Diffuso nel Paese del Sol Levante tra il XVII e il XIX secolo, l’ukiyo-e è il genere di stampa su carta giapponese forse più famoso al mondo, e che tanto fece innamorare i pittori europei d’inizio secolo scorso. Un linguaggio artistico che riscuote ancora oggi grande attenzione (si pensi alla rassegna inaugurata nel 2019 presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, o alla più recente esposizione al MAK – Museum of Applied Arts di Vienna).

A indagare le fasi di lavorazione che contraddistinguono questa tecnica artistica è il video Tewaza / Edo Mokuhanga: un delicatissimo e affascinante cortometraggio che trasporta i visitatori nella tradizione secolare di questo genere di stampa, reso celebre da maestri quali Hokusai, Hiroshige e Utamaro.

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OMAGGIO ALLA STAMPA GIAPPONESE

Prodotto dallo studio Aoyoma Square di Tokyo, specializzato in opere grafiche giapponesi, e diretto da Hiromitsu Amano, il filmato mostra i vari passaggi dietro la nascita di una xilografia ukiyo-e.
Accompagnate dalle note leggere di un pianoforte in sottofondo, le immagini riassumono i singoli step: dal trasferimento del disegno sulla tavoletta in legno alla sua incisione, fino alle fasi finali di inchiostratura dei vari livelli (quando il foglio viene pressato sulla superficie con estrema precisione, con l’obiettivo di creare stampe esattamente identiche tra loro). Protagonista del video è una delle xilografie ukiyo-e più celebri della storia: La grande onda di Kanagawa, realizzata da Katsushika Hokusai attorno al 1830.

– Alex Urso

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Alex Urso
Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania). Tra le istituzioni con cui ha collaborato in questi anni: Zacheta - National Gallery of Art di Varsavia, Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Padiglione Polacco - 16. Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Fondazione Benetton (catalogo “Imagus Mundi”), Adam Mickiewicz Institute. Nel 2017 è stato curatore della “Biennale de La Biche”. Dal 2014 scrive di arte per Artribune. Sempre per Artribune cura “Fantagraphic”, la rubrica di fumetti del sito. Suoi articoli e testi critici sono apparsi su cataloghi e testate di settore nazionali e internazionali.