Per il Macro Testaccio? È in arrivo un consorzio con Architettura Roma Tre e Accademia di Belle Arti. Così disse Bartolomeo Pietromarchi, intervistato (2.0) da Artribune Magazine

“Considero la sede di Testaccio una grande risorsa per il museo: negli spazi dei padiglioni e della Pelanda è garantita una programmazione espositiva fino alla metà del 2012, che culminerà con la fiera d’arte contemporanea di Roma, ormai indissolubilmente legata a quella sede”. Si parla di Macro, come ovviamente in tutta l’intervista, avendo davanti al […]

Considero la sede di Testaccio una grande risorsa per il museo: negli spazi dei padiglioni e della Pelanda è garantita una programmazione espositiva fino alla metà del 2012, che culminerà con la fiera d’arte contemporanea di Roma, ormai indissolubilmente legata a quella sede”. Si parla di Macro, come ovviamente in tutta l’intervista, avendo davanti al “microfono” virtuale il neodirettore del museo romano Bartolomeo Pietromarchi. Ed il microfono per l’appunto non potrebbe essere più virtuale, e non tanto perché ormai l’armamentario del giornalista del terzo millennio va sempre più facendo a meno del classico “cono gelato”. Ma perché qui ad Artribune ci annoiamo facilmente, e proprio non ci possiamo stare senza proporre continue novità.
E stavolta si chiama intervista partecipata, o – come tecnocrazia suggerisce – intervista 2.0. Di che si tratta? Beh, nel dettaglio lo vedrete sul prossimo Artribune Magazine, dove apparirà per intero. Intanto vi anticipiamo che se le domande non vi piaceranno, non è colpa nostra. Per simboleggiare il rapporto tra il museo e le gallerie della città dove il museo ha sede, abbiamo infatti chiesto ad un grappolo di galleristi romani quali domande avrebbero rivolto al neodirettore del Macro. Valentina Bonomo, CO2, Galleria Delloro, Ex-elettrofonica, Marie-Laure Fleisch, Furini, Monitor, Oredaria, S.A.L.E.S, The Gallery Apart ci hanno mandato una serie di spunti, dai quali sono uscite le domande.
Una di queste era – per tornare a bomba -: Riuscirà la nuova gestione a curare anche i progetti al Macro Testaccio o lascerà che rimanga un contenitore per progetti prodotti esternamente? La risposta non è stata magari esaustiva, ma ha svelato un progetto assai interessante: “È prevista la costituzione di un consorzio tra gli stakeholder di tutta la zona: Università di Architettura Roma Tre, Accademia di Belle Arti di Roma e Macro”. Per il resto, appuntamento sulle pagine della rivista.

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Redazione

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