In perfetta sintonia con il suo percorso artistico, dove la ricerca espressiva trova la sua massima espressione nel tema dell’introspezione psicologica e del riappropriarsi del sé, Marco Circhirillo (Parma, 1980) parte dal Super-io per poi annientarsi e rinnovarsi, riscoprendosi una persona migliore. Un flusso constante sul tema del divenire, in contrapposizione con la staticità e la filosofia dell’essere. Un lavoro molto meticoloso, 28.000 autoritratti, un tappeto di volti come un mandala tibetano, un atto ripetitivo, meditativo, ossessivo e poi con un soffio di vento, come nella vita, l’annientamento del sé e la rinascita.
A partire dal doppio alchemico, proseguendo con l’ispirazione-folgorazione che ha avuto il lavoro di Man Ray nella formazione dell’artista, passando per l’uno-nessuno-e-centomila pirandelliano, con questa performance esplode il tema della catarsi e della liberazione, acuito dalla staticità e dalla reclusione avvenuta durante la pandemia per il lockdown.
La mostra propone inoltre un forte messaggio concreto con il progetto Visite Sospese dell’associazione Medici In Famiglia, centro medico a vocazione sociale. Acquistando uno scatto dell’artista a un prezzo simbolico (a partire da 1 euro), si potrà infatti dare un aiuto e garantire assistenza medica psicologica gratuita a chi ne ha bisogno.
– Francesca Francone Maitreya