello veneziano’ che si basa sullo sviluppo della produzione culturale, su progetti pluriennali a lunga scadenza e non più a breve gittata e sull’ampliamento della collezione di Cà Pesaro e di tutte le altre presenti in città”. Mentre la sua successione alla guida del Mart è stata risolta – […]

A Venezia? “Vorrei poter sviluppare il ‘modello veneziano’ che si basa sullo sviluppo della produzione culturale, su progetti pluriennali a lunga scadenza e non più a breve gittata e sull’ampliamento della collezione di Cà Pesaro e di tutte le altre presenti in città”. Mentre la sua successione alla guida del Mart è stata risolta – in tempi ragionevolissimi, per gli standard nostrani – con la nomina di Cristiana Collu, Gabriella Belli comincia a sciogliere il riserbo fin qui strettissimo circa i suoi progetti alla guida della Fondazione Musei Civici di Venezia.
Mettendo sul piatto il primo appuntamento per il 2012: una grande mostra di Francesco Guardi a Ca’ Rezzonico, in occasione del terzo centenario della sua nascita dell’artista (1712-1793). E poi una serie di dichiarazioni programmatiche, che se agli osservatori avidi di novità immediatamente “misurabili” appaiono ora generiche, danno al contrario la misura della determinazione con la quale vuole trasmettere lo stile-Belli in Laguna, fin dalle fondamenta dell’istituzione.
Mi piace pensare da sempre a storicizzato e contemporaneo insieme per un dialogo circolare e germinante. Ritengo che sia fondamentale avere una forte impostazione scientifica che proceda attraverso Antico – Moderno – Contemporaneo. Credo poi fortemente nella formazione quindi nell’incrementare l’attività legata alla didattica, all’attività pedagogica e interconnessa con il tessuto sociale”, dice poi la direttrice. Ma dove lo dice? Nell’ampia intervista rilasciata alla “nostra” Martina Cavallarin, che comparirà sul prossimo numero di Artribune Magazine. Molti ci hanno già pensato: mica male, come regalino di Natale, un abbonamento annuale. Eppoi costa solo 39 euro, Monti non avrà certo da ridire!

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