La Luxor di Cambogia. Équipe archeologica francese smonta, restaura e rimonta il tempio principe di Angkor Wat

È una delle mete più classiche, per quei vacanzieri che non si spaventano davanti alle lunge, anzi lunghissime distanze. E che se quest’anno uniranno anche un po’ di avventura in mezzo alle foreste cambogiane, saranno ampiamente ripagati. Grazie all’opera di un’équipe dell’École française d’Extrême-Orient (Efeo), infatti, si è concluso il restauro del Baphuon, uno dei […]

È una delle mete più classiche, per quei vacanzieri che non si spaventano davanti alle lunge, anzi lunghissime distanze. E che se quest’anno uniranno anche un po’ di avventura in mezzo alle foreste cambogiane, saranno ampiamente ripagati. Grazie all’opera di un’équipe dell’École française d’Extrême-Orient (Efeo), infatti, si è concluso il restauro del Baphuon, uno dei tre templi più belli del sito di Angkor Wat.
Completato nel XI secolo sotto il regno del re Udayadityavarman II, il tempio era in decadenza da oltre un secolo, quando iniziarino a venire a galla i difetti di costruzione che portarono a cedimenti nelle mura e nelle fondamenta. Ed il ripristino ha adottato una metodologia tracciata proprio dagli italiani nel caso del templi egiziani di Luxor: il Baphuon è stato completamente smantellato e ricostruito, dopo che erano stati risolti i problemi strutturali che lo minacciavano.

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